Una mappa da giganti per battere il record di Boetti

Dalle dimensioni monumentali, l’opera in asta da Sotheby’s il 16 novembre a New York ha una stima superiore agli 8 milioni di dollari

«Mappa» (1989-91) di Alighiero Boetti, stimata oltre 8 milioni di dollari cortesia di Sotheby's
Carlotta de Volpi |

In occasione dell’asta serale di arte contemporanea del 16 novembre a New York, Sotheby’s presenterà uno dei lavori più significativi di Alighiero Boetti. L’opera in questione è una «Mappa» di dimensioni monumentali: con una larghezza di quasi sei metri (259x580 cm), si tratta della più grande della serie mai offerta all’incanto. Altra caratteristica che la rende unica è il suo luminoso sfondo di colore avorio.

Sebbene la serie delle «Mappe» sia probabilmente la più riconoscibile dell’artista, acclamata a livello internazionale, negli ultimi cinque anni solo sei esemplari sono apparsi sul mercato secondario. Con una stima superiore agli 8 milioni di dollari, la valutazione più alta finora per un lavoro di Boetti, il gigantesco arazzo sembra destinato a stabilire il nuovo record d’asta dell’artista, superando quello attuale di 4,6 milioni di dollari per «Sottrazione» (1982), venduta da Christie’s nel 2021.

Profondamente ispirato dai numerosi viaggi in Africa, Sud America, Asia orientale e centrale, Alighiero Boetti ha concepito la sua prima «Mappa» su larga scala nel 1971, mentre si trovava in Afghanistan. Dopo aver tracciato i confini geografici del mondo in bianco sulle tele, ha collaborato con decine di ricamatrici e tessitrici locali per cucire i disegni delle bandiere corrispondenti su ciascun Paese, inizialmente a Kabul e poi, in seguito al conflitto con l’Unione Sovietica, nei campi profughi afghani di Peshawar, in Pakistan.

Questo esemplare nello specifico cattura la situazione geopolitica mondiale alla fine degli anni Ottanta, e ha richiesto ben tre anni di meticolosa lavorazione, dal 1989 al 1991, come si legge lungo i bordi di quella che Kelsey Leonard, responsabile della vendita di novembre, definisce «una struggente documentazione storica, che traccia paesi, territori e visioni del mondo che oggi non esistono più».

La grande tela ricamata proviene dalla Fondazione Chiara e Francesco Carraro, che ha l’obiettivo di esporre la propria collezione al pubblico e di sostenere la ricerca scientifica, la formazione e la promozione dell’arte e della cultura del XX secolo, ed è «senza dubbio l'opera più significativa e magnifica della importante serie creata da Boetti e una vera e propria testimonianza della lungimiranza collezionistica di Carraro» secondo Claudia Dwek, presidente arte contemporanea Europa di Sotheby’s.

«Mappa» è stata esposta per la prima volta nel 2011 al Museum of Modern Art di New York, durante la grande retrospettiva «Game Plan», ospitata successivamente al Reina Sofia di Madrid e alla Tate Modern di Londra. Prima di fare il suo debutto in asta, il capolavoro tessile partirà per una tournée mondiale, facendo tappa a Dubai, Milano e Parigi, prima di tornare a New York per l’esposizione in prevendita.

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