Il mercato non apprezza il gusto di Testori

L’asta del 22 giugno di Pandolfini insieme alla collezione dello scrittore milanese ha proposto opere variegate che in alcuni casi hanno centrato il bersaglio (66% di venduto)

«Autoritratto (con farfalla bianca)» di Antonio Ligabue (particolare)
Alberto Fiz |

Si è conclusa con un nulla di fatto la vendita della collezione di Giovanni Testori appartenuta ad Alain Toubas, fondatore e animatore della milanese Compagnia del Disegno. Né il grande scrittore né il suo erede e compagno di vita si sarebbero stupiti di essere stati, anche questa volta, ignorati dal sistema.

Sapevano bene di non essere funzionali al mercato, persuasi che fosse necessario fare scelte coraggiose al di fuori delle mode e del conformismo: «Ho cercato di evidenziare un punto di vista privilegiato rispetto alle discussioni critiche, al frastuono di una contemporaneità che spesso, proprio nel disordine delle proposte e dei fermenti, ha bisogno di essere intuita solo in ciò che vale o si presume che possa restare nel tempo», ha scritto Toubas poco prima della sua scomparsa avvenuta nel febbraio 2021 a 83 anni.

L’asta, organizzata il 22 giugno da Pandolfini a Milano, ha dimostrato come il «frastuono» sia ancora l’aspetto prevalente e se la richiesta di 60-80mila euro per il grande ritratto di Alain dipinto da Christian Schad appariva eccessiva, non si spiega l’indifferenza con cui è stato accolto un sofferto omaggio a Goya da parte di Varlin, grande protagonista dell’Espressionismo svizzero.

E meritava, certo, maggior considerazione un ritrattista sensibile come Paolo Vallorz proposto generalmente a cifre comprese tra 500 e 3mila euro, che se fosse trattato da una potente galleria straniera potrebbe essere una figura di punta.

L’incanto, insieme alla collezione Testori, ha proposto opere variegate che in alcuni casi hanno centrato il bersaglio (66% di venduto). Per il Dante in ceramica di Luigi Ontani sono stati spesi 81mila euro rispetto a una richiesta minima di 25mila, mentre ha ottenuto 225mila euro «Sfera con sfera» di Arnaldo Pomodoro, la versione in piccolo (30 cm di diametro) della monumentale scultura realizzata per l’Onu a New York.

Con i 100mila euro di un paesaggio di Bernard Buffet che ha eguagliato l’«Aranceto» di Renato Guttuso, spiccano i 175mila euro raggiunti da l’«Autoritratto (con farfalla bianca)» di Antonio Ligabue. Che sia un momento di grazia per il geniale pittore naïf lo dimostra il record messo a segno il 19 maggio da Bolaffi a Torino quando «Leopardo con serpente» è stato aggiudicato per 345mila euro.

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