Giorno per giorno nell’arte | 21 marzo 2023

La nuova frontiera del Pompidou ora è Seul | Chichén Itzá avrà in futuro un nuovo museo | Per il «Ritratto di Omai» di Reynolds in Gb c’è tempo fino al 10 giugno | Scoperta una piroga preistorica a Copparo | L’esordio di Elizabeth Peyton ad Art Basel Hong Kong con Zwirner | La giornata in 12 notizie

La piramide di Kukulkan, a Chichén Itzá
Redazione |

La nuova frontiera del Pompidou ora è Seul. Il Centre Pompidou si espande di nuovo, questa volta in Corea del Sud. Il 20 marzo il museo d’arte moderna e contemporanea parigino ha confermato le voci sull’apertura di una filiale a Seul, che va ad arricchire la sua fiorente rete di antenne, che comprende sedi a Metz, nel nord della Francia, Shanghai e Malaga. All’inizio di marzo il museo aveva anche annunciato l’apertura di una sede in Arabia Saudita, portando il suo marchio in Medio Oriente. [Gareth Harris]

Chichén Itzá avrà in futuro un nuovo museo. Un nuovo museo a Chichén Itzá, l’antico complesso maya situato nel nord della penisola messicana dello Yucatán, presenterà alcune delle più recenti scoperte archeologiche della regione. Il museo, ancora in fase di progettazione, sostituirà un edificio molto più piccolo chiuso più di dieci anni fa. Probabilmente seguirà il modello dei «museos de sitio» presente in altri complessi gestiti dall’Instituto Nacional de Antropologia e História (Inah), con un’esposizione permanente di oggetti rinvenuti durante gli scavi nel sito o nelle sue vicinanze, noto soprattutto per la piramide della divinità serpente Kukulkan. [Elizabeth Mistry]

Per il «Ritratto di Omai» di Joshua Reynolds in Gb c’è tempo ancora fino al 10 giugno. Il ministro britannico delle Arti Stephen Parkinson ha prorogato per la terza volta, fino al 10 giugno, la sospensiva della licenza di esportazione del «Ritratto di Omai» di Joshua Reynolds (1776 ca). La National Portrait Gallery di Londra ha quindi ancora l’opportunità di raccogliere i 50 milioni di sterline necessari per bloccare il dipinto. L’opera, che raffigura un tahitiano portato a Londra dal capitano Cook, è di proprietà dal 2001 del collezionista dublinese John Magnier. [Martin Bailey]

Scoperta una piroga preistorica a Copparo. Nel comune di Copparo (Fe) è stata scoperta una piroga monossile (ricavata da un unico tronco d'albero) databile tra l’età del Rame e quella del Bronzo. Si tratta della più antica del ferrarese, dove sono note le segnalazioni di una ventina di piroghe, la maggior parte delle quali non è conservata o è dispersa: le piroghe più conosciute, conservate al Museo Nazionale di Ferrara e provenienti da Valle Isola, sono molto più recenti, visto che si datano al III-IV secolo d.C. [Ansa]

Elizabeth Peyton ad Art Basel Hong Kong esordisce con la sua nuova galleria, quella di David Zwirner. La prima mostra di Elizabeth Peyton con la galleria David Zwirner alla fiera Art Basel Hong Kong (23-25 marzo) comprenderà un ritratto del figlio del titolare e manager della galleria Lucas Zwirner. Il ritratto, un monotipo leggermente astratto composto da blu tenui, acquamarina, viola e beige, è intitolato semplicemente «Lucas Zwirner» (2022). Per mesi i gossip del mondo dell’arte avevano fatto circolare la voce che Peyton e il giovane Zwirner avessero una relazione sentimentale (né Peyton né Zwirner hanno pubblicamente commentato l’indiscrezione). [Redazione]

Trovate le vestigia di un antico villaggio di pescatori di perle negli Emirati Arabi Uniti. Il 20 marzo un’équipe di archeologi ha dichiarato di aver rinvenuto il più antico villaggio di pescatori di perle del Golfo Persico su un’isola al largo di uno degli sceiccati nel nord degli Emirati Arabi Uniti. I manufatti rinvenuti in questa città sull’isola di Siniyah a Umm al-Quwain, che probabilmente un tempo ospitava migliaia di persone e centinaia di famiglie, risalgono alla storia preislamica della regione, alla fine del VI secolo. Mentre vecchi villaggi di pescatori di perle sono stati menzionati nei testi storici, questa è la prima volta che gli archeologi affermano di averne trovato fisicamente uno di quest’epoca antica nei Paesi del Golfo Persico. [Redazione]

