Alla Fondazione Ragghianti gli anni Dieci di Dudreville

Nell’allestimento opere e documenti dell’artista dialogano con lavori di Bisi Fabbri, Chiattone, Erba, Funi, Nizzoli e Sant’Elia, tutti aderenti al movimento «Nuove Tendenze»

«Nel bosco di castagni» (1916), di Leonardo Dudreville. Cento, Galleria d’Arte Moderna Aroldo Bonzagni
Laura Lombardi |  | Lucca

La mostra «Nuove Tendenze. Leonardo Dudreville e l’avanguardia negli anni Dieci» (fino all’8 gennaio) a cura di Francesco Parisi alla Fondazione Ragghianti si concentra sul gruppo fondato a Milano nel 1913 dal critico Ugo Nebbia e dall’artista Leonardo Dudreville, sottolineando, grazie ai molti materiali provenienti dall’archivio dell’artista, la consonanza con i gruppi di matrice secessionista in Europa.

Troppo spesso etichettato come parafuturista sebbene non manchino punti di contatto, il gruppo si distingue per la forte componente sperimentale nell’attenzione alle tematiche musicali e agli stati d’animo. Seguiamo quindi gli sviluppi del Divisionismo in un arco di tempo compreso tra il 1905 e il 1919, prendendo avvio dalla visita di Dudreville, con Umberto Boccioni, allo studio di Vittore Grubicy.

Una sala è dedicata alla «Mostra dei Rifiutati del Cova» (1912), per poi passare alle mostre cosiddette «di fronda», cui Dudreville partecipa elaborando una strategia comunicativa alternativa ai canali ufficiali, che sfocia poi nella mostra di «Nuove Tendenze» del 1914.

Il clima di quel momento è evocato anche dai lavori di altri partecipanti al progetto, quali Adriana Bisi Fabbri, Mario Chiattone, Carlo Erba, Achille Funi, Marcello Nizzoli e Antonio Sant’Elia. Infine le opere esposte nella Galleria Centrale d’Arte nell’ex Caffè Cova nell’aprile del 1919, per chiudere con il 1920, anno in cui Dudreville firma con Funi, Russolo e Sironi il manifesto «Contro tutti i ritorni in pittura», dove approda a una nuova visione teorica ed estetica.

La mostra, realizzata con il supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, il contributo di Anthilia Sgr e il sostegno di Banco Bpm, è accompagnata da un libro-catalogo edito dalla Fondazione Ragghianti con Silvana Editoriale.

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