I geometrismi di Ana Cardoso

Da Renata Fabbri arte contemporanea nuovi quadri dell’artista portoghese, per cui la pittura è un processo in costante mutamento

«Your Identity History Summary Request Has Been Accepted», 2021-22, di Ana Cardoso
Francesca Interlenghi |  | Milano

«Your Payment Verification Code Is 26QNFLU9» è la prima personale di Ana Cardoso (Lisbona, 1981) nella galleria Renata Fabbri arte contemporanea. Fino al 18 marzo l’artista presenta nuovi quadri che indagano i limiti del mezzo pittorico e i suoi possibili sconfinamenti in ambito plastico.

Già dal titolo della mostra, composto da segni alfanumerici tipici dei processi di registrazione e autenticazione online, si evince il carattere della pratica di Cardoso che, avvalendosi di una rigorosa elementarità geometrica, interpreta la pittura come processo in costante mutamento.

L’operazione di tipo concettuale attuata ora assemblando, ora disallineando, ora impilando gli uni sugli altri triangoli, quadrati, parallelogrammi e rettangoli, genera tele prive di qualsiasi ancoraggio alla tradizione figurativa. Le opere appaiono «non finite» perché soggette alle innumerevoli possibilità che scaturiscono dalla combinazione delle forme, e al tempo stesso dinamiche, perché capaci di alterare la visione e la percezione dello spazio.

Guardando a una certa eredità del passato e senza sottrarsi all’indagine degli elementi della superficie e delle proprietà tonali, l’artista trasforma semplici strutture in una sorta di codice-base da cui partire per inventare e ibridare.

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