Berlino restituisce alla Namibia

Nell’ambito del progetto «Confrontarsi con il passato coloniale, immaginare un futuro creativo» la Fondazione del Patrimonio culturale prussiano ha deciso di restituire 23 oggetti «di prestigio e grande importanza storica»

Hermann Parzinger e Esther Moombolah-Gôagoses (Direttrice del Museo Nazionale della Namibia) con Lars-Christian Koch, Direttore del Museo Etnologico, e l'ambasciatore della Namibia a Berlino Martin Andjaba © SPK/photothek.net/Thomas Imo
Francesca Petretto |  | Berlino

La Fondazione del Patrimonio culturale prussiano ha deciso di restituire alla Namibia 23 oggetti individuati dalla commissione di ricerca e cooperazione tra esperti tedeschi e dell’Associazione dei Musei della Namibia «di prestigio e grande importanza storica».

La collaborazione tra le due istituzioni nell’ambito del progetto «Confrontarsi con il passato coloniale, immaginare un futuro creativo» è iniziata nel 2019 con l’arrivo a Berlino di studiosi di arte namibiana e grazie al finanziamento della Fondazione Gerda Henkel, un’istituzione tedesca che dal 1976 promuove la ricerca nel campo delle scienze umane. I reperti, parte della collezione del Museo Etnologico berlinese, dove molto probabilmente approdarono negli anni in cui la Namibia era colonia tedesca (1884-1914), comprendono utensili di uso quotidiano, giocattoli, stoffe, capi di abbigliamento, oggetti votivi e gioielli.

Esther Moombolah-Gôagoses, direttrice del Programma per il Patrimonio Culturale presso il Ministero dell’Istruzione, delle Arti e della Cultura della Namibia e del Museo Nazionale a Windhoek, ha dichiarato: «Uno degli obiettivi principali della collaborazione è di ricollegare gli oggetti storici della collezione namibiana del Museo Etnologico di Berlino con le comunità del patrimonio culturale, gli artisti e gli studiosi della Namibia. Gli oggetti hanno il potenziale per contribuire in modo significativo alla rivitalizzazione del patrimonio culturale del nostro giovane Paese»

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