Giorno per giorno nell’arte | 20 marzo 2023

L’ultima opera monumentale di JR a Hong Kong | A Tefaf hanno comprato anche i musei | Ritrovamenti preislamici nel sud dell’Arabia Saudita | A Cordoba scoperta l’ubicazione di Madinat Al Zahira? | Bonhams si rafforza in Europa | La giornata in 14 notizie

L’opera monumentale dell’artista francese JR a Hong Kong, commissionata dal centro commerciale Harbour City
Redazione |

L’ultima opera monumentale di JR a Hong Kong è spettacolare. Ma per alcuni di cattivo presagio. L’artista francese JR ha creato una monumentale installazione all’aperto per Hong Kong per celebrare il mese dell’arte della città. Intitolata «Giants: Rising Up», l’installazione è stata presentata la scorsa settimana in vista di Art Basel Hong Kong (il preview Vip parte il 21 marzo). Commissionata dal megacentro commerciale Harbour City e visibile fino al 23 aprile presso l’Ocean Terminal Deck di Tsim Sha Tsui, a Kowloon, l’opera, che misura quasi 12 metri di altezza e 12 metri di larghezza, è la prima della sua serie «Giants» realizzata in Asia dall’artista francese. Ma l’installazione, che raffigura un atleta del salto in alto, ha attirato le critiche di alcuni esperti di feng shui e praticanti e credenti dell’arte tradizionale della metafisica e della divinazione cinese, secondo cui l’opera potrebbe assomigliare a una persona caduta improvvisamente da un edificio, e quindi proietta un cattivo presagio. [Redazione]

A Tefaf hanno comprato anche i musei. Si è chiusa ieri 19 marzo la fiera Tefaf a Maastricht. Si sono registrate numerose vendite, sia a collezionisti privati, sia a musei internazionali come il Metropolitan Museum of Art, il Museum of Fine Arts Boston, il Rijksmuseum, il Louvre e il Museum of Fine Arts di Houston. Oltre 250 istituzioni hanno inviato alla fiera i loro direttori e curatori. Con 270 gallerie partecipanti e una rinnovata e ampliata sezione «Showcase» dedicata ai mercanti d’arte emergenti, la 36ma edizione di Tefaf ha attirato più di 50mila appassionati d’arte. Tra le vendite effettuate, a titolo di esempio, una collezione di 157 carte da gioco è stata acquistata presso lo stand di Daniel Crouch Rare Books per 600mila euro. Un collezionista britannico si è assicurato una coppia di recipienti con coperchio in porcellana biancoblu del periodo Kangxi per una cifra intorno a 100mila euro da Vanderven Oriental Art. Il mercante di armi d’epoca Peter Finer ha venduto anche al Metropolitan Museum of Art di New York e al Kusthistorisches Museum di Vienna. Da Michael Goedhuis un vaso in bronzo della dinastia Han del II secolo a.C. è passato di mano a 85mila dollari. Un dipinto di grande formato (304x216 cm) dello statunitense Kehinde Wiley, «Ritratto di Tarek Ali Ellis e Michael Morgan» è stato venduto da Sean Kelly a un collezionista privato per 950mila dollari e, sempre nel settore del contemporaneo, Littleton & Hennessy Asian Art ha venduto a 240mila euro «Astronauta», una scultura in onice rosa di Feng Mengbo, artista dei nuovi media. [Redazione]

Ritrovamenti preislamici nel sud dell’Arabia Saudita. Ad Al-Ukhdud, sito archeologico collocato nella regione di Najran (Arabia Saudita meridionale), gli archeologi hanno portato alla luce interessanti manufatti datanti al periodo preislamico. La scoperta è stata annunciata dalla Commissione per il Patrimonio Culturale del Ministero della Cultura dell’Arabia Saudita con un tweet. Nei pressi di una tomba è stata rinvenuta un’iscrizione su granito di oltre 2 metri di larghezza e 48 cm di altezza, con i caratteri della scrittura antica dell’Arabia Saudita, definita oggi «musnad», utilizzata dalla fine del II millennio a.C. fino al VI sec. d.C. L’iscrizione cita un tal Wahib Eilbin Magan, che di mestiere faceva il portatore di acqua. Secondo gli archeologi, questa mansione poteva consentire agio economico al personaggio, se aveva al suo seguito altri lavoratori. Sono stati anche rinvenuti tre anelli in oro finemente lavorati, di dimensioni simili, la cui decorazione riprende un motivo composito a farfalla. [Redazione]

