Giorno per giorno nell’arte | 28 novembre 2022

Forse l’Italia tornerà a Bamiyan per l’Unesco | Alla Biennale di Venezia oltre 800mila presenze | Artistic Freedom Initiative contro il Governo polacco | Una collezione archeologica sequestrata in banca | 10 milioni di sterline alla National Portrait Gallery di Londra | La giornata in 20 notizie

«Lullaby» di Maurizio Cattelan alla Gam di Milano
Redazione |

Forse l’Italia tornerà a Bamiyan per l’Unesco. L’Italia ha annunciato che sta valutando la ripresa dei suoi progetti a Bamiyan, in Afghanistan, dopo che erano stati bruscamente sospesi quando i Talebani avevano preso il controllo del Paese nell’agosto 2021. La decisione, che deve ancora essere approvata dal governo italiano, è stata annunciata dal Ministero degli Esteri al termine di una conferenza tenutasi a Firenze l’11 novembre. La notizia è arrivata dopo che l’Unesco e altre organizzazioni hanno sottolineato l'importanza dell’assistenza umanitaria fornita attraverso i progetti culturali e la loro capacità di operare entro i limiti delle sanzioni imposte al governo talebano. «Avendo ricevuto rassicurazioni dall’Unesco che l’ente non si impegnerà in atti di riconoscimento delle nuove autorità de facto, l’Italia sta valutando di sostenere la prosecuzione dei due progetti Unesco in corso a Bamiyan», ha dichiarato Marco Ricci, membro della Direzione generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale. [Sarvy Geranpayeh]

Alla Biennale di Venezia oltre 800mila presenze: è stata la più visitata di sempre. Ha chiuso domenica 27 novembre la 59ma Esposizione Internazionale d’Arte, «Il latte dei sogni», a cura di Cecilia Alemani, prodotta dalla Biennale di Venezia, che quest’anno ha fatto registrare un’affluenza record di pubblico. Con oltre 800mila biglietti venduti (a cui si aggiungono le 22.498 presenze durante la preview) i visitatori hanno segnato un aumento del 35% in 197 giorni di apertura, rispetto ai 173 dell’edizione del 2019. Anche considerando la più lunga durata della Mostra, l’aumento è sostanziale, in particolar modo in vista delle restrizioni degli spostamenti imposte dalla pandemia. È la più alta affluenza di pubblico nei 127 anni di storia della Biennale di Venezia. [Redazione]

Artistic Freedom Initiative (ente Usa per i diritti umani) intenta un’azione legale contro il Governo polacco. L’organizzazione per i diritti umani Artistic Freedom Initiative (Afi), con sede a New York, ha dichiarato che avvierà un’azione legale «per contestare le interferenze della Polonia nel settore artistico e culturale» presso la Corte europea dei diritti umani e la Corte di giustizia dell’Ue. L’iniziativa fa seguito alla pubblicazione di un rapporto di 100 pagine dell’Afi, Cultural Control: Censorship and Suppression of the Arts in Poland (Controllo culturale: censura e soppressione delle arti in Polonia), che descrive i tentativi del governativo Partito del Diritto e della Giustizia polacco (PiS) di «sopprimere l’espressione artistica libera e aperta». L’Afi ha avviato il rapporto a causa delle sempre più evidenti interferenze governative nel settore artistico e culturale polacco, in particolare dopo che il PiS ha ottenuto un secondo mandato nel 2019, afferma Johanna Bankston, responsabile della ricerca sui diritti umani dell’Afi. Il PiS si è assicurato per la prima volta la vittoria elettorale nel 2015 con lo slogan populista «Dio, onore, patria». [Gareth Harris]

Una collezione archeologica sequestrata in banca
. A Bari è stata sequestrata all’interno della Banca Popolare del capoluogo pugliese un’eccezionale e intatta collezione di 103 ceramiche del periodo compreso tra il V e il I secolo d.C. I preziosi reperti, individuati dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, erano custoditi all’interno della sala riunioni della sede centrale della Banca. Le indagini della magistratura hanno permesso di individuare i gioielli archeologici e di indagare quattro persone per ricettazione e violazioni in materia di alienazione di beni culturali. Nel 2009, l’allora amministratore delegato dell’istituto bancario, aveva fatto approvare dall’amministrazione la proposta di acquisto dei reperti per 100mila euro. Le ceramiche finirono così a un collezionista privato che non aveva mai avuto dalla Soprintendenza alcuna dichiarazione di legittimità di possesso del raro tesoro archeologico: in parte, o forse tutto, probabilmente di provenienza illecita. Le 103 opere sono giudicate di «inestimabile valore storico-culturale ed importantissimo valore economico». [Tina Lepri]

