«Un accordo si potrebbe fare» con la Grecia per i marmi del Partenone

I commenti del presidente dei trustees del British Museum George Osborne segnalano un cambiamento nella politica e nell'atteggiamento del museo in vista delle proteste programmate questo fine settimana

I marmi del Partenone al British Museum e George Osborne. Foto dei marmi: Justin Norris CC; Osborne: HM Tesoro
Gareth Harris |

George Osborne, presidente dei trustees [consiglieri d'amministrazione, ndr] del British Museum, ha dichiarato che un «accordo si potrebbe fare» sulla condivisione dei marmi del Partenone con la Grecia, alimentando l'annoso dibattito sulla riunificazione delle opere del V secolo a.C. ospitate nel museo londinese dall'inizio del XIX secolo.

In un'intervista rilasciata ieri ad Andrew Marr durante una trasmissione all'emittente radiofonica LBC, Osborne ha dichiarato che «potrebbe essere stipulato un accordo che permetta di raccontare entrambe le storie, ad Atene e a Londra, a patto che ambedue le parti affrontino la questione senza troppi preconcetti e condizioni... Da persone ragionevoli si potrebbe organizzare qualcosa che valorizzi al massimo i marmi del Partenone, ma se una delle due parti non è aperta al dialogo, allora l'accordo non ci sarà mai».

Quando Marr ha chiesto se alcuni dei marmi potessero «essere spostati in Grecia almeno per un po’ prima di tornare a Londra», Osborne ha risposto che «questo tipo di accordo» potrebbe essere adatto, anche se non può «parlare a nome di tutti gli amministratori del British Museum».

L'anno scorso Boris Johnson, dopo aver incontrato il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, ha chiarito che spetta ai consiglieri del British Museum la decisione di restituire (o meno) i marmi del Partenone alla Grecia. In quell'occasione un portavoce del governo aveva dichiarato al quotidiano «The Guardian»: «Il British Museum opera in modo indipendente dal governo. È libero, giustamente, da interferenze politiche... Qualsiasi questione sulla collocazione delle sculture del Partenone è di sua competenza».

È di martedì invece il tweet dello storico dell'arte Bendor Grosvenor, a commento delle ultime dichiarazioni di Osborne: «Ultimamente il governo ha sottolineato che la questione è di competenza dei consiglieri. Quindi il fatto che il presidente del consiglio d'amministrazione dica queste cose è molto significativo. La comproprietà potrebbe essere una soluzione?».

Inoltre, a riflettere una posizione più moderata è anche un'altra dichiarazione proveniente dal British Museum: «Il museo è sempre disposto a prendere in considerazione le richieste di prestito di qualsiasi oggetto della collezione; ogni anno prestiamo tra i 4.000 e i 5.000 oggetti. Per esempio, 170 antichi oggetti ellenici sono in tournée in Australia e Nuova Zelanda, dove raggiungeranno e ispireranno un nuovo pubblico prima di tornare al museo».

«Queste bellissime opere d'arte sono amate da una comunità mondiale e crediamo che l'accesso al pubblico costituisca la questione centrale del dibattito; ha aggiunto un portavoce del museo. Troppo spesso le discussioni si limitano a contesti legalistici e conflittuali invece di concentrarsi su come condividere le sculture con il mondo intero... Approfondire l'accesso del pubblico, creare nuovi modi e opportunità di condivisione e far comprendere le collezioni in tutto il mondo: questo è l'obiettivo principale del British Museum».

I commenti di Osborne, ex cancelliere del Tesoro britannico, sono avvenuti prima di un incontro intergovernativo tra il ministro delle Arti britannico Stephen Parkinson e il ministro della Cultura greco Lina Mendoni, a proposito del quale il governo britannico ha dichiarato che «pur essendo sempre lieti di discutere di questioni di cooperazione culturale con i nostri colleghi greci», i marmi del Partenone non saranno oggetto di colloqui formali.

Nel frattempo, le comunità greche e gli studiosi di tutto il Regno Unito si riuniranno al British Museum il 18 giugno per chiedere la riunificazione delle sculture del Partenone. La protesta, organizzata dal Comitato britannico per la riunificazione dei marmi del Partenone, segna anche il 13° anniversario dell'apertura del Museo dell'Acropoli di Atene.

Le statue del V secolo a.C. sono conservate al British Museum dal 1816, dopo essere state rimosse dal tempio del Partenone sull'Acropoli dagli agenti che lavoravano per il nobile scozzese Lord Elgin, allora ambasciatore presso la corte ottomana, con il permesso del governatore ottomano di Atene. Le sculture sono esposte al British Museum dal 1817.

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