10 passi verso Artissima | Emilio Re Rebaudengo

10 personalità d’eccezione raccontano la loro «Transformative Experience» in attesa della fiera d’arte contemporanea

Emilio Re Rebaudengo
Cristina Giopp |

Artissima si prepara a inaugurare la sua 29esima edizione, dal 4 al 6 novembre 2022, presso l’Oval Lingotto di Torino. La principale fiera italiana d’arte contemporanea, quest’anno diretta da Luigi Fassi, fa il suo atteso ritorno con 174 gallerie italiane e internazionali, 4 sezioni consolidate (Main Section, New Entries, Monologue/Dialogue e Art Spaces & Editions) e 3 sezioni curate (Disegni, Present Future e Back to the Future) che rimarcano la rilevanza internazionale e confermano un forte segnale di continuità nonché di proiezione al futuro.

Il tema che farà da filo conduttore è «Transformative Experience», un concetto elaborato dalla filosofa americana L.A. Paul e pubblicato nell’omonimo testo da Oxford University Press. Secondo l’autrice un’esperienza trasformativa è un evento che, senza poter essere valutato in anticipo, può cambiare radicalmente la persona che lo vive, mettendone in crisi le aspettative prefigurate razionalmente e aprendo la prospettiva verso l’ignoto. Essere aperti al cambiamento, cogliendo le continue innovazioni e i sempre nuovi scenari che si dispiegano di fronte a noi, è da considerarsi ormai un carattere indispensabile delle persone che vivono il proprio tempo.

E allora, in attesa che Artissima apra le porte, andiamo alla scoperta del tema in 10 passi, intervistando 10 personalità che si sono distinte ognuna nel proprio campo e la cui esperienza può essere d’ispirazione. Quale scelta di vita, fatto o evento li ha cambiati profondamente, rendendoli persone diverse? Insomma, qual è stata la loro «Transformative Experience».

Questa è la volta di di Emilio Re Rebaudengo, imprenditore.

La sua storia in 3 righe.
Mi piace pensare che la mia storia sia ancora in buona parte da scrivere. Ho avuto la grande fortuna di crescere circondato da opere d’arte, una passione di famiglia, e ho studiato giurisprudenza pur sapendo, in fondo, che avrei intrapreso il mio percorso professionale nel mondo del food e dell'hospitality. Da otto anni gestisco il mio ristorante a Torino, Spazio7, che dal 2018 ha una stella Michelin. Oggi mi sto dedicando anche a nuovi progetti, che prenderanno vita nel 2023.

Qual è stata la sua «Transformative Experience» culturale?
La mia «trasformative experience» risiede, forse, nel mio punto di vista nei confronti dell'estetica e della bellezza. Molto di quanto ho conosciuto da vicino nel mondo dell’arte, grazie al contatto con l’arte contemporanea, ha plasmato un tipo di approccio alla bellezza e all’importanza del contenuto che spesso, anche inconsciamente, mi ritrovo ad applicare nel lavoro a ristorante. Con gli Chef, infatti, più di una volta ci siamo ritrovati a immaginare piatti o menu che davano molto spazio all’estetica e al processo creativo, e l’abbiamo fatto con particolare consapevolezza.

Con quale artista (vivente e non) le piacerebbe prendere un caffè ad Artissima e perché?
Ho avuto modo di conoscere molti artisti ed ogni volta parlare con loro è estremamente stimolante ed arricchente, ma oggi, se ipoteticamente dovessi prendere un caffè con un artista, forse sceglierei Andy Warhol. In qualche modo ha cambiato il modo di vedere il mondo, creando arte che ha saputo rapportarsi con la quotidianità e anche con il cibo. Più o meno direttamente ha influenzato tanti degli artisti che conosciamo oggi. Proverei anche a chiedergli un ritratto. E forse, potendo ancora fantasticare, più che un caffè prenderei un drink su un divanetto in pelle dello Studio 54.

Cristina Giopp è storica dell’arte e divulgatrice (Ig: thegirlinthegallery)

Qui gli altri 10 passi già pubblicati:
1. Luigi Fassi
2. Alessio Vannetti
3. L.A. Paul
4. Ohad Naharin
5. Andrea Molaioli
6. Pier Luigi Pizzi
7. Matteo Thun
8. Emilio Re Rebaudengo

© Riproduzione riservata
Altri articoli di Cristina Giopp