Luci finlandesi a Parigi

Akseli Gallen-Kallela al Musée Jacquemart-André e Albert Edelfelt al Petit Palais per un inno alla pittura nordica tra fine Ottocento e inizi Novecento

«Ad Astra» (1907) di Akseli Gallen-Kallela. Foto Matias Uusikylä
Luana De Micco |  | Parigi

Dopo la mostra dedicata al danese Vilhelm Hammershøi nel 2019, il Musée Jacquemart-André presenta l’opera di un altro maestro della pittura nordica, Akseli Gallen-Kallela (1865-1931), uno degli maggiori artigiani del genio artistico finlandese a cavallo tra ’800 e ’900, che il pubblico parigino aveva potuto scoprire nella prima retrospettiva francese che il Musée d’Orsay gli dedicò nel 2012.

La monografica «Gallen-Kallela. Miti e natura» (sino al 25 luglio) allestisce 70 opere, con prestiti da collezioni pubbliche e private, e in particolare dal museo Tarvaspää di Espoo, la casa atelier del pittore. Al centro della mostra è la complessità dello stile di Gallen-Kallela, tra naturalismo, neoromanticismo, simbolismo ed espressionismo, con una riflessione sulla relazione intima che l’artista, voltando le spalle alla modernità urbana, strinse con la natura, che si carica di simboli e miti nell’immensità dei paesaggi rappresentati, dei grandi laghi, delle foreste innevate.

Gallen-Kallela (nato a Pori, all’epoca parte dell’impero russo) studiò il disegno a Helsinki e fu a più riprese a Parigi dove frequentò l’Accademia Julian e realizzò gli affreschi del padiglione finlandese per l’Esposizione universale del 1900, ispirati al poema epico finlandese Kalevala. Fa eco alla mostra del Jacquemart-André la retrospettiva che il Petit Palais dedica a un altro grande nome dell’arte finlandese, Albert Edelfelt (1854-1905), considerato uno dei pionieri dell’arte finlandese e tra i fondatori del movimento realista, un modello per Helene Schjerfbeck e Magnus Enckell e che fu vicino e ispirò il lavoro dello stesso Gallen-Kallela.

La mostra, «Albert Edelfelt. Luci di Finlandia», sino al 10 luglio, è organizzata in collaborazione l’Ateneum Art Museum di Helsinki. Dopo gli studi d’arte a Helsinki e Anversa, Edelfelt visse gran parte della sua vita a Parigi, dove fu fondamentale, nel 1875, l’incontro con il pittore naturalista Jules Bastien-Lepage, e dove realizzò il ritratto di Louis Pasteur, che aveva appena scoperto il vaccino contro la rabbia. In un percorso cronologico, sono allestite un centinaio di opere, scene di vita rurale, languidi paesaggi finlandesi al tramonto, ritratti della sua famiglia.

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