Jenny Holzer non ha bisogno di lavorare sulla gioia

Lo spazio K21 della Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen è interamente dedicato all’artista americana, per una monografica annunciata come la più grande dedicatale in Germania

«“42. Street Art Project”. Times Square, New York» (particolare) (1993), di Jenny Holzer. © VG Bild-Kunst, Bonn 2022. Foto: Stephen Sweet
Francesca Petretto |  | Düsseldorf

Dall’11 marzo al 6 agosto lo spazio K21 della Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen è interamente dedicato a Jenny Holzer (Gallipolis, 1950). Nota dagli anni ’70 per l’uso pionieristico di nuove tecnologie e per i suoi testi socialmente critici su vari tipi di media, Holzer appartiene al ramo femminista di una generazione di artiste/i emersa in America tra fine anni ’70-primi anni ’80, entrando a far parte, con Barbara Kruger, Cindy Sherman, Sarah Charlesworth e Louise Lawler, del Colab (gruppo artistico del New York City Collaborative Projects), e partecipando anche all’epico Times Square Show, tenutosi nel 1980 per sensibilizzare i newyorkesi sulla pericolosità della gentrificazione.

Da allora la dimensione pubblica è diventata parte dominante nel suo lavoro. Le sue installazioni comprendono cartelloni pubblicitari, proiezioni su edifici e display elettronici illuminati. Più recentemente le insegne al led sono diventate il suo mezzo di espressione prediletto incorporato con molti altri media: manifesti stradali, insegne dipinte, panchine in pietra, dipinti, fotografie, suoni, video, proiezioni, internet, merchandising di magliette personalizzate e altre pseudopubblicità, indossata da Lady Pink nel 1983).

Dal 2010 quelle insegne, costituite prevalentemente da lettere maiuscole, sono diventate più scultoree. Parlano di guerra, populismo, sessismo e violenza sessuale e altri temi etici poiché, parole sue, «non abbiamo bisogno di lavorare sulla gioia». Annunciata come la più grande dedicatale in Germania, la mostra monografica di Düsseldorf presenta, tra le altre opere, poster, dipinti e lavori in pietra.

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