La Fondazione Vaf premia L’orMa della leggerezza

La monografica rende omaggio alla ricerca di impegno sociale di Paolo Baratella, scomparso il 3 marzo

«Morte di Superman» (1968-69), di Paolo Baratella (particolare)
Valeria Tassinari |  | Ferrara

Giunto alla IX edizione, e fin dal 2003 riconosciuto tra gli appuntamenti biennali più importanti per gli artisti italiani emergenti, il Premio Fondazione Vaf offre una significativa opportunità di valorizzazione e sostegno economico agli autori under 40, attraverso un bando di selezione che prevede un progetto espositivo in sedi prestigiose e l’assegnazione di cospicui riconoscimenti in denaro.

Già presentata alla Stadtgalerie di Kiel nella primavera 2022, la mostra degli artisti selezionati per questa edizione giunge ora a Ferrara, ospitata nel piano nobile del Castello Estense; un’ambientazione storica di grande respiro dove si affiancano, pur restando indipendenti, l’eterogenea collettiva di nove artisti under 40 (Luca Azzurro, Renata e Cristina Cosi, Silvia Inselvini, collettivo Kem, L’orMA, Enrico Minguzzi, Sebastiano Raimondo, Dario Tironi, Valeria Vaccaro) e un’ampia monografica che, per l’occasione, rende omaggio a un maestro storicizzato della ricerca di impegno sociale come Paolo Baratella, scomparso il 3 marzo a 87 anni di età, la cui famiglia aveva peraltro proprio origini ferraresi.

«La storia della Vaf, acronimo di Volker e Aurora Feierabend, nasce dal matrimonio del fondatore, nato a Berlino ma con sede a Francoforte, con una persona che lo ha legato all’Italia, e da questo incontro è nato un legame speciale anche con la nostra cultura, da cui deriva la peculiare attenzione della Fondazione tedesca per l’arte italiana dai primi anni del Novecento ad oggi. Un’attenzione esclusiva che la rende praticamente unica, per la quantità e qualità delle oltre 2000 opere in collezione, e per le iniziative di promozione e divulgazione promosse dall’istituzione», sottolinea la storica dell’arte Elena Pontiggia, presidente del Kuratorium (comitato scientifico) che ha affiancato Volker Feierabend anche come selezionatrice e giurata del premio, insieme a Nicoletta Colombo e Serena Redaelli (commissione selettiva), Daniele Ferrari e Cesare Biasini Selvaggi (giuria).

«Il vincitore di quest’anno», evidenzia Pontiggia, «è L’orMA (Lorenzo Mariani), che ha colpito i giurati per la leggerezza quasi orientale con cui lavora in maniera raffinata la carta, evocando con ironia immagini settecentesche». Premi anche per Valeria Vaccaro, per la lavorazione metamorfica di materiali plastici, e per Enrico Minguzzi, più legato a una ricerca pittorica, mentre per i nuovi media ha ricevuto una menzione speciale il collettivo Kem. L’esposizione è organizzata in collaborazione con Fondazione Ferrara Arte e Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara. Sul sito della Fondazione Vaf è già pubblicato il bando per la candidatura alla prossima edizione 2024.

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