Notte bianca e colazioni per le 18 gallerie TAG

Mostre di artisti internazionali affermati e giovani scoperte, un’apertura straordinaria fino a mezzanotte, tre giorni di colazioni mattutine targate Lavazza per le gallerie torinesi

«Living Room n° 23» (2022) di Johanna Mirabel. Cortesia dell’artista e Luce Gallery
Rocco Moliterni |  | Torino

18 gallerie con mostre di artisti internazionali affermati e giovani scoperte, un’apertura straordinaria fino a mezzanotte, tre giorni di colazioni mattutine: questo il ricco carnet proposto in occasione di Artissima da TAG (Torino Art Galleries), la storica associazione che raccoglie le gallerie torinesi. Ci sarà infatti la nuova edizione della Torino Art Galleries Night 25, con apertura straordinaria dalle 17 alle 24 nella Notte delle arti contemporanee, in programma sabato 5 novembre. Ma c’è anche una novità: la «TAG Art Coffee Breakfast»: una tre giorni di colazioni targate Lavazza nelle gallerie dal 4 al 6 novembre.

Vediamo galleria per galleria gli artisti che saranno protagonisti della kermesse. La Pick Gallery propone la collettiva «Landscapes of Hidden Words» con i lavori di tre artiste africane LegakwanaLeo Makgekgenene, Renée Akitelek Mboya e Karla Nixon, a cura di Laura Burocco e la personale di Lello Lopez, «The Factory», realizzata in collaborazione con Shazar Gallery di Napoli.

La Crag Gallery apre un nuovo spazio in via Parma con la mostra «Continuum» dell’artista ceco Tomas Tichy, proveniente dalla nuova scena figurativa praghese, mentre in via Giolitti propone l’artista vicentino Giacomo Modolo, con la personale «Blaze», che nasce da un nuovo ciclo pittorico, realizzato in parte a Torino.

Distacco, riflessione e ironia sono le caratteristiche del lavoro di Maurizio Arcangeli, Umberto Cavenago, Mazzucconi, Maurizio Vetrugno e Luca Vitone le cui differenti personalità si rispecchiano in identità artistiche molto distinte riunite nella mostra «Opening Contemporary» che ha come sottotitolo gli Anni ’80 e ’90 al Nord Italia da Davide Paludetto.

La Galleria Febo e Dafne ospita invece «Intra Moenia», una doppia personale di Carlo Gloria ed Enrica Salvatori a cura di Monica Trigona: lo sguardo dello spettatore può spaziare dai lineamenti ritratti a china su carta di Gloria alle sculture realizzate con vari materiali da Salvatori. Da Gagliardi e Domke è di scena «Countdown»: ogni giorno un artista significativo nella storia della galleria.

Franco Noero propone «Solo show», una personale di Henrik Olesen, artista concettuale che utilizza materiali comuni e ordinari per realizzare collage, poster, sculture, installazioni e interventi architettonici che indagano criticamente la cultura contemporanea. Da Benappi «Encounter Narratives 1/3 promenade» con opere di Gianni Dessì, Alois Mosbacher e László Fehér a cura di Lóránd Hegyi.

Due le mostre in cartellone da Giorgio Persano: «La luce nell’ombra» con nuove installazioni site specific di un big come Per Barclay e «How deep can a dragonfly swim under the ocean?» dell’albanese Driant Zeneli. «All the stars of your night» è invece il titolo della personale di Giuseppe Mulas, a cura di Federica Maria Giallombardo, alla Galleria In Arco. Mulas è un artista di Alghero, classe 1995, che vive e lavora a Torino dove si è laureato in pittura all’Accademia Albertina.

La pittrice Joahnna Mirabel che vive e lavora a Parigi è invece alla Luce Gallery con il suo «Memory Palace», onirico viaggio nelle stanze di un «palazzo della memoria». Si chiama «Il Giardino reciso» la personale con cui Gianluca Capozzi (Avellino, 1973) torna a Torino, presso la galleria Metroquadro, con una nuova costellazione di lavori, assemblati in dialogo e sotto la cura di Andris Brinkmanis. Il titolo è liberamente ispirato da una poesia di Jim Morrison.

Ritorna Salvo da Norma Mangione con «Nature Morte». La mostra «In Prestissimo» di Fatma Bucak da Peola Simondi a cura di Maria Teresa Roberto, affronta il modo in cui lo sradicamento, la perdita e la violenza si manifestano nella precarietà del mondo naturale. «The narration of light» è invece il titolo della personale di Emil Lukas da Photo & Contemporary. Lo sperimentalismo di Lukas spazia in una vasta gamma di tecniche e materiali, dalla tela al gesso, dal legno ai rifiuti.

Negli spazi della Galleria Raffaella De Chirico c’è invece «City Break», la prima personale del fotografo Matteo Procaccioli della Valle, un viaggio alla ricerca di nuove geometrie e dimensioni urbane. Simone Stuto presenta la sua nuova personale «Les différences entre les choses» da Riccardo Costantini Contemporary: nuove opere pittoriche che spesso si ispirano all’iconografia della tradizione, con rimandi a tratti rinascimentali, ma non dimenticando l’estetica contemporanea.

Due le mostre proposte da Tucci Russo: nella sede torinese, su progetto dell’artista, una selezione di sculture in vetro di Thomas Schutte, accompagnata da una serie di opere su carta. A Torre Pellice «Open Book», un libro aperto sulle opere degli artisti che hanno caratterizzato nel corso degli anni la galleria, da Giulio Paolini a Conrad Shawcross, divisi per generazioni. Chiude il panorama «L’invariabilità delle cose», personale del giapponese trapiantato a Torino Horiki Katsutomi da Weber & Weber.

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