10 milioni di sterline alla National Portrait Gallery di Londra
. La National Portrait Gallery (Npg) di Londra riceverà una donazione di 10 milioni di sterline dalla fondazione creata dall’uomo d’affari britannico-americano Leonard Blavatnik. A titolo di riconoscimento, l’istituzione di Trafalgar Square rinominerà il suo primo piano «Ala Blavatnik». Le nove gallerie dell’«ala» saranno ristrutturate e dovrebbero aprire nella primavera del 2023, quando l’Npg riaprirà dopo tre anni di chiusura e 35,5 milioni di sterline di spese di ristrutturazione. In un post su Instagram, Nicholas Cullinan, direttore dell’Npg, ha dichiarato: «I proventi di questa generosa donazione sosterranno la riqualificazione del museo e hanno anche permesso l’acquisto di una biglietteria in disuso di fronte al nuovo ingresso della Galleria, dando il via a un’ulteriore fase di trasformazione e sviluppo per l’Npg». [Tom Seymour]

Scoperto un relitto del XIV secolo sul fondo di un lago norvegese. Il lago norvegese di Mjøsa, situato a circa 50 km a nord di Oslo, con una superficie di circa 360 km quadrati è il più grande della Scandinavia. Il 17 novembre gli archeologi subacquei hanno scoperto nelle sue profondità la sagoma di una nave medievale. Lunga almeno dieci metri, la nave non era sicuramente una langskip, una nave vichinga. La posizione del remo indicherebbe una costruzione leggermente più recente. «Il relitto dovrebbe risalire al più tardi al XIV secolo», ha dichiarato l’archeologo Øyvind Ødegård, responsabile della missione subacquea dell’Università norvegese di scienza e tecnologia (Ntnu), agli organi di stampa. [Redazione]

«Art in Action» a Verona
. A Palazzo Maffei Casa Museo si tiene «Art In Action #2022», un mese dedicato alle donne nell’arte, artiste e mecenati, celebrate o dimenticate ed escluse. Fino al 23 dicembre una ricorrenza giornaliera propone l’urgenza di combattere le disparità di genere che sono spesso le ragioni sotterranee della violenza contro le donne. Nel palinsesto del mese, con l’aiuto delle 600 opere della Collezione Carlon in mostra nel museo (molte di artiste, muse, eroine o vittime), si riflette sul difficile ruolo delle donne nel settore artistico, con appuntamenti e incontri sia dal vivo sia attraverso i canali sociali. Tra i primi appuntamenti la storia di Lucrezia, immortalata nel celebre dipinto del Veronese del 1500 e il racconto della pittrice Françoise Gilot, nota più per la sua relazione con Picasso che per la sua arte. A dicembre gli incontri con Marilyn Monroe nell’opera di Andy Warhol, la storia di Donna Franca Florio nel ritratto di Boldini, quindi Chiomara, regina di una tribù Galata nel 189 a.C., Cleopatra e, per finire, la Vergine Maria, grande protagonista dell’arte. La partecipazione agli eventi è gratuita su prenotazione: biglietteria@palazzomaffeiverona.com. [Tina Lepri]

Cattelan dona «Lullaby» al Museo del Novecento di Milano. Dopo la permanenza al Cimitero Monumentale di Milano, dal 26 novembre la Gam-Galleria d’Arte Moderna espone l’installazione «Lullaby» di Maurizio Cattelan nella preziosa Sala da Ballo neoclassica, in dialogo con il «Quarto Stato» di Giuseppe Pellizza da Volpedo, ospitato dalla sala accanto ma ben visibile attraverso la triplice arcata. L’opera fu realizzata nel 1994 da Cattelan servendosi delle macerie del Pac (il contiguo Padiglione d’Arte Contemporanea, distrutto da un attentato mafioso il 27 luglio 1993) da lui recuperate in una discarica e raccolte in 40 sacchi di plastica bianca impilati su due pallet, in una sorta di spoglio «memoriale» di quell’attentato. Cattelan la dona ora al Museo del Novecento di Milano, in una simbolica restituzione alla città di un cupo frammento del suo passato. [Ada Masoero]

