Madonna, Beeple e un dono controverso

I proventi degli Nft nati dalla collaborazione tra le due icone andranno in beneficenza a sostegno delle madri di tutto il mondo. Ma il rischio è di avvantaggiare gli «avversari»

Uno still da «Mother of Technology» (2022) di Madonna e Beeple © Cortesia dell’artista
Vincenzo de Bellis |

Madonna è stata una delle icone della seconda parte del XX secolo e dell’inizio del XXI. Da qualche anno non è più la stessa, ma un’icona resta tale per sempre. L’8 maggio, giorno della festa della mamma, scorrendo il mio feed di Instagram non ho potuto fare a meno di notare un suo nuovo progetto: una collaborazione con Beeple. Se possiamo dare per scontato che tutti i lettori sappiano chi è Madonna, sicuramente non possiamo dire lo stesso per Beeple, anche se oramai in tantissimi sono a conoscenza di questo nome.

Come riportato sul suo sito internet, Beeple è Mike Winkelmann, graphic designer di Charleston, South Carolina (Usa), che realizza opere d’arte digitali tra cui cortometraggi, loop VJ Creative Commons, e VR/AR. Dopo aver iniziato a pubblicare una serie di loop VJ Creative Commons, ha lavorato ai visual di concerti per Justin Bieber, One Direction, Katy Perry, Nicki Minaj, Eminem, Zedd, deadmau5 e molti altri.

Oggi è noto soprattutto per la sua serie «Everydays», una raccolta di disegni digitali che ha realizzato una volta al giorno da maggio 2007. I primi 5mila di questi disegni sono stati trasformati nel famoso «Everyday: The First 5,000 Days» ovvero un Nft (Non-fungible token) che ha realizzato 69,3 milioni di dollari a un’asta di Christie’s nel 2021 e ha lanciato questo «artista» sconosciuto nella «stratosfera» della fama internazionale.

Questo apparentemente improbabile duo (anche se in realtà chi segue Madonna sui social, e in particolare su TikTok, potrebbe pensarla diversamente) ha deciso di collaborare a tre Nft che ritraggono la (ex) superstar del pop come «Mother of Creation», che è anche il titolo complessivo del ciclo e che chiaramente è stato lanciato in occasione del giorno della festa della mamma. Gli Nft, intitolati «Mother of Nature», «Mother of Evolution» e «Mother of Technology», sono tutti video di Madonna in 3D e sono piuttosto grafici.
Uno still da «Mother of Nature» (2022) di Madonna e Beeple © Cortesia dell’artista
Nulla di che, a dire il vero, visto che si tratta di un’azione, quella di un parto, grazie alla quale tutti, almeno per ora, veniamo al mondo. Ma per il momento storico che viviamo, fatto di cancel culture, di politically correct a tutti i costi e molto altro, sono abbastanza spinti, specie se pensiamo che provengono dalla Nazione più conservatrice del momento, ovvero gli Stati Uniti.

Nel primo Madonna, o meglio la versione renderizzata della stessa, mette alla luce un albero in un ambiente che sembra quello di un laboratorio; nel secondo, è la volta di farfalle in una città distopica e fatiscente e, nel terzo, dei millepiedi meccanici in un giardino lussureggiante. Fin qui, a seconda del proprio gusto, l’operazione può piacere o no. A me non piace perché a mio parere non vi è alcunché di nuovo né dal punto di vista tematico, né a livello tecnico. Ma il mio giudizio in questo caso è veramente superfluo. Quello che invece mi suscita tante perplessità è tutto quello che ruota attorno al progetto.

I proventi della vendita degli Nft infatti andranno in beneficenza a favore di tre organizzazioni non profit selezionate da Madonna e Beeple a sostegno delle madri di tutto il mondo: la Fondazione Voices of Children, che sostiene le donne e i bambini colpiti dalla guerra in Ucraina fornendo primo soccorso e cure psicologiche; The City of Joy, una comunità di leadership per donne sopravvissute a gravi violenze, situata a Bukavu, nella Repubblica Democratica Orientale del Congo; e infine Black Mama’s Bail Out, un progetto iniziato nel 2017 che mira a pagare le cauzioni delle madri e dei «caregiver» di colore che sono vittime di incarcerazioni sproporzionate rispetto al crimine commesso. Solo per darvi un dato, il 60% delle persone nelle carceri femminili locali non è nemmeno stato condannato per un reato ed è in attesa di processo, e l’80% di loro sono genitori che vengono separati dai loro figli.

Il trittico è stato creato con il supporto dell’organizzazione Moonpay, che contribuirà anche con ulteriori 100mila dollari a ciascun ente di beneficenza. È evidente che fare beneficenza e in particolare, visto il tema del trittico, farla a sostegno delle madri e dei bambini bisognosi, è un obiettivo molto più che lodevole.
Uno still da «Mother of Evolution» (2022) di Madonna e Beeple © Cortesia dell’artista
Ma a che prezzo? Qui torno su questioni che ho già espresso quando ho scritto, sempre su queste pagine, che, per esempio, per acquisire opere d’arte di artisti di colore i musei dovessero vendere le opere degli artisti che hanno grandi valori di mercato. In quel contesto avevo espresso la mia convinzione che se questo è un obiettivo reale e non solo di facciata, allora i soldi per le acquisizioni andrebbero «tirati fuori» dai musei e dai loro fondi oppure si dovrebbero creare fondi nuovi (proprio com’è stato fatto per le opere di quegli artisti che ora dovrebbero essere rivenduti).

In quel caso dicevo che uno dei problemi etici e morali era mettere sul mercato opere destinate, per i prezzi che hanno, alle stesse ricchissime persone (bianche) che governano il mondo e il mercato, le quali, tra un certo numero di mesi o anni, altro non faranno che speculare, grazie al fatto che l’opera ha la «provenance» di un museo, arricchendo le loro già strabordanti tasche. E pertanto in questo caso, pur essendo molto ben motivati, altro non si fa se non rinsaldare le forme di capitalismo più smodato che hanno portato alle disparità sociali e razziali di cui sono vittime quegli artisti che ora, giustamente, vorremmo e dovremmo valorizzare.

Per la stessa logica, nel caso di «Mother of Creation», era necessario tutto questo per fare della giusta e necessaria beneficenza? Creare un oggetto, che per quanto «non fungible», è soggetto a un mercato sfrenato, tanto che Beeple è diventato quello che è diventato, rischia di generare la stessa situazione imbarazzante e degenere che ho descritto poco fa.

Magari, infatti, questo «oggetto non-oggetto» potrebbe essere acquistato da un oligarca russo che è tra i responsabili (almeno morali) dei massacri in Ucraina e magari, grazie alle criptovalute, tra qualche anno lo rivende a dieci volte il suo prezzo di partenza, proprio perché è stato realizzato a quattro mani da due personaggi come Madonna e Beeple, a un produttore di armi che rifornisce le bande che terrorizzano il Congo assaltando villaggi, attaccando civili e provocando fughe di popolazione.

A quel punto Madonna e Beeple non avranno fatto granché di buono, se non per coloro contro i quali, sono sicuro o lo spero, con la loro operazione vorrebbero andare. Allora, sempre che la beneficenza sia la vera ragione di tutto questo, sarebbe stato meglio semplicemente, per chi può, dare, per quanto può (e loro potrebbero tanto) e meglio ancora in modo elegantemente anonimo.

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