André Thomkins agli Staatliche Museen zu Berlin

Influenzata in primis da Surrealismo e Dadaismo, la sua attività artistica ha spaziato fra le più varie discipline, spesso combinandone diverse, in perenne tensione sperimentale

«Der Dybbuk» (1960) di André Thomkins © Staatliche Museen zu Berlin, Nationalgalerie / Volker-H. Schneider
Francesca Petretto |  | Berlino

Al vulcanico disegnatore, pittore, enigmista, letterato e poeta di Lucerna André Thomkins gli Staatliche Museen zu Berlin dedicano sino al 25 luglio, nei locali della Sammlung Scharf-Gerstenberg, la monografica «Lavoro di testa-lavoro di mano, giorno e notte. André Thomkins (1930-1985)» il cui titolo rimanda a quello di una sua opera: «Kopfarbeit-Handarbeit, Tag und Nacht».

Frutto di una collaborazione dei Musei berlinesi col Kunstmuseum Liechtenstein a Vaduz è la prima mostra con cui Berlino lo omaggia da oltre 30 anni, raccogliendone 170 opere tra acquerelli, disegni, dipinti e altri oggetti. Influenzata in primis da Surrealismo e Dadaismo, l’attività artistica di Thomkins ha spaziato fra le più varie discipline, spesso combinandone diverse, in perenne tensione sperimentale tra giochi di parole, musica e prodotto scultoreo, grafico o dipinto, dando luogo a creazioni tematicamente intricate e di grande riflessione e spessore intellettuali.

La fama e il riconoscimento che in vita riscosse più che altro per la sua attività di disegnatore e che lo portarono a partecipare a due edizioni di documenta, nel 1972 e nel 1977, scemarono dopo la sua morte. Di recente la critica ha iniziato a riscoprirne il rivoluzionario lavoro sperimentale, le nuove strategie e i linguaggi artistici.

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