Due nuove scoperte ad Aquileia (Ud). Nelle Grandi Terme romane di Aquileia, costruite nella prima metà del IV secolo d.C., durante gli ultimi scavi realizzati dalla missione archeologica dell’Università di Udine nell’area sono state effettuate due nuove scoperte. Si tratta di un vasto ambiente che ospitava grandi vasche, mosaici e fontane e di un’ampia area dell’abside (ambiente semicircolare) del «calidarium», la zona destinata ai bagni in acqua calda. Le indagini si sono concentrate in due settori del grande edificio termale: quello a sud est, dove lo scavo prosegue da alcuni anni, e quello a ovest, in un settore nuovo, nell’area degli ambienti riscaldati. Le ricerche sono state condotte su concessione ministeriale, in accordo con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia-Giulia e in collaborazione scientifica con Cristiano Tiussi, direttore di Fondazione Aquileia, che ha assicurato il sostegno economico all’iniziativa. [Redazione]

Un convegno sui Fenici a un secolo dalla nascita di Sabatino Moscati. A cento anni dalla nascita dell’archeologo Sabatino Moscati, il grande studioso delle civiltà semitiche morto nel 1997, in programma, oggi e domani all’Accademia Nazionale dei Lincei (anche in streaming su ww.lincei.it) il convegno «Il Mediterraneo antico e gli studi fenici-punici». Archeologi, storici e allievi di Moscati ripercorrono il cammino compiuto in Italia nel campo delle conoscenze sui Fenici d’Oriente e d’Occidente e sui popoli mediterranei. Sono stati proprio gli studi di Moscati la prima vera sintesi sulla civiltà fenicia e punica con pubblicazioni che rappresentano ancora, come Il Mondo dei Fenici del 1966, un punto di riferimento indispensabile per la comprensione della cultura di quei popoli. Le generazioni successive hanno reso possibile, con pubblicazioni, studi e ricerche, di espandere gli ambiti delle scoperte nel Mediterraneo con risultati nuovi e indispensabili per una conoscenza  più approfondita del percorso iniziato da Sabatino Moscati che amava ripetere: «Non dimentichiamoci mai che l’archeologia è una scienza nuova e che le sue strutture sono esili». [Tina Lepri]

Aperta una gara da 3,5 milioni di euro per restauro e valorizzazione di tre siti ai Campi Flegrei. È stata pubblicata la procedura di aggiudicazione dell’appalto dei lavori per l’intervento denominato «Messa in sicurezza restauro e valorizzazione dei siti archeologici della “Città Bassa “del Parco Archeologico di Cuma (Pozzuoli-Na), del Tempio di Apollo (Lago d’Averno-Pozzuoli-Na) e dell’Anfiteatro di Liternum (Giugliano in Campania-Na)». La procedura è stata indetta da Invitalia, Centrale di Committenza per l’aggiudicazione dell’appalto per conto del MiC-Parco archeologico dei Campi Flegrei. L’importo totale dell’appalto, comprensivo degli oneri della sicurezza è pari a 3.462.576,69 euro. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 12 dicembre alle 15. [Redazione]

Mariane Ibrahim apre a Città del Messico. La gallerista Mariane Ibrahim, che ha un’attività con sedi a Chicago e Parigi, aggiunge un terzo spazio espositivo. A febbraio la galleria aprirà un’altra sede a Città del Messico, in concomitanza con la principale fiera d'arte del Paese, Zona Maco. «Stiamo andando dove c’è il futuro, non dove c’è il presente», ha dichiarato la Ibrahim. «Città del Messico è per noi il futuro dello spazio e un luogo con cui abbiamo avuto un forte legame, prima di qualsiasi considerazione di mercato». [Redazione]