A Cordoba scoperta l’ubicazione di Madinat Al Zahira, la città perduta di Almanzor? Antonio Monterroso Checa, professore di archeologia presso l’Università di Cordoba, ha recentemente comunicato quella che potrebbe essere una delle grandi scoperte archeologiche nella Penisola Iberica degli ultimi anni: la più che probabile ubicazione di Madinat Al Zahira, la città perduta di Almanzor (o Al-Mansur, il reggente del califfo omayyade di al-Andalus, Hishām II, e responsabile militare e politico del Califfato di Cordova dal 978 alla sua morte). La ricerca di questa antica città è stata una delle grandi sfide archeologiche di Cordoba fin dal XVIII secolo. Si sa che è esistita, e che era stata costruita per cercare di competere con un altro dei grandi gioielli della Cordoba omayyade: la città palatina di Madinat Al Zahra, che è stata localizzata, scavata e può anche essere visitata. Finora, tutte le fonti scritte dell’epoca concordavano sul fatto che Madinat Al Zahira si trovava nella parte orientale dell’antica Qurtuba, proprio di fronte a Madinat Al Zahara. Monterroso Checa,  grazie al georadar e ai modelli digitali del terreno è riuscito a localizzare nel parco archeologico di Torreparedones un anfiteatro o gran parte dell'estensione dell’antica città romana di Mellaria. Inoltre ha identificato i resti di diverse grandi strutture che, secondo le sue conclusioni, non possono che essere Madinat Al Zahira. [cordopolis.eldiario.es]

Bonhams si rafforza in Europa. Dopo l’acquisizione nel 2022 di tre case d’asta in Europa (Bukowskis a Stoccolma, Bruun Rasmussen a Copenhagen e Cornette-de-Saint-Cyr a Parigi e Bruxelles), Bonhams annuncia un ulteriore rafforzamento del team europeo. André Bodson, già Chief transformation officer, assumerà il nuovo ruolo di amministratore delegato per l’Europa. Patrick Masson continuerà a ricoprire il ruolo di European development director. Arnaud Cornette de Saint Cyr e Catherine Yaiche (di Bonhams Cornette de Saint Cyr, Parigi), Wilfrid Vacher (di Bonhams Cornette de Saint Cyr, Bruxelles), Louise Arén (di Bukowskis, Stoccolma), e Jakob Dupont (di Bruun Rasmussen, Copenaghen), continueranno a ricoprire i loro ruoli attuali, alla guida delle rispettive case d’asta. [Redazione]

Scoperto un tunnel di pietra nel Parco di Villa Ada a Roma. Forse portano a una catacomba le quattro pareti di pietra, tagliate con esattezza, che scendono nella terra per dieci metri da un’oscura fenditura seminascosta dai massi. La scoperta è di Andrea Zinno, che cura la pagina Facebook «Villa Ada Savoia». Con l’aiuto di una torcia elettrica ha scoperto, sotto la fenditura, l’imboccatura di un pozzo. Esaminata da una telecamera è apparsa così buona parte del pozzo arcaico a pianta rettangolare: il primo tratto è fatto di blocchi di tufo, poi si vedono gli scavi nella roccia viva. Il pozzo scoperto è simile a un altro ritrovato sempre nel cuore di Villa Ada durante gli scavi del 1986 nel sito di Antemnae dall’archeologa Elisabetta Mangani. Forma e struttura sono simili ai pozzi etrusco-romani del secolare acquedotto di Cerveteri. Dell’avvenimento sono stati informati la Soprintendenza Speciale e il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri. [Tina Lepri]

Scoperto un pavimento a mosaico a Pompei. A Pompei, dalle indagini di studio sulle precedenti fasi edilizie del grande complesso delle Terme Stabiane (posto sulla via centrale di Pompei, via dell’Abbondanza) è affiorato il pavimento a mosaico del salone di un'abitazione più antica, cancellata per far spazio ad una parte delle terme e a botteghe, dopo il terremoto del 62 d.C. La scoperta, si legge in una nota, è avvenuta nell’ambito del progetto di ricerca e relativa campagna di scavi presso le Terme Stabiane affidati dal Parco archeologico di Pompei alla Freie Universität Berlin con la collaborazione dell’Università di Napoli L'Orientale. [Ansa]

Il Politecnico di Torino per il patrimonio archeologico dell’Iraq. A tutela del patrimonio archeologico dell’Iraq, messo in continuo pericolo da un vero e proprio «genocidio culturale», il Politecnico di Torino, attraverso il proprio team di geomatica per i beni culturali, ha aderito a un progetto delle missioni archeologiche italiane in loco finalizzato alla gestione di due importanti insediamenti antichi, oggi in pericolo per via della criticità del quadro geopolitico. Si tratta del sito islamico di Tell Zeyd e della città antica di Seleucia. Grazie a un importante lavoro diplomatico, il Politecnico di Torino in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia, l’Università di Torino e il Crast (Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino per il Medio Oriente e l’Asia) metterà a disposizione tecnologie evolute, in particolare l’innovazione dei modelli 3D, funzionali a ridurre al minimo il rapporto costo/prestazioni dei rilievi archeologici. [Redazione]

