Persino Poussin è stato censurato

Al Musée des Beaux-Arts di Lione una quarantina tra dipinti e disegni, articolati in cinque sezioni, indagano il ruolo centrale dell’aspirazione amorosa sull’opera del pittore francese

«La morte di Chione» (1619-22), di Nicolas Poussin (particolare). © Royal Collection Trust | Her Majesty Queen Elizabeth II 2022
Luana De Micco |  | Lione

Nicolas Poussin è il «maestro della scuola classica francese, l’archetipo del pittore-filosofo. Chi sa oggi che si è anche abbandonato al puro piacere di dipingere, adottando un’iconografia licenziosa e che alcuni dei suoi quadri sono stati giudicati così erotici da essere mutilati e persino distrutti, nel XVII secolo?»: così scrive in una nota il Musée des Beaux-Arts presentando la sua nuova mostra, «Poussin et l’amour», che dal 26 novembre al 5 marzo mette in risalto un’immagine di Poussin meno nota e austera, quella più sensuale e seduttrice.

La mostra riunisce una quarantina tra dipinti e disegni, con prestiti importanti di istituzioni internazionali tra cui «La morte di Chione» (1619-22), che appartiene alle collezioni reali britanniche, «Il trionfo del poeta Ovidio» (1624 ca) della Galleria Corsini di Roma e l’«Apollo e Dafne» (1664 ca), ultimo quadro di Poussin, che celebra il «trionfo dell’amore», del Louvre, che ha prestato anche una serie di disegni delle sue collezioni.

In un percorso in cinque sezioni, la mostra, per evidenziare il ruolo centrale che l’aspirazione amorosa ha avuto sull’opera di Poussin (1594-1665), risale alle fonti, a iniziare dalle Mefamorfosi di Ovidio, che il pittore scoprì anche prima del soggiorno romano, dal 1624, e a cui dedicò i suoi primi disegni. Una sezione è dedicata al corpo femminile nell’opera di Poussin, con in primo piano i nudi di dee e ninfe, spesso spiate nella loro intimità, e che all’epoca furono anche sfigurate perché giudicate impudiche.

Nelle stesse date, il museo lionese propone anche la mostra-focus «Picasso / Poussin / Bacchanales» sull’eredità di Poussin e della sua dimensione erotica nell’opera di Picasso. La mostra si concentra su un episodio ben preciso, quando nell’agosto 1944, nel suo atelier parigino, il maestro cubista realizzò una gouache ispirata al «Trionfo di Pan» di Poussin del 1636.

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