Giorno per giorno nell’arte | 10 agosto 2022

Oltre 40 sculture contemporanee in Qatar per i Mondiali di calcio | «A ritroso» in Russia le discussioni sulle problematiche di restituzione | Si vende la villa di Picasso ad Antibes | In Sardegna i turisti fanno gli archeologi | Nel Canton Vallese scoperta una necropoli della Prima Età del Bronzo | La giornata in 10 notizie

«Small Lie» (2018) di KAWS all’Hamad International Airport. Foto: Iwan Baan; Cortesia: Qatar Museums
Redazione |

Oltre 40 sculture contemporanee in Qatar per accogliere a novembre il pubblico dei Mondiali di calcio. Probabilmente la squadra di calcio del Qatar non farà una grande impressione alla Coppa del Mondo Fifa di novembre: classificata al 49mo posto nel mondo, si è qualificata solo come ospite. Tuttavia, il piccolo stato del Golfo schiererà una squadra stellata di grandi talenti internazionali in un’altra competizione, nel settore dell’arte, per mostrare le credenziali culturali del Paese al mondo. È stato annunciato un nuovo gruppo di oltre 40 sculture pubbliche, che si aggiungono alle decine già esistenti. Saranno installate nelle prossime settimane, principalmente in località intorno alla capitale Doha, dall’aeroporto allo stadio di calcio. Tra i «galácticos» artistici c’è Jeff Koons, che ha creato una scultura lucidata a specchio alta 21 m di un dugongo che nuota nelle acque del Qatar. Un altro animale gigante viene da Katharina Fritsch, con uno dei suoi caratteristici polli blu. Una collezione di sculture e installazioni temporanee di Yayoi Kusama sarà esposta nel parco del Museo di Arte Islamica, mentre Olafur Eliasson sta realizzando un'opera site-specific nel deserto. [Lee Cheshire]

In Russia le discussioni sulle problematiche di restituzione vanno «a ritroso». Quando Mikhail Piotrovsky divenne direttore del Museo dell’Ermitage nel 1990 promosse alcune restituzioni alla Germania di arte saccheggiata dalla Russia durante la seconda guerra mondiale. Ora, Piotrovsky si sta facendo portavoce del nuovo nazionalismo militarista russo. Difendendo l’invasione dell’Ucraina, rigetta la «cultura della colpa e del pentimento» adottata dai musei occidentali. Ha introdotto una moratoria sulle mostre all’estero e sta compilando una «lista nera» di coloro che hanno criticato l’Ermitage. [Redazione]

Si vende la villa di Picasso ad Antibes. Ad Antibes, in Costa Azzurra, è stata messa in vendita per 27 milioni di euro (escluse le spese notarili) la villa neogotica, realizzata nel 1912 dall’architetto Lucien Stable e soprannominata «La Vigie», in cui Pablo Picasso soggiornò nel 1924. Il maestro spagnolo vi realizzò alcuni dipinti e decorò anche alcune pareti della casa, ma il proprietario gli fece cancellare tutto. La villa ha otto camere da letto, sette bagni, una sala da biliardo e una piscina, ed è provvista anche di un accesso diretto al mare. L’edificio ha un «pedigree» anche letterario: ospitò infatti André Gide e Jean Cocteau, e fu anche di proprietà di Francis Scott Fitzgerald. [Redazione]

In Sardegna i turisti fanno gli archeologi. «Il 9 agosto nel territorio comunale di Arzachena (Ss) è stata ritrovata un’anfora di origine romana, probabilmente databile tra il 200 e il 400 D.C.», si legge in una nota pubblicata sulla pagina Facebook dell’amministrazione comunale. «L’hanno rinvenuta dei turisti nella spiaggia di Porto Paglia, a pochi passi da Porto Cervo. La comunicazione al Comune di Arzachena è arrivata dagli addetti del Consorzio Costa Smeralda, intervenuti sul posto. Gli enti competenti, tra cui Soprintendenza, Carabinieri e Capitaneria di Porto sono stati prontamente avvertiti».

Nel Canton Vallese scoperta una necropoli della Prima Età del Bronzo. A Savièse, nel Canton Vallese, in Svizzera, una squadra di archeologi ha riportato alla luce 19 tombe a cista (sepolture in posizione ripiegata in piccole casse di pietra), databili secondo gli esperti alla Prima Età del Bronzo (2000 a.C. ca). La scoperta è stata definita «straordinaria» dall’archeologo François Mariéthoz, in quanto è la prima volta che l’architettura di un sito di questo periodo può essere osservata e analizzata in dettaglio, con le ossa dei defunti, i loro oggetti e ornamenti. [Redazione]

Nessun riferimento alla cultura nella campagna elettorale delle forze politiche italiane. Lo spettacolo cui stiamo assistendo, nei primi giorni di campagna elettorale, è poco esaltante. Giochi tattici, scambi di accuse, patti prima sottoscritti e poi traditi, calcoli personalistici condotti sulla base dei sondaggi. E i programmi? Nei talk televisivi, solo fugaci battute e slogan su politica estera, emergenze ambientali, tasse, sicurezza, immigrazione. Neanche una parola sulla cultura. Il centrosinistra non rivendica alcuni importanti risultati ottenuti; il centrodestra non avanza proposte concrete. Eppure, si tratta di un settore non marginale ma rilevante, necessario, per la vita pubblica del Paese, dal punto di vista sia economico sia soprattutto civile. Ne scrive Vincenzo Trione sul sito del «Corriere della Sera».

