L’alba di uno stile americano

La mostra presenterà dipinti, disegni, sculture, stampe, fotografie e xilografie attraverso i quali il visitatore potrà ripercorrere un momento storico che fu decisivo per la creazione di uno stile e di un’identità artistica specificamente americani

«Old Canal Port» (1914) di Oscar Bluemner, Whitney Museum of American Art, New York
Maurita Cardone |  | New York

Proprio come i tempi che stiamo vivendo, i primi decenni del secolo scorso sono stati un periodo di accelerazione e rapida modernizzazione. All’arte prodotta negli Usa in quegli anni il Whitney Museum of American Art di New York dedica dal 7 maggio a marzo 2023 la mostra «At the Dawn of a New Age: Early Twentieth-Century American Modernism».

Sessanta opere di oltre quarantacinque artisti raccontano la varietà di risposte dell’arte a una realtà di forte cambiamento, offrendo un ampio sguardo sul Modernismo americano. In mostra ci saranno nomi come Georgia O’Keeffe, Aaron Douglas, Charles Burchfield, Marsden Hartley, Oscar Bluemner, Elie Nadelman, ma anche donne e artisti di colore che la storia ha trascurato, nonostante il ruolo rivoluzionario che hanno avuto nel creare nuovi stili e tendenze. Curata da Barbara Haskell, la mostra presenterà dipinti, disegni, sculture, stampe, fotografie e xilografie attraverso i quali il visitatore potrà ripercorrere un momento storico che fu decisivo per la creazione di uno stile e di un’identità artistica specificamente americani.

«Agli albori del Whitney, il Museo prediligeva il realismo rispetto agli stili astratti, ha dichiarato Barbara Haskell. Solo dalla metà degli anni Settanta ha allargato la sua visione e ha iniziato ad acquisire opere non figurative. Restano delle lacune, ma la collezione di Modernismo del primo Novecento è ora tra i suoi punti di forza. Mettendo insieme lavori iconici e ben noti, opere rimaste per anni negli archivi e nuove acquisizioni, “At the Dawn of a New Age” offre l’opportunità di rivalutare il modo in cui raccontiamo la storia di questo periodo dell’arte americana e di celebrarne la complessità e lo spirito di innovazione».

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