Al Kunst Meran grafiche in versi di Waibl e Höllrigl

Nella kunsthalle altoatesina il dialogo tra due artisti che insieme sperimentavano tecniche e ricerche formali

«Tipoesie, sette stampe dedicate al fiume Passirio» (1997-2001) di Heinz Waibl e Siegfried Höllrigl. Foto Brigitte Widner. Cortesia di Siegfried Höllrigl
Camilla Bertoni |  | Merano (Bz)

Dall’incontro tra la tipografia e la poesia nasce il termine francese Typoésie, arte a cui si sono dedicati due artisti, amici tra loro, ma di formazione diversa, molto legati alla città di Merano: Heinz Waibl (1931-2020) e Siegfried Höllrigl (1943). A loro è dedicata la mostra, il cui titolo è stato germanizzato in «Typoésien», che Kunst Meran-Merano Arte presenta dal 25 febbraio al 4 giugno, a cura di Andrea Muheim, Kuno Prey, Ursula Schnitzer, Lioba Wackernell.

Waibl, di origine meranese, lascia gli studi al Politecnico di Milano e inizia a lavorare con il grafico svizzero Max Huber nell’ambito di un’estetica di matrice Bauhaus e nel mondo della pubblicità (Standa, La Rinascente, Borsalino). Dopo esperienze lavorative a Chicago e Johannesburg, crea il marchio di una nascente Flos nel 1961 a Merano e vince il Compasso d’Oro nel ’56 e ’87.

Höllrigl fonda a Bolzano nel ’85 il suo laboratorio Offizin S. di letteratura, tipografia e grafica impegnato al recupero di attrezzature desuete e manuali mentre la grafica si stava convertendo al digitale: trasferito a Merano, Offizin S. ha raggiunto una trentennale fama internazionale per le sue edizioni di poesie con integrazioni grafiche. Sarà Merano dunque la città dove negli anni ’90 i due artisti si incontrano in numerose occasioni di condivisione.

Nello stile della kunsthalle meranese, che spesso mette a confronto situazioni diverse, riallacciandosi alla ricerca qui dedicata nel 2019 al «Design from the Alps», la mostra diventa dunque manifestazione del dialogo tra i due artisti che sperimentavano insieme tecniche e ricerche formali a partire dalla raccolta Passerblätter con sette «tipoesie» a colori: stampe materiche realizzate con lettere in legno e piombo. La mostra è accompagnata da una pubblicazione con testi di Markus Bundi, Siegfried Höllrigl, Maria Piok, Kuno Prey e Mario Piazza (realizzata da Medus su carta Fedrigoni Paper) e da un laboratorio di stampa con un programma di workshop per i visitatori.

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