Le preoccupazioni dei musei tedeschi per la crisi energetica. In Germania le ondate di caldo estremo in estate, la possibile sospensione delle forniture di gas russe e l’aumento dei prezzi dell’energia stanno causando problemi alle aziende e ai privati. Ma anche le istituzioni culturali «ad alta intensità energetica» come i musei sono preoccupate per l’inverno, i costi aggiuntivi e gli effetti del cambiamento climatico sulle sale e sui depositi. La ministra tedesca della Cultura Claudia Roth ha recentemente invitato musei e istituzioni culturali a pensare anche al risparmio energetico in vista dell’aumento dei prezzi dell’energia e del gas. Tali istituzioni avrebbero una «funzione di modello» e dovrebbero anche svolgere un ruolo primario nei settori della sostenibilità e della protezione ambientale, ha affermato Roth. D’altra parte, i musei devono conservare i loro oggetti a temperature adeguate e preservarli per le generazioni future. Ne scrive Kevin Hanschke sul sito della «Frankfurter Allgemeine Zeitung».

La Reggia di Venaria tra gli assegnatari del Pac 2021. Il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude che gestisce la Reggia di Venaria è tra i 39 soggetti selezionati del Pac 2021 - Piano per l’Arte Contemporanea, per le proposte progettuali finalizzate all’acquisizione, produzione e valorizzazione di opere dell’arte e della creatività contemporanee destinate al patrimonio pubblico italiano, promosso dalla Direzione generale Creatività contemporanea del Ministero della Cultura, con un budget di oltre 3 milioni. Il Consorzio potrà così acquisire l’opera «Assembly» dell’artista campana Marinella Senatore, realizzata nel 2021 nel solco della sua produzione site specific. [Redazione]

Al Victoria & Albert Museum una mostra sui restauri di Beirut. Sono trascorsi quasi due anni dalla devastante esplosione di un deposito di nitrato di ammonio nel porto di Beirut, Libano, responsabile di oltre 217 morti e 7mila feriti, oltre a ingenti danni ai quartieri vicini di Gemmayzeh e Mar Mikhaël. L'esplosione fece crollare completamente case antiche e causò danni immensi alle strutture e alle facciate di alcuni edifici ottomano-veneziani ottocenteschi, unici nel Medio Oriente. L’architetta e designer franco-libanese Annabel Karim Kassar ripercorre questi eventi presentando una mostra al Victoria & Albert Museum di Londra a testimonianza dei restauri architettonici intrapresi in loco. Intitolato «The Lebanese House: Saving a home, Saving a City», e aperto al pubblico fino al 21 agosto, questo allestimento è una risposta lirica al disastro, e ripercorre la crociata personale dell’architetta per restaurare uno dei migliori esempi sopravvissuti di case ottomano-veneziane nella vecchia Beirut. Realizzata nel museo da artigiani di Beirut fatti venire appositamente a Londra, la ricostruzione dell’elemento più suggestivo della casa, il triplo loggiato della facciata, attira lo sguardo del visitatore verso il cielo. Questa replica mira a riprodurre un’esperienza visiva simile a quella che si può avere camminando per le strade acciottolate della vecchia Beirut. [Heba Elkayal]

Dopo una gaffe nei confronti di due turiste, tutti i siti turistici francesi tornano a dare il benvenuto ai russi. Il 28 luglio, a due donne russe era stato rifiutato l’ingresso al castello di Vincennes a causa della loro origine. Questo castello ospita uno dei centri del Servizio di difesa storica (SHD), con biblioteche e archivi accessibili al pubblico a determinate condizioni. Una delle due giovani donne, una giornalista professionista di 31 anni, aveva dichiarato all’Agence France Press di essere rimasta «sconvolta» da questo divieto. Arrivata in Francia cinque mesi fa, era fuggita dalla Russia proprio perché «contraria alla guerra», ha detto. L’8 agosto un dipartimento del Ministero delle Forze armate ha giustificato questo divieto con una «direttiva interna» adottata «in seguito all’invasione dell’Ucraina» di limitare «l’accesso ai locali militari del ministero ai cittadini russi». Il 9 agosto l’ufficio del Ministero delle Forze Armate ha deplorato la mancanza di «discernimento» e ha assicurato che i russi sono sempre i benvenuti nei suoi siti turistici. [Redazione]

© Riproduzione riservata La villa «La Vigie» di Antibes, in cui soggiornò Picasso, ora in vendita per 27 milioni di euro
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