Ivana Jelinic nuovo ad di Enit. Ivana Jelinic è stata nominata nuovo amministratore delegato di Enit, Agenzia Nazionale del Turismo che ha mantenuto il nome breve dell'Ente Nazionale italiano per il turismo, suo predecessore. La nomina è stata fortemente voluta dal ministro del Turismo, Daniela Santanchè. Jelinic è la donna più giovane ai vertici dell’Enit, ente pubblico economico di promozione dell’offerta turistica italiana. [Redazione]

Con Elisabetta II, Warhol batte il proprio record. A una vendita del 24 novembre presso la casa d’aste Heffel di Toronto, la gara tra la sala e i clienti collegati online ha generato ottimi risultati, con il ritratto della Regina Elisabetta II di Andy Warhol a fare la parte del leone. L’opera dell’artista americano ha realizzato 853mila dollari statunitensi, battendo il record mondiale d’asta per una stampa in edizione dell’artista. La serigrafia blu di Warhol raffigurante la defunta monarca è una delle quattro raffiguranti Elisabetta facenti parte della serie «Reigning Queens» del 1985. Questo lotto in particolare appartiene alla rarissima cosiddetta «Royal Edition», impreziosita da polvere di diamanti, e aveva una stima minima di 373mila dollari. Alla fine della serata Heffel ha incassato in totale 15,6 milioni di dollari. [Larry Humber]

Il Catalogo ragionato delle Sculture ceramiche di Fontana. Il 29 novembre alle 19 nella Sala Fontana del Museo del Novecento a Milano (Via Marconi 1) sarà presentata l’opera Lucio Fontana, catalogo ragionato delle sculture ceramiche a cura di Luca Massimo Barbero. Introdurrà Gianfranco Maraniello, direttore del Museo del Novecento. [Redazione]

Mostre che aprono
Franzoia per Scarpa al Castelvecchio di Verona. Allievo di Carlo Scarpa, con cui si laureò nel 1969, Ferruccio Franzoia (Feltre 1935) ha lavorato in diverse occasioni a fianco del suo maestro, in alcuni casi per progetti non realizzati, come la copertura dell’area archeologica di fronte al Duomo di Feltre. L’architetto ha scelto di donare un corpus di 1.600 disegni all’Archivio Scarpa del Museo di Castelvecchio di Verona, che arricchisce le collezioni scarpiane del museo scaligero con queste tavole realizzate con tecniche tradizionali. Celebra il dono l’esposizione «I disegni di Ferruccio Franzoia e la lezione di Carlo Scarpa», a cura dello stesso Franzoia, con Ketty Bertolaso e Alba Di Lieto, dal 30 novembre al 26 marzo nella Sala Boggian di Castelvecchio. In mostra una selezione di circa 120 fogli relativi a progetti, per la maggior parte realizzati, in cui è «evidente», scrivono le curatrici, «l’influenza del maestro veneziano anche nell’attenzione ai materiali e nella accuratezza dei dettagli, nei quali si coglie la peculiare attitudine dell’autore nell’elaborare soluzioni inusuali e raffinate». [Camilla Bertoni]

Mostre aperte
Boldini ad Asti. Fino al 10 aprile Palazzo Mazzetti ad Asti ospita «Giovanni Boldini e il mito della Belle Époque»: ottanta opere per celebrare uno degli artisti italiani più noti al grande pubblico. Con la sua creatività ed eleganza Boldini è stato uno dei «narratori» più significativi delle atmosfere della Parigi tra la fine dell’800 e l’inizio del ’900. L’esposizione astigiana, curata da Tiziano Panconi, presenta una ricca selezione di capolavori, dove l’esaltazione della bellezza femminile e il ritratto intimo dei nobili protagonisti dell'epoca rappresentano i temi principali. Si possono vedere opere di pregio come «Signora bionda in abito da sera» (1889 ca), «La signora in rosa» (1916), «Busto di giovane sdraiata» (1912 ca) e «La camicetta di voile» (1906 ca). La mostra evidenzia la capacità di Boldini di psicanalizzare i suoi soggetti, le sue «divine», facendole posare per ore, per giorni, sedute di fronte al suo cavalletto, parlando con loro senza stancarsi di porre loro le domande più sconvenienti, fino a comprenderle profondamente e così coglierne lo spirito, scrutandone l’anima. [Emmanuele Bo]

