Alla Magnani-Rocca l’evoluzione della moda italiana

La mostra illustra la nascita del fenomeno e la sua diffusione dal 1850 al 1950 grazie alla pubblicità, tramite manifesti, riviste, cataloghi dei grandi magazzini e cinema

«Borsalino» (1939-1940) di Luigi Veronesi
Carla Cerutti |  | Mamiano di Traversetolo (Pr)

La nascita della moda italiana e la sua diffusione dal 1850 al 1950 grazie alla pubblicità, tramite manifesti, riviste, cataloghi dei grandi magazzini e cinema, è al centro della mostra in programma alla Fondazione Magnani-Rocca dal 10 settembre all’11 dicembre.

Attraverso circa 150 opere, tra cui un centinaio di grandi manifesti molti dei quali restaurati per l’occasione e mai esposti al pubblico, i curatori Dario Cimorelli, Eugenia Paulicelli e Stefano Roffi raccontano l’evoluzione della moda italiana dalle tradizionali piccole sartorie, dove si modellava e cuciva l’abito su misura copiando la moda francese o inglese, alla nascita dei grandi magazzini e del prêt-à-porter con offerte adatte a tutte le età, i generi e le tasche.

Per battere la concorrenza, che si fa sempre più serrata, i nuovi imprenditori si servono di slogan e campagne promozionali diffuse soprattutto tramite manifesti cromolitografici, ma anche cataloghi illustrati, cartoline, dépliant e inserzioni sui giornali.

Esemplare la comunicazione dei Magazzini Mele di Napoli, la più imponente, capillare attività di promozione mai realizzata, grazie anche all’apporto di maestri come Aleardo Villa e Leopoldo Metlicovitz, che inizia nel 1889 e prosegue fino al secondo decennio del XX secolo, e la comunicazione de La Rinascente di Milano affidata a Marcello Dudovich, suo direttore artistico dal 1921 al 1956.

Il concetto di una moda nazionale italiana, svincolata dagli esempi stranieri, prende sempre più piede già da inizio Novecento, grazie a figure pioneristiche come la stilista, giornalista e attivista Rosa Genoni, concetto che andrà fortificandosi nel corso degli anni Venti e Trenta costituendo la base di quella che sarà la grande moda italiana a partire dal dopoguerra.

La mostra, corredata di un catalogo edito da Silvana Editoriale, è resa possibile grazie al contributo di Fondazione Cariparma e Crédit Agricole Italia ed è realizzata grazie alla collaborazione speciale con la Direzione Regionale Musei Veneto-Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso, oltre alla Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli del Castello Sforzesco di Milano, e al Museo e Real Bosco di Capodimonte.

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