Casamonti torna alle origini con l’arte antica

La galleria Tornabuoni apre a Firenze una galleria all’interno del cinquecentesco Palazzo Strozzi del Poeta

«Mosè abbandonato dalla madre», olio su tela di Giuseppe Mancinelli
Laura Lombardi |  | Firenze

«L’arte non ha età» afferma Roberto Casamonti e infatti la galleria Tornabuoni, pur nata nel 1981 con una vocazione contemporanea (Fontana, Vedova, Matta e altri), dal 2006 si è anche rivolta al mercato antiquariale, coprendo un arco temporale ampio che spazia dal Medioevo al XIX secolo, con sede in via Maggio, mentre la galleria d’arte contemporanea è ora negli spazi di Lungarno Cellini. Dopo essersi esteso anche a Milano, Parigi e Forte dei Marmi, Roberto Casamonti torna però nel luogo da cui tutto è partito, proprio via Tornabuoni, aprendo una galleria al numero 5 all’interno del cinquecentesco Palazzo Strozzi del Poeta e destinando lo spazio alle opere antiche.

La mostra inaugurale «Dipinti e arredi antichi 2022», dal 18 marzo al dicembre 2022 (allestita anche nella sede di via Maggio 40r) ci accoglie, proprio all’ingresso della nuova sede, con «Mosè abbandonato dalla madre» del napoletano Giuseppe Mancinelli (1813-75), opera suggestiva nella quale il tema biblico è trattato già con sensibilità moderna, realista, sia negli abiti sgargianti delle figure, quasi da folclore napoletano, sia nel paesaggio collinare sullo sfondo, con il tempio e l’obelisco. Roberto Casamonti è emozionato dal ritorno alle origini, luogo di cui ha ritrovato la vecchia insegna, «dove ho trovato i miei più affezionati clienti che hanno supportato il mio lavoro degli anni a seguire». Peraltro, nella stessa via è il palazzo che ospita, in forma museale (non commerciale) la sua collezione di arte contemporanea.

Il nuovo catalogo, a cura di Tornabuoni Arte, con testi e introduzione dello storico dell’arte Alessandro Delpriori, si presenta quale strumento di studio e di ricerca con nuove acquisizