NY si pente: solo 5 statue su 150 sono di donne

La sesta è dedicata all’italiana Madre Cabrini, protettrice degli immigrati

«Witness» (2023) di Shahzia Sikander nel Madison Square Park ricorda la giudice Ruth Bader Ginsburg. Foto Yasunori Matsui
Maurita Cardone |  | New York

Rendere omaggio alle donne non dovrebbe essere un esercizio relegato al mese di marzo. New York da qualche anno prova a ricordare le figure femminili che hanno fatto la storia della città e a rimediare a una storica mancanza: delle 150 statue cittadine che rendono omaggio a personaggi storici, fino a poco tempo fa, solo cinque erano dedicate a donne.

Già nel 2018, Chirlane McCray, moglie dell’allora sindaco Bill de Blasio, lanciava «She Built NYC», iniziativa che intendeva creare monumenti per ognuno dei cinque distretti della città, dedicati a figure femminili di spicco individuate dalla cittadinanza attraverso una open call. Nel 2019 erano stati scelti gli artisti Amanda Williams e Olalekan Jeyifous per realizzare la prima scultura, per quella che fu la prima congress woman afroamericana, Shirley Chisholm, che sorgerà all’ingresso di Prospect Park, il Central Park di Brooklyn.

Con la pandemia il programma si era bloccato, ma ora le cose stanno ripartendo e dalla Città fanno sapere che stanno lavorando con gli artisti per perfezionare il disegno dell’opera e che, entro dicembre, sarà presentato al pubblico il progetto finale. Nel frattempo, l’ex governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, aveva fatto realizzare una statua a Battery Park dedicata alla santa italiana protettrice degli immigrati, Madre Cabrini che, pur avendo ricevuto la maggioranza dei voti nell’open call, non era rientrata nella selezione finale di «She Built NYC». Il monumento è stato inaugurato nel 2020 diventando la sesta statua newyorchese dedicata a una donna.

Di recente il numero è aumentato, seppur temporaneamente (fino al 4 giugno), con la realizzazione di due sculture appositamente realizzate per il Madison Square Park e sul tetto del vicino Tribunale, nell’ambito del programma di arte pubblica del Madison Square Park Conservancy. Le opere dell’artista di origini pakistane Shahzia Sikander non ritraggono un personaggio specifico, ma l’artista ha voluto evocare Ruth Bader Ginsburg, dotando le sue sculture di un colletto simile a quello indossato dalla giudice recentemente scomparsa. Lentamente, le donne si fanno spazio nella memoria collettiva.

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