L’hotel Des Bains del Lido è ai tempi supplementari

Presentato agli azionisti un piano finanziario da 150 milioni che includerebbe debiti, ristrutturazione e riqualificazione. Ma il rischio è che il prestigioso albergo venga rimesso sul mercato a prezzo di saldo

La facciata dell’Hotel des Bains
Enrico Tantucci |  | Venezia

Sono ormai dodici anni che la facciata liberty dell’hotel Des Bains del Lido, dove Luchino Visconti girò il suo «morte a Venezia», resta l’unica cosa visibile di un hotel malinconicamente chiuso, gravato del peso dei debiti accumulati in uno sciagurato e fallito tentativo di trasformarlo in un complesso di residenze alberghiere vendute a carissimo prezzo ma rimaste solo sulla carta. Di concreto c’è, appunto, solo la sua prolungata chiusura che ora ha mosso anche uno storico dell’arte e critico come Vittorio Sgarbi, da sempre attento alle cose veneziane, a proporre la formazione di un Comitato per la salvezza dello storico hotel, su modello del più fortunato Excelsior che continua invece la sua attività.

Il blocco della situazione vede da una parte Coima, la società di gestione guidata dal milanese Manfredi Catella che amministra da diversi anni il fondo immobiliare che possiede sia il Des Bains sia l’Excelsior; e dall’altra le banche che sono tra i principali azionisti del Fondo, a cominciare da Unicredit e Intesa San Paolo. Ma siamo ormai ai tempi supplementari: il rischio è che il Des Bains venga svenduto così com’è al primo offerente, disposto ad accollarsi anche i circa 40 milioni di euro di debiti che gravano sull’hotel.

Dal 10 maggio si discute dell’offerta di ricapitalizzazione vincolante finalizzata alla riqualificazione del Des Bains unitamente al parco, alle ville e alle attrezzature a mare presentata da Catella ai quotisti. Un piano finanziario da 150 milioni euro dove c’è dentro tutto: i debiti, ma anche il restauro e la ristrutturazione completa dell’albergo con il suo riallestimento interno, la sistemazione del parco ormai abbandonato a se stesso e anche quello della spiaggia del Des Bains con il suo stabilimento, che necessitano anch’essi di un serio intervento di riqualificazione.

Catella è pronto a investire, con Coima, circa 70 milioni di euro, mentre i restanti 80 dovrebbero arrivare appunto dalle banche socie del fondo immobiliare alberghiero. Il Des Bains rinnovato verrebbe poi affidato a un gestore che Coima ha già individuato. Ma il piano di valorizzazione è fermo in realtà da almeno un anno perché le banche, che sul Des Bains hanno già perso parecchio, vorrebbero guadagnare qualcosa e non investire ancora. Ma con i debiti accumulati dal prestigioso albergo sembra impossibile in questo momento trovare un investitore esterno disposto a scommettere sulla rinascita dell’hotel. Il rischio, se il piano non verrà approvato, è che il Des Bains venga rimesso sul mercato a prezzo di saldo.

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