Addii
Luciano Caramel. Il 26 novembre è morto, a 86 anni di età, in una casa di cura ad Erba dove era ricoverato, lo storico dell’arte Luciano Caramel, uno dei più importanti esperti delle avanguardie artistiche del primo Novecento. Nel 1970 collaborò alla Biennale di Venezia, di cui fu commissario nel 1982. Commissario della Quadriennale di Roma nel 1993, la sua carriera accademica si svolse, nell’arco di un cinquantennio, nei ruoli di rettore dell’Accademia Albertina di Torino nell’anno accademico 1976-77, di vicerettore dell’Accademia di Brera dal 1979 al 1982, di professore ordinario di Storia dell’Arte Moderna a Lecce all’Università del Salento e di professore ordinario di Storia dell’Arte contemporanea all’Università Cattolica di Milano e Brescia fino al 2008. Nel 2002, con il vescovo Carlo Chenis, curò la decima Biennale d’Arte Sacra. Ha scritto monografie su Pino Pascali, Medardo Rosso e Antonio Sant’Elia. È stato anche un grande collezionista di arte del Novecento. [Redazione]

Antonio Vastano
. Si è spento, all’età di 80 anni, nella notte tra il 25 e il 26 novembre a Civitanova Marche, in seguito all’aggravarsi dei mali che lo accompagnavano ormai da anni, Antonio Vastano, l’uomo che più di ogni altro al mondo conosceva i misteri che hanno avvolto la figura e la memoria di Giorgio de Chirico dal secondo dopoguerra fino a molti anni dopo la sua scomparsa. A lui si devono, oltre a una precisa catalogazione in due volumi della sua opera grafica, la più approfondita e fruttuosa indagine giudiziaria sulla falsificazione delle sue opere tra la fine degli anni ’50 e la metà degli anni ’70, e un’importante e rigorosa attività di consulente riguardo all’autenticità delle sue opere, svolta prima per la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, come collaboratore esterno, negli anni 1992-1997 e 2004-2014, e successivamente, a partire dalla fine del 2015, per l’Archivio dell’Arte Metafisica, che nel 2018 lo cooptò nel proprio Consiglio Scientifico e dal 2019 tra i consulenti del Catalogo ragionato di de Chirico. «Queste poche parole nel dolore per la morte di un amico non possono dare, a chi non l’ha conosciuto, neppure una lontana idea della personalità eccezionale di Antonio Vastano, che da oscuro Maresciallo dei Carabinieri venuto per puro caso a contatto con un grandissimo, controverso e quasi insondabile artista, ne divenne uno dei massimi conoscitori ed esperti. Gli siamo grati per averci messo a parte delle sue conoscenze su de Chirico e di tanti fatti e avvenimenti fondamentali per ricostruirne la storia» ha dichiarato Paolo Baldacci, curatore del Catalogo generale delle opere di de Chirico in corso di pubblicazione da Allemandi. [Redazione]

Renato Balestra. È morto la sera del 26 novembre a Roma, all’età di 98 anni, lo stilista Renato Balestra, creatore dell’omonimo marchio. Nato a Trieste nel 1924, lasciò gli studi di ingegneria per iniziare l’apprendistato in un atelier. Nel 1954, dopo il trasferimento a Roma, Balestra collaborò con diversi stilisti, come Emilio Schubert, Maria Antonelli e le sorelle Fontana. Disegnò vestiti per Ava Gardner, Gina Lollobrigida e Sophia Loren, diventando a Hollywood uno degli stilisti più amati dalle grandi dive del cinema. Al suo nome è rimasto associato il blu Balestra, tono di colore brillante, ancora oggi simbolo della maison, che si lanciò anche nel mondo dei profumi e degli articoli per la casa. Nel 1988 presenta un programma («Rosa & Chic», su RaiDue), primo stilista a farlo in Italia. Il suo archivio è stato dichiarato dal Mibac «di interesse storico particolarmente importante» nel 2019. Comprende documentazione prodotta dalla metà degli anni Cinquanta fino ai giorni nostri ed è composto da oltre 40mila bozzetti e disegni, abiti e lavorazioni sartoriali, rassegna stampa e fotografie. I funerali si terranno martedì 29 novembre nella chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma. [Redazione]

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