Nel Real Bosco di Capodimonte un bistrot al posto di una serra ottocentesca. Nel Real Bosco di Capodimonte, nel luogo in cui sorgeva una serra dell’Ottocento, abbandonata, ma oggi restaurata e riqualificata, ha aperto «La Stufa dei Fiori Tisaneria e Bistrot». L’esercizio accoglie al suo interno due sale, pavimento in cotto, tavolini, sedie e un bancone bar rifinito con le tipiche riggiole, le mattonelle tradizionali napoletane. «Abbiamo vinto l’appalto di gara di ripopolamento di alcuni siti storici all’interno dei 134 ettari di questo sito ambientale e culturale», spiega Nunzia Petrecca, patron della Stufa ma soprattutto architetto paesaggista. «Il recupero architettonico ha preservato le linee originali di tutti gli ambienti: l’intervento ha interessato tutta la pianta rettangolare della serra, le cinque porte ad arco in vetro, il tetto ad una falda in ferro, il recupero dell’intonaco giallo all’esterno e del “Vetriolo di Cipro” che caratterizza gli interni, un colore azzurro turchino». [Redazione]

Le lettere di Michelangelo
. Tra le oltre 2mila lettere scritte (o ricevute da) Michelangelo Buonarroti, conservate a Casa Buonarroti, in via Ghibellina a Firenze (alcune delle quali recentemente restaurate), compaiono, per esempio, dialoghi a distanza con papi e architetti, ma anche comunicazioni con i parenti. Dagli scritti dell’artista toscano emerge la «normalità» di tutti i giorni, venata anche di simpatia. Ne parla Marco Ferri su «Il Fatto quotidiano». [Redazione]

Un riconoscimento internazionale per le Gallerie degli Uffizi
. Le Gallerie degli Uffizi secondo il sito internazionale American Art Awards sono tra i venti musei top del pianeta e il «miglior museo italiano al mondo» nel 2023. Il sito American Art Awards ogni anno stila la classifica World Art Awards, selezionando 20 tra i migliori spazi, tra gallerie e musei, di tutto il globo. I criteri in base ai quali vengono selezionati gli spazi sono: la reputazione nel settore, l’importanza delle mostre organizzate, i programmi socio-educativi messi in campo, gli artisti rappresentati e il numero dei visitatori. [Redazione]

Un violino di Giuseppe Guarneri del Gesù è ora il terzo violino più caro della storia: 9,44 milioni di dollari
. Un violino di Giuseppe Guarneri del Gesù (1698-1744) eccezionalmente raro (tanto da avere un nome proprio, il «Baltic») è stato venduto all’asta il 16 marzo per 9,44 milioni di dollari (premio incluso), appena sotto la stima di 10 milioni. Il prezzo di vendita ha superato il record d’asta precedente di 3,6 milioni di dollari per uno strumento di Guarneri (stabilito nel giugno 2022), diventando il terzo prezzo più alto pagato per uno strumento musicale. Il «Baltic» è stato il lotto principale dell’asta online di oltre 100 strumenti ad arco e archi rari e importanti della casa d’aste Tarisio di New York. Leader nelle vendite di violini rari, Tarisio ha totalizzato un totale di oltre 11,1 milioni di dollari nella vendita, mentre 18 nuovi record d’asta sono stati stabiliti per tesori musicali assortiti. [Redazione]

Il braccialetto «Jarretière» di Van Cleef & Arpels appartenuto a Marlene Dietrich all’asta da Christie’s. Un braccialetto di rubini e diamanti appartenuto alla star del cinema Marlene Dietrich sarà messo all’asta a giugno da Christie’s a New York. Il lotto è stimato intorno ai 4,5 milioni di dollari. Nel 1937 la Dietrich acquistò il bracciale di rubini e diamanti «Jarretière» dal gioielliere Van Cleef & Arpels. La Dietrich indossò il bracciale nel film giallo del 1950 «Stage Fright» (in Italia «Paura in palcoscenico») di Alfred Hitchcock, in cui la Dietrich interpreta una famosa attrice il cui marito viene assassinato. La Dietrich ha indossato il bracciale anche in occasione degli Academy Awards del 1951. [Carlie Porterfield]

Mostre aperte
«Urban Roots» alla Galleria Wunderkammern. A Roma la mostra «Urban Roots» alla Galleria Wunderkammern, espone, fino al 15 aprile, opere inedite di artisti, nazionali e internazionali, della Street Art come Blek Le Rat (celebri i suoi topi: il primo, nero, apparve su un muro di Parigi nel 1981), le esplosioni vibranti e cromatiche di JonOne, i lavori di Shepard Fairey, quelli coloratissimi e rari di Sten & Lex e i «paesaggi naturali» elaborati da Tellas. Una carrellata di artisti in una collettiva dedicata ai sentieri dell’arte urbana, selezionati dal curatore Giuseppe Pizzuto, talent scout ed esperto del settore che, insieme ad Achille Bonito Oliva, organizzò nel 2010 il primo vernissage proprio nella Galleria Wunderkammen su Invader (pseudonimo di Frank Slama), street artist parigino che aveva invaso Roma con i suoi tableau di mosaico ispirati al videgioco di Toshiro Nishikado. [Tina Lepri]

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