Siamo fragili ma resistenti

Luana De Micco |  | Lione

Lione. Dopo un rinvio di un anno, dal 14 settembre al 31 dicembre torna la Biennale di Lione d’arte contemporanea. Nel contesto attuale ancora difficile, segnato dalla crisi sociale e politica, la rassegna, alla 16ma edizione, col titolo «Manifesto of fragility», ha due parole d’ordine: fragilità e resistenza. «La fragilità è universale, recita il manifesto. È sentita ovunque, da tutti, a prescindere dal contesto. E il corpo ne è la principale illustrazione. La fragilità è inevitabile e inerente al nostro pianeta».
Gli oltre 80 artisti che vi participano «incarnano facce diverse della fragilità, proponendo approcci personali diversi a questo stato di incertezza globale. In comune i loro lavori hanno la potenzialità di generare spazi di resistenza», spiegano i curatori, Sam Bardaouil e Till Fellrath, tra l’altro alla testa dal 2021 della Hamburger Bahnhof di Berlino. Tra gli artisti
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