La formazione che serve

Breve focus sui programmi di residenza più interessanti per artisti e curatori

Alessia Zorloni |  | Milano, Torino, Treviso, Toiano, Bellagio, Reggio Emilia

Le fondazioni private attraverso i propri strumenti, in primis la collezione, svolgono un ruolo educativo. Accanto ai programmi espositivi che spesso partono dalla lettura della collezione, molte realtà promuovono progetti educativi rivolti al pubblico e attività volte a valorizzare le più contemporanee espressioni artistiche, quali la commissione di nuove opere, le attività di grantmaking, l’elargizione di premi e la creazione di residenze per artisti e curatori. In particolare i programmi di residenza dedicati ad artisti e curatori sono uno dei fenomeni più rilevanti per il sostegno della produzione artistica. Studio, ricerca, networking e formazione risultano essere i principali obiettivi per cui questi programmi vengono ideati, a beneficio di artisti locali e internazionali, studenti universitari, dottorandi e giovani curatori. Vediamo brevemente alcune delle iniziative più interessanti proposte in Italia.

La Casa degli artisti
Spazio milanese dedicato all’arte, ha riaperto nel febbraio 2020 come centro di residenza, produzione e fruizione aperto a creativi nell’ambito delle arti visive, performative, sonore e applicate. Ogni anno la Casa avvia percorsi residenziali, ai quali si può accedere su invito o attraverso open call, senza vincoli di età, nazionalità e disciplina. La doppia modalità di accesso esprime la volontà di avviare uno scambio intergenerazionale, favorendo un confronto tra artisti giovani ed emergenti e artisti consolidati e con più esperienza. La durata delle residenze varia da uno a dodici mesi a seconda dei progetti. Attualmente è attiva una doppia call per curatori e artisti per un periodo di residenza che va dal 16 giugno al 16 ottobre. Curatori e artisti possono presentare la propria candidatura fino al 30 aprile. Saranno selezionati 2 curatori e 6 artisti che riceveranno 1.000 euro a supporto della produzione e la possibilità di lavorare negli spazi della Casa.
La casa degli artisti, Milano
La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Pensato espressamente per la formazione curatoriale, lo Young Curators Residency Programme promosso dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo offre annualmente tre residenze per giovani curatori stranieri. Fondato nel 2007, il programma si pone come punto d’incontro tra la fine di un percorso educativo e l’inizio di una professione, con il duplice obiettivo di sviluppare le capacità professionali e intellettuali dei giovani curatori e promuovere l’arte contemporanea italiana all’estero. La selezione dei partecipanti avviene grazie alla collaborazione di alcune delle più note accademie internazionali, tra cui il Center for Curatorial Studies del Bard College di New York, l’Independent Study Program del Whitney Museum di New York e il Curating Contemporary Art MA del Royal College of Art di Londra. I candidati, segnalati dai direttori delle Università coinvolte, sono valutati da una giuria internazionale e i vincitori hanno accesso a un programma di residenza della durata di quattro mesi che si conclude con una mostra presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Dal 2020 la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo promuove lo stesso programma anche a Madrid. La residenza consiste in un periodo intensivo di ricerca sul territorio spagnolo finalizzato alla curatela di una mostra, sotto la guida di un curatore spagnolo di riferimento.
La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino
Fabrica
Fondata nel 1994 da Luciano Benetton e Oliviero Toscani, ha sede a Treviso, presso la Villa Pastega restaurata e ampliata dall’architetto giapponese Tadao Ando. Fabrica è una piattaforma multiculturale e multidisciplinare, aperta alle nuove promesse del design, della fotografia, dei video e della musica. Ogni anno organizza un programma di residenze di sei mesi per giovani under 25 provenienti da tutto il mondo, con l’intento di formare i creativi di domani. Oltre alla residenza, Fabrica organizza una serie di workshop ed eventi aperti a partecipanti esterni, nei quali il mondo dell’arte, della cultura e della ricerca si confrontano con un’assidua frequentazione di architetti, musicisti, storici dell’arte, designer, artisti e sociologi.
Fabrica, Treviso
Villa Lena
Villa Lena è una fondazione non profit dedicata alla collaborazione, l’interscambio e il supporto di artisti internazionali di vari settori creativi quali le arti, la musica, il cinema, la letteratura e la moda. Il complesso sorge all’interno di una dimora del XIX secolo situata tra Pisa e Firenze, appartenuta alla famiglia toscana dei Ferrini del Frate. Il progetto della residenza nasce nel 2013 e offre agli artisti la possibilità di soggiornare e utilizzare studi e laboratori presenti nella tenuta per la durata di uno o due mesi tra aprile e novembre. Il ristorante della tenuta ospita inoltre il programma «chef-in-residenza» che a rotazione affida la gestione della cucina a chef di vari Paesi, la cui filosofia culinaria rispecchi gli ideali di Villa Lena sul cibo biosostenibile.
Villa Lena, Toiano
The Rockefeller Foundation Bellagio Center
Affacciata sul lago di Como, ogni anno ospita artisti, ballerini, musicisti, imprenditori e attivisti provenienti da tutto il mondo. La lunga storia del Bellagio Center inizia nel 1959, quando Ella Holbrook Walker donò a Dean Rusk, allora presidente della fondazione statunitense, 20 ettari di terreno (oggi diventati 50) «per la promozione di un’intesa internazionale». In questi sessant’anni di attività, la fondazione ha sostenuto numerose ricerche artistiche e scientifiche, promuovendo tramite residenze e conferenze, scambi interculturali e interdisciplinari. Per favorire l’incontro di artisti internazionali, il Bellagio Center negli ultimi anni ha stretto partnership con il Khoj International Artists’ Association di Delhi, la Fundacion Jumex a Città del Messico, l’Africa Center a Città del Capo e lo United States Artists a Chicago.
The Rockefeller Foundation Bellagio Center
La Collezione Maramotti
Infine particolare è il caso del Max Mara Art Prize for Women, premio promosso dalla casa di moda italiana in collaborazione con la Whitechapel Gallery di Londra. Si tratta di un premio lanciato nel 2005 e assegnato con cadenza biennale. Aperto a ogni forma artistica, si rivolge a giovani donne residenti nel Regno Unito. Una giuria internazionale, che si rinnova ogni anno, valuta i progetti proposti dalle partecipanti e decreta la vincitrice. Il Premio permette all’artista di sviluppare la propria carriera attraverso un periodo di residenza in Italia della durata di sei mesi completamente finanziato e organizzato su misura, che termina con una mostra personale prima alla Whitechapel Gallery e poi alla Collezione Maramotti di Reggio Emilia.
La Collezione Maramotti, Reggio Emilia

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