Première di Donatello in Germania

Alla Gemäldegalerie la tappa berlinese della mostra appena conclusa a Firenze si concentra sui lavori conservati nelle collezioni locali

«Maria con Bambino, “Madonna dei Pazzi”» (1422 ca), di Donatello (particolare). © Staatliche Museen zu Berlin, Collezione di Scultura e Museo di Arte Bizantina. Foto: Antje Voigt
Francesca Petretto |  | Berlino

Vanto e punto d’orgoglio della mostra «Donatello. Inventore del Rinascimento» che gli Staatliche Museen zu Berlin dedicano al più grande scultore del movimento culturale, artistico e filosofico capace da Firenze di contagiare tutta Europa, è il suo essere riuscita a raccogliere in un’unica sede, la Gemäldegalerie di Berlino, molte opere del maestro fiorentino sparse per il mondo e fino a oggi mai mostrate insieme in un’unica antologica; ed è anche la prima volta di una mostra interamente dedicata a Donato di Niccolò di Betto Bardi (il suo vero nome; 1386-1466) in Germania.

Dal 2 settembre all’8 gennaio la galleria di pittura internazionale della capitale tedesca ospita circa 90 opere di Donatello, tra sculture e rilievi in marmo, terracotta e bronzo, provenienti dalle tre più importanti collezioni al mondo di suoi lavori: oltre ai Musei Nazionali di Berlino, il Museo Nazionale del Bargello a Firenze e il Victoria & Albert Museum di Londra; un piccolo grande miracolo reso possibile dalla collaborazione delle tre istituzioni internazionali con la Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze, che insieme al Bargello ha ospitato fino al 31 luglio il primo capitolo.

Nel caso di questa sua première berlinese giocano un ruolo fondamentale i numerosi lavori di Donatello posseduti dalle collezioni di casa: in posizione centrale la Madonna Pazzi custodita al Bode Museum e poi alcune sue opere giovanili appena restaurate e ancora mai mostrate al pubblico nella loro nuova, rinata facies.

«Donatello. Inventore del Rinascimento» rappresenta il felice coronamento di dieci anni di ricerche e restauri effettuati nei laboratori dei Musei Nazionali di Berlino, curata da Neville Rowley, responsabile di arte italiana antica e della relativa collezione di scultura presso la Gemäldegalerie, insieme a Francesco Caglioti della Scuola Normale di Pisa e Laura Cavazzini e Aldo Galli dell’Università degli Studi di Trento.

Dopo le sue prime due tappe in Italia, ai Musei fiorentini del Bargello e di Palazzo Strozzi (viste rispettivamente da 117mila e 150mila persone), e chiuso a gennaio 2023 il capitolo berlinese, la mostra si sposterà dall’11 febbraio all’11 giugno a Londra.

Nelle sale della Gemäldegalerie è anche una buona occasione per vedere opere di arte plastica, disegni e calchi arrivati per l’occasione dalla Collezione di Antichità Classiche, dal Museo delle Stampe e dei Disegni e dalla Gipsoteca di Berlino e ripassare alcuni dipinti di illustri colleghi di Donatello come Masaccio, Filippo Lippi e Andrea Mantegna. Nel catalogo edito da E.A. Seemann Verlag Lipsia infine nuovi contributi di studiosi di fama internazionale.

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