Alla Serpentine opere che guardano al futuro

Dominique Gonzalez-Foerster torna dopo anni ad esporre in un museo britannico con un progetto dove realtà e invenzione si mescolano in nome di un ipotetico futuro

Un particolare di «Metapanorama» (2022) di Dominique Gonzalez-Foerster
Barbara Garatti |  | Londra

La Serpentine Gallery ospita dal 14 aprile al 4 settembre un nuovo progetto espositivo di Dominique Gonzalez-Foerster. Si tratta della sua prima mostra in un’istituzione britannica dal 2008. Nata a Strasburgo nel 1965, Gonzalez-Foerster è tra le artiste francesi più importanti della sua generazione. Dal 1990 esplora inedite modalità di coinvolgimento del corpo e della mente dello spettatore mettendo in scena visioni nelle quali realtà e invenzione si mescolano offrendoci un assaggio di quello che potrebbe essere il futuro che ci attende.

Nella mostra londinese, intitolata «Alienarium 5», presenta una molteplicità di nuove opere appositamente realizzate e combinate insieme in un ambiente multisensoriale e immersivo. L’artista crea un paesaggio sonoro, sviluppato con il musicista e collaboratore di lunga data Perez, un panorama cinematografico a 360 gradi, una collaborazione olfattiva realizzata con Barnabé Fillion (Arpastudios), una nuova esperienza di realtà virtuale (con Vive Arts) e, infine, una scultura per il parco antistate la sede espositiva realizzata insieme al filosofo e scrittore Paul B. Preciado.

«Don’t pretend we are so special. Earth is a typical rocky planet in a typical star system» intona la canzone interpretata dalla stessa artista, ma la sua visione propone invece un rapporto completamente diverso con il vivente, destruttura l’illusione infantile che il mondo sia irrigato dal progresso e dallo sviluppo. L’immaginario fantascientifico, ludico e onirico a cui attinge è intriso di speculazioni sul presente, di anticipazioni che coinvolgono la società: linguaggi e temi attuali come il femminismo e l’ambiente.

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