Aneddoti e vicende di mercato raccontati da Fabrizio Moretti. Il giornalista Tomaso Labate del «Corriere della Sera» parla con Fabrizio Moretti, fondatore di omonime gallerie nella sua Firenze e a Londra, che negli ultimi vent’anni è diventato un punto di riferimento per gli Uffizi, il Metropolitan di New York, il Louvre di Parigi, la National Gallery di Londra, il Los Angeles County Museum. [Corriere della Sera]

La prima edizione di Mag to Mag. È descritto come il primo evento in Italia interamente dedicato ai magazine indipendenti e da collezione, anche per smentire chi sostiene che la carta stampata è morta. A Bologna, in Salaborsa, il 6 e 7 maggio, arriva la prima edizione di Mag to Mag, il festival organizzato da Frab’s Magazines, con il sostegno del Comune di Bologna, che si propone di mettere in connessione il mondo dei magazine indipendenti italiani e internazionali attraverso un market, ma anche masterclass e incontri con ospiti di spicco del mondo dell’editoria indipendente. [Redazione]

Un’«Incoronazione di spine» di Lucrina Fetti partecipa a un contest per ottenere il proprio restauro. A Mantova il dipinto di Palazzo Ducale «Incoronazione di spine» della pittrice seicentesca Lucrina Fetti partecipa al contest «Opera tua» di Coopalleanza 3.0: in palio, il finanziamento del restauro. Lucrina Fetti, che giunse a Mantova nel 1614 assieme al fratello Domenico, chiamato dai Gonzaga come pittore di corte, era una pittrice, circostanza non comune per una donna del Seicento. L’opera necessita di un restauro per poter essere nuovamente esposta lungo il percorso di visita. Il museo chiede il voto per l’opera sulla pagina dedicata di Coopalleanza 3.0. L’opera che gareggia con l’«Incoronazione» in alternativa è l’«Apparizione della Madonna con il Bambino» di Lavinia Fontana, conservata nella Pinacoteca Nazionale di Bologna. [Redazione]

Tre quadri per un giorno, in ricordo di Franco Russoli. A Milano tre quadri mai visti esposti al pubblico di Brera in una data speciale, domani 21 marzo, giorno della scomparsa, nel 1977, a soli 54 anni, di Franco Russoli, direttore della Pinacoteca per trentatré anni (1954-77) e di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita (9 luglio 1923). Grande sostenitore dell’idea che un museo dovesse raccogliere l’arte del suo tempo, l’iniziativa «Franco Russoli Pop Up» vuole celebrare il direttore che dell’idea di creare un museo «vivo» seguendo l’impronta lasciata dalla direttrice Fernanda Wittgens fece la propria missione. Nella Sale Napoleoniche, il 21 marzo e solo per quel giorno, saranno così esposti tre dei 18 disegni che negli anni ’70 Russoli commissionò a 18 grandi artisti contemporanei, tra cui Moore, Sutherland, Manzù, Guttuso, opere che entrassero in dialogo con i capolavori della Pinacoteca. [Redazione]

Restituita alla Biblioteca Nazionale di Roma una lettera di D’Annunzio rubata. I Carabinieri hanno restituito alla Biblioteca Nazionale di Roma una lettera di Gabriele D’Annunzio a un suo amico, Giovanni Rizzo, datata 18 novembre 1926 e trafugata oltre dieci anni fa. La missiva è stata sequestrata a un collezionista privato di Viterbo, che l’ha messo in vendita sul web dopo averla acquistata in un mercato antiquario romano. [Redazione]

Un nuovo libro di Will Gompertz. «La chiave è guardare per vedere. Fermarsi per due ore e non per due minuti davanti a un quadro». Lo dice il divulgatore britannico Will Gompertz (Ashford, Gb, 1956). Con l’arte, dice lo scrittore, dobbiamo staccarci da qualsiasi barriera e lasciarci colpire da ciò che gli artisti hanno da dirci. Proprio entrare nella mente degli artisti per decifrare il loro modo di osservare il mondo è ciò che Gompertz si propone di fare in See What You’re Missing: New Ways of Looking at the World Through Art, in uscita il prossimo mese (anche in lingua spagnola), un libro che riunisce artisti famosi come Frida Kahlo, Basquiat, Rembrandt, Artemisia Gentileschi o Yayoi Kusama, ma anche figure forse meno note al pubblico come El Anatsui, Jennifer Packer, Lynette Yiadom-Boakye o Guo Xi. [elespanol.com]

© Riproduzione riservata
Altri articoli di Redazione