Una tre giorni di nove gallerie nell’Asilo Ciani

Daniele Agostini, Buchmann Lugano, Studio Dabbeni, Imago Art Gallery, Kromya Art Gallery, Primo Marella Gallery, Galleria Allegra Ravizza, Repetto Gallery e la libreria e casa editrice Artphilein si uniscono in una mostra che illustra l’ambito poco esplorato delle tecniche scultoree

«Scultura pieghevole rossa» (1951), di Bruno Munari, Repetto Gallery, Lugano. Cortesia Repetto Gallery, Lugano
Ada Masoero |  | Lugano

Nove gallerie d’arte che si aprono a Lugano hanno fondato in questo 2023 l’Associazione GAL-Gallerie d’Arte di Lugano, che si presenta a collezionisti e appassionati con la mostra «Sulla scultura: dal materiale all’immateriale. Arte fra XX e XXI secolo», visibile dal 18 al 21 maggio nello storico Asilo Ciani, di recente ristrutturato e aperto al pubblico. Alla rassegna, realizzata in collaborazione con la Città di Lugano e con il supporto di Lugano Region, hanno collaborato la Galleria Daniele Agostini, Buchmann Lugano, Studio Dabbeni, Imago Art Gallery, KROMYA Art Gallery, Primo Marella Gallery, Galleria Allegra Ravizza, Repetto Gallery (dell’Associazione fa parte anche Cortesi Gallery, non presente però a questa prima manifestazione).

Con loro c’è anche Artphilein, libreria e casa editrice specializzata in fotografia contemporanea ed editoria indipendente, che nella sezione sull’editoria d’arte e i libri d’artista espone una scelta di libri sul tema dell’esplorazione di terre di confine.

La mostra, che tocca l’ambito poco esplorato delle tecniche scultoree, presenta lavori di artisti dai linguaggi espressivi molto differenti, come Tonatiuh Ambrosetti, Joël Andrianomearisoa, Rangga Aputra, John Cage, Tony Cragg, Luca Frei, Alberto Garutti, Bruno Munari, Ruben Pang, Flavio Paolucci, Francesco Balilla Pratella, Matteo Pugliese, Luigi Russolo, Paolo Scirpa, Vera Trachsel, Ronald Ventura, distribuiti in una decina di sezioni che illustrano l’evoluzione stilistica di questo medium dal primo Novecento a oggi, ponendo l’accento sulla processualità, i materiali e i rapporti con lo spazio che hanno segnato la pratica della scultura, dal peso delle materie, «nobili» o «povere» che fossero, fino alla smaterializzazione che domina il nostro tempo, e all’abbattimento di confini che un tempo apparivano insuperabili.

Spiega al «Giornale dell’Arte» Carlo Repetto, vicepresidente di GAL: «si sentiva l’esigenza di questa associazione, che è nata su stimolo della presidente Tecla Riva di KROMYA, per coordinare le tante gallerie del Luganese. Obiettivo: avere un peso specifico maggiore, nelle attività artistiche istituzionali del territorio, di quanto non possa averne ognuna singolarmente. C’è poi anche la volontà di creare connessioni con altre associazioni di gallerie, musei, accademie, e contiamo di organizzare almeno una mostra di gruppo all’anno, ma anche di essere presenti, oltre che in Svizzera, in manifestazioni all’estero, com’è accaduto di recente con la Design Week a Milano». Numerosi, in occasione della mostra, gli eventi collaterali tra conferenze, presentazioni di libri, concerti.

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