Giorno per giorno nell’arte | 30 novembre 2022

Art Basel Miami deve continuare a cambiare | La «Natività» di Piero della Francesca alla National Gallery non è un incompiuto | Tre nuove attribuzioni a Vermeer cambiano la sua immagine | Presso il Cairo scoperte delle mummie con la lingua d’oro | Le ceramiche cilene nella lista del Patrimonio Culturale Unesco | La giornata in 12 notizie

«Santa Prassede» (particolare), una delle nuove attribuzioni a Vermeer. Foto: National Museum of Western Art, Tokyo
Redazione |

Art Basel Miami deve continuare a cambiare. Art Basel a Miami Beach ha fatto molta strada. Quest’anno la fiera celebra il suo 20mo anniversario con la sua maggiore edizione di sempre: oltre 280 espositori. Inoltre ha una nuova squadra dirigenziale, con Noah Horowitz (storico dell’arte ed ex responsabile mondiale dei servizi per le gallerie e i mercanti di Sotheby’s) che assume il nuovo ruolo di amministratore delegato di Art Basel (succedendo a Marc Spiegler, ex direttore globale del marchio) e Vincenzo de Bellis (direttore artistico di Miart a Milano dal 2012 al 2016, prima di lavorare al Walker Art Center di Minneapolis come curatore e direttore associato dei programmi negli ultimi sei anni) che assume il ruolo di direttore delle quattro fiere, a Basilea, Miami Beach, Hong Kong e Parigi. All’inizio del suo mandato, Horowitz delinea i suoi progetti per il futuro di Art Basel. «Stiamo facendo in modo che tutte e quattro le fiere che ricadono sotto l’ombrello di Art Basel siano e rimangano le migliori della categoria», spiega Horowitz. «La migliore arte, i progetti più ambiziosi, la programmazione, le gallerie, i curatori ecc. Per i prossimi cinque-dieci anni, questa è la nostra priorità». De Bellis concorda. «È molto importante che un’organizzazione come Art Basel espanda ulteriormente il concetto di fiera d’arte», afferma. [Il Giornale dell’Arte]

Per i restauratori della «Natività» di Piero della Francesca alla National Gallery, il dipinto non è un incompiuto. Un nuovo restauro della meravigliosa «Natività» di Piero della Francesca (datata agli inizi del 1480) conservata alla National Gallery di Londra ha risolto un mistero di lunga data: il dipinto non è incompiuto, come si credeva da tempo. Il museo londinese propone invece che il quadro rappresenti una visione profonda e commovente della nascita di Cristo, vista attraverso gli occhi della santa e mistica del XIV secolo Brigida di Svezia. Il dipinto è appena tornato in mostra a Londra, dopo 15 mesi di minuzioso trattamento conservativo nei laboratori del museo. [Alison Cole]

Tre nuove attribuzioni a Vermeer cambiano la sua immagine. Il Rijksmuseum di Amsterdam è comprensibilmente felice di poter riunire 28 dipinti della piccola opera di Johannes Vermeer per la mostra che si terrà il prossimo anno, ma ciò che è particolarmente interessante è quello che si nasconde dietro i numeri. Il museo ha riconosciuto come opera del maestro tre dipinti che sono stati invece messi in discussione da illustri specialisti. Questo ampliamento dell’opera dell’artista, insieme alla ricerca tecnica associata, avrà probabilmente un profondo impatto sul modo in cui gli storici dell’arte considerano l’arte di Vermeer. I tre dipinti sono la «Ragazza con il flauto» (datata al 1664-67 o posteriormente), conservata alla National Gallery of Art di Washington; la «Santa Prassede» del 1655, ora concessa in prestito al Museo Nazionale di Arte Occidentale di Tokyo da una società giapponese; e la «Giovane seduta a un virginale», del 1670-72, ora di proprietà del finanziere newyorkese Thomas Kaplan che la conserva nella sua The Leiden Collection. [Martin Bailey]

