Nam e Takeru badano alla sostanza

La mostra di due giovani artisti nella sede genovese di C+N Gallery CANEPANERI svela, attraverso la pittura, la vera essenza delle persone e delle cose

«Session I» (2022) di Kim Nam
Francesca Interlenghi |  | Genova

L’abbattimento delle barriere nei linguaggi, nei background culturali e nelle diverse epoche è il tema intorno al quale si articola il nuovo progetto espositivo di C+N Gallery CANEPANERI, che nel proprio spazio genovese ospita, dal 30 maggio e sino al 30 luglio, gli artisti Kim Nam (1992, Seul, Corea del Sud) e Victor Takeru (1998 Parigi, Francia).

La doppia personale dal titolo «Same Day Service» inaugura un dialogo di mutua reciprocità tra i dipinti di Nam che, con lo sguardo di immigrato asiatico naturalizzato americano, indaga l’identità nazionale, la nostalgia culturale e l’affermazione personale nell’America contemporanea e i ritratti intimi di Takeru che invece, con un approccio più sentimentale alla pittura, esplora la natura umana cogliendola in situazioni di ordinaria quotidianità.

Come muta la sostanza di un individuo quando la sua esistenza si svolge all’interno della società? Come agiscono sull’uomo le sovrastrutture esterne? E quale il ruolo e l’importanza dell’integrazione personale? Muovendo da questi interrogativi, ma risolvendoli con esiti diversi, i due artisti vanno alla ricerca della vera essenza delle persone e delle cose, ragionando sul concetto di emancipazione dalle determinazioni di carattere sociale e su quello di assimilazione di un singolo all’interno di un’organizzazione precostituita.

Definito da grottesco umorismo e accenti aspri, il lavoro di Nam altera e ricolloca, con conseguente spostamento di significato, i costumi, i simboli e i luoghi comuni della civiltà americana, evidenziando come un’identità culturale falsamente omogenea si possa infiltrare nella psiche di ciascuno generando un senso inquietante e distopico della realtà.

Per contro, con slancio poetico e nostalgico, ispirato da artisti come David Hockney, Brian Calvin o Nara Yoshitomo, Takeru dà vita a dipinti dai colori vibranti, contraddistinti dalla presenza costante di un gatto stilizzato, l’alter ego del pittore, impegnato ad abbattere i confini che lo separano dal mondo attorno a sé.

© Riproduzione riservata «No Laughing, No Crying» (2023) di Victor Takeru
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