La collezione Bigongiari e cinque passi con Pistoletto

Opere del Seicento fiorentino appartenute allo scrittore e il ritorno dell’artista biellese in palazzi e luoghi pubblici pistoiesi

«Autoritratto di stelle» (1973) di Michelangelo Pistoletto. Foto Claudio Abate
Laura Lombardi |  | Pistoia

A Palazzo dei Vescovi, fino al 25 settembre, due progetti di «Pistoia Musei», l’uno dedicato all’arte antica, «In fabula. Capolavori restaurati della collezione Bigongiari», a cura di Monica Preti e Alessio Bertini e con la consulenza letteraria di Paolo Iacuzzi, l’altra «Pistoletto Pistoia Costellazione: 5 passi tra creazione e memoria», rivolta a un grande artista contemporaneo, che a Pistoia realizzò nel 1994 un importante progetto.

Poeta e letterato Piero Bigongiari (1914-97), residente a Pistoia dal 1925 al 1937, nell’arco di quarant’anni riunì una raccolta di quadri del Seicento fiorentino di artisti quali Francesco Furini, Felice Ficherelli, Giovanni Martinelli, Simone Pignoni, rivalutando, insieme a Mina Gregori, una stagione pittorica considerata di declino rispetto al Rinascimento, ma che in realtà vede invece i riflessi della nascita del melodramma e dai nuovi orizzonti di conoscenza inaugurati a Firenze da Galileo Galilei.

La collezione, per volontà della vedova Elena, fu acquistata nel 2004 dalla Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia per la propria sede dell’Antico Palazzo dei Vescovi ed è poi passata a Intesa Sanpaolo, che ha finanziato e diretto i restauri, da cui sono emerse firme di artista e date come nelle opere di Orazio Fidani e di Giovanni Bilivert.

I dieci dipinti sono esposti al piano terra e al primo piano del palazzo, ma la particolarità è l’impianto partecipativo scelto dalla direttrice di Pistoia Musei Monica Preti, con l’intento di «riattivare nuovi racconti», coinvolgendo sei gruppi di diverse realtà cittadine (dai lettori delle biblioteche pistoiesi, ai detenuti della Casa circondariale, e altre) in azioni performative i cui esiti sono documentati in mostra, inframezzati alle opere che le hanno ispirate.

Frutto della collaborazione tra Pistoia Musei e la Fondazione Pistoletto Cittadellarte «Pistoletto Pistoia», a cura di Monica Preti si riallaccia al «Progetto Arte» che l’artista presentò nel 1994 e che fu poi realizzato a Biella con «Cittadellarte». Sono dunque coinvolti palazzi e luoghi pubblici di Pistoia, con l’intento di innescare processi di cambiamento sociale, di recuperare la storica relazione tra la città e il territorio circostante.

Troviamo dunque opere storiche quali la «Venere degli stracci», «Love Difference-Mar Mediterraneo», «Tempo del Giudizio (Islam, Cristianesimo, Buddismo, Ebraismo)», «Terzo Paradiso», altre invece pensate oggi per edifici che hanno valore identitario per la collettività: oltre al Palazzo dei Vescovi, la Chiesa di San Leone, la Biblioteca Fabroniana a Palazzo Fabroni, l’Osservatorio Astronomico della Montagna Pistoiese, mentre un «Terzo Paradiso» sarà nel territorio della Valdinievole, nei pressi dell’oasi naturale del Padule di Fucecchio: qui l’opera è realizzata secondo l’antica arte dell’intreccio di erbe palustri ma inteso anche come intreccio di storie per ricucire memorie, da «Intrecci Onlus», Associazione con sede a Castelmartini i cui associati sono coordinati da Saverio Teruzzi per Cittadellarte e da Alessio Bertini per Pistoia Musei.

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