Bagni di vapore e d’acqua calda ad Aquileia

Scoperti due nuovi settori all’interno delle Grandi Terme, nella zona sudoccidentale della città

Il settore ovest delle Terme di Aquileia con il team degli archeologi
Melania Lunazzi |  | Aquileia (Ud)

Archeologi del dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Università di Udine hanno scoperto due nuovi settori all’interno delle Grandi Terme di Aquileia. Si tratta, rispettivamente, di un’area di oltre 200 metri quadrati con vasche, mosaici e fontane e di una di 150 metri quadrati destinata ai bagni di acqua calda.

Nel primo settore, quello nord-orientale, l’elemento più rilevante è la poderosa fondazione dell’ambiente in calcestruzzo e grossi frammenti di colonne reimpiegate, perlopiù in marmo cipollino. Tra IV e V secolo la vasca fu colmata e l’ambiente ricoperto da un mosaico a grandi tessere.

Il secondo ambiente, nel settore ovest, riguarda l’abside del calidarium, la parte delle terme destinata ai bagni in acqua calda e di vapore, con cui l’edificio si concludeva, identificato grazie alla presenza del doppio sistema di riscaldamento a ipocausto e a parete e grazie a quella di una piattaforma in laterizi pertinente a vari ambienti tra cui due praefurnia (i forni dove si bruciava la legna), di cui sono stati messi in luce gli imbocchi.

Le Grandi Terme di Aquileia, o Thermae felices Constantinianae, così denominate nell’iscrizione di una base di statua di Costantino rinvenuta nell’area, furono costruite o concluse per volontà di Costantino nel corso dei primi decenni del IV secolo d.C., quando Aquileia era uno dei porti principali del Mediterraneo e ospitava spesso l’imperatore.

La loro collocazione nella zona sudoccidentale della città, nella località detta poi Braida Murada tra l’anfiteatro e il teatro, rispecchia la progettazione di un grande quartiere dedicato all’otium e alle attività ludiche, protetto dalle nuove mura tardoantiche.

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