Presso il Cairo scoperte delle mummie con la lingua d’oro. Diverse tombe antiche contenenti mummie con piccole lamine d’oro in bocca sono state scoperte dagli archeologi nell’antico cimitero di Qewaisna, a circa 40 miglia a nord del Cairo, in Egitto. I reperti risalgono a un periodo compreso tra il 300 a.C. e il 640 d.C. Il Consiglio Supremo per le Antichità dell’Egitto ha dichiarato di aver trovato un’estensione del cimitero che conteneva tombe risalenti a vari periodi. Nella bocca di alcune mummie sono state trovate alcune scaglie d’oro a forma di lingua umana, in cattivo stato di conservazione. Sono state scoperte anche diverse mummie con oro sulle ossa, sotto le fasce di lino. Alcune delle scaglie d’oro erano state modellate a foggia di scarabei e fiori di loto. [Redazione]

Le ceramiche cilene iscritte nella lista del Patrimonio Culturale dell’Unesco. Le ceramiche tradizionali prodotte da secoli nei villaggi cileni di Quinchamali e Santa Cruz de Cuca sono state inserite il 29 novembre nella lista del Patrimonio Culturale dell’Unesco. Ha urgente bisogno di essere conservato a causa della scomparsa della materia prima utilizzata per la sua produzione a causa del disboscamento. I ceramisti di Quinchamali e Santa Cruz de Cuca, per la maggior parte donne, avevano chiesto nel 2020 l’iscrizione nella lista di salvaguardia dell’Unesco per ottenere un meccanismo di protezione dell’argilla con cui realizzano le loro opere, che estraggono solo nella stagione estiva ma che considerano minacciata dallo sviluppo delle imprese forestali. [Redazione]

Una «Giornata mondiale del dono» per la Galleria Borghese. A Roma la Galleria Borghese, museo tra i più frequentati della capitale, chiede ai visitatori di contribuire ai nuovi restauri. Si tratta di cinque grandi pannelli staccati del prezioso mosaico romano con combattimenti di gladiatori e scene di caccia del III secolo d.C., oggi custoditi nel Casino, nel Parco del Museo, voluto dal cardinale Scipione Borghese. Un luogo dove sono anche conservati antichi reperti egizi, greci, romani e preziose suppellettili. La Galleria Borghese lancia, per il primo dicembre, una speciale «Giornata mondiale del dono», secondo una formula consueta in tanti musei europei, nella speranza di raggiungere i 50mila euro necessari per i lavori di restauro. Gli amanti dell’arte che desiderano partecipare alla donazione potranno avvalersi della deduzione fiscale dell’ArtBonus per beneficiare del credito di imposta al 65%. Per rendere più facili donazioni e pagamenti c’è una piattaforma online raggiungibile dal sito della Galleria. Il 3 e 4 dicembre i giardini seicenteschi dell’Uccelliera e della Meridiana, alla Galleria Borghese, saranno aperti ai visitatori dalle 9.30 alle 13 con i curatori del museo a disposizione per approfondimenti tematici. [Tina Lepri]

A Parma apre il Museo Bodoni
. Oggi 30 novembre apre al pubblico il nuovo Museo Bodoni, il più antico museo della stampa in Italia, in occasione dell'anniversario della morte di Giambattista Bodoni, tipografo piemontese che rese Parma capitale mondiale della stampa. Il museo, da oggi ospitato al piano terra della Biblioteca Palatina nel Complesso Monumentale della Pilotta, è stato oggetto di un intervento di riprogettazione degli spazi e di ripensamento del percorso espositivo. Vi si espone una selezione di edizioni bodoniane (compresi esemplari unici e rarissimi, stampati su pergamena o seta), la suppellettile tipografico-fusoria e altri importanti cimeli appartenuti all’officina del celebre stampatore. [Redazione]

A Treviso quattro nuove sale per il museo Bailo.
Il Museo Bailo di Treviso si allarga. Da oggi 30 novembre al percorso museale già esistente si aggiungono quattro nuove sale, riservate ad altrettanti protagonisti della pittura veneta del Novecento: Alberto Martini, Nino Springolo, Lino Selvatico e Giovanni Barbisan. Per l’allestimento della nuova sala dedicata ad Alberto Martini è stata chiesta e ottenuta la collaborazione del Comune di Oderzo (città natale dell’artista) e della Fondazione Oderzo Cultura. Vi si espongono ora la «Danza macabra europea» e le illustrazioni della Commedia dantesca. La sala riservata a Nino Springolo (1886-1975) riunisce importanti opere del maestro, principalmente focalizzate su due filoni: il ritratto ed i paesaggi. La donazione recentemente pervenuta di opere e testimonianze di Lino Selvatico (1872-1924), troverà spazio nella sala a lui dedicata. Anche Giovanni Barbisan (1914-88) torna parte dell’allestimento del Bailo con opere grandi e scenografiche, in particolare l’affresco con cui partecipò alla Biennale del 1936 per la sezione affresco, «I nostri migliori amici sono i rurali». [Redazione]

A Torino Palazzo Reale sempre più inclusivo. I Musei Reali di Torino e il Laboratorio Zanzara si sono incontrati per avviare un nuovo modo di valorizzare e fruire di Palazzo Reale dando vita al «Progetto ZanzArTe», che persegue obiettivi di integrazione e inclusione degli individui con disagio mentale, attraverso la valorizzazione delle loro attitudini e la creazione di chiavi di lettura originali, per rendere innovativa la visita, anche per chi abbia già ammirato le sale della residenza. Il primo dicembre alle ore 11 nel Salone delle Guardie Svizzere della reggia torinese viene presentata la nuova «Guida alternativa a Palazzo Reale», che è stata realizzata con il sostegno del Lions Club Torino Risorgimento. [Redazione]

La prima visita guidata nella Casa Museo di Maria Bellonci. A Roma oggi 30 novembre prima visita guidata per adulti e bambini nella Casa Museo di Maria Bellonci, per festeggiare i 120 anni dalla nascita della scrittrice legata per tutta la vita al premio Strega. La casa non è solo un immenso manuale letterario del Novecento, con 25mila libri, ma una grande esposizione di tele di Cagli, Campigli, Capogrossi, De Pisis, Mafai, Mazzacurati, Morandi, Sughi e altri pittori di cui i coniugi Maria e Goffredo Bellonci erano appassionati collezionisti. La visita rientra nell’ambito della manifestazione «Scegli il Contemporaneo. Ti racconto Roma», una rassegna in cinque tempi, fino al 27 dicembre, che coinvolge il patrimonio artistico e intellettuale della città. [Tina Lepri]

Mostre che aprono
Tappeti anatolici alla Galleria Cattai.
A Milano la galleria Mirco Cattai FineArts&AntiqueRugs propone la mostra «Anatolian Rugs from the Ottoman Empire» (dal primo al 24 dicembre). Protagonisti sono 30 manufatti, raccolti prevalentemente in Romania in 25 anni di attività dall’antiquario di origine veneta, ma tessuti da donne dei villaggi anatolici, all’origine di una storia intrigante ricostruita nel catalogo firmato da Stefano Ionescu. Si tratta di esemplari in parte recentemente esposti alla 32ma edizione della Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze e alla milanese Amart. «I tappeti anatolici più celebri sono giunti in Europa tra fine XVI e inizio XVII secolo grazie al grande mercato del lusso veneziano» afferma Cattai. «Subito divenuti status symbol, sono presenti in oltre 80 dipinti antichi, sacri e profani, tanto da prendere il nome di artisti come Holbein, Tintoretto, Bellini, Lotto». Singolare è poi la storia del tappeto nell’Europa luterana e soprattutto dell’Est, dove edifici sacri e musei conservano un inestimabile patrimonio di circa 400 tappeti. Il segreto del loro ottimo stato è non essere mai stati calpestati, dato che venivano appesi alla pareti a fini decorativi. [Elena Franzoia]

Mostre aperte
Presepi e dipinti natalizi all’Abbazia di Novacella
. Le collezioni dell’Abbazia di Novacella (nel comune di Varna, Bz) conservano numerosi dipinti con episodi biblici natalizi, in gran parte realizzati da importanti pittori tirolesi di epoca barocca come Ulrich Glantschnigg, Matthias Pußjäger e Kaspar Waldmann. La mostra di dipinti e presepi nel museo dell’abbazia, aperta fino al 4 febbraio, propone una selezione rappresentativa di queste opere, alcune delle quali mai esposte al pubblico. Vi sono pezzi di artisti sconosciuti al pubblico generalista; si tratta comunque di opere interessanti di arte barocca locale fra Austria e Italia. Oltre ai dipinti è possibile ammirare una serie di presepi messi a disposizione dall’Associazione degli amici dei presepi dell’Alto Adige (Verein der Krippenfreunde Südtirols). [Giovanni Pellinghelli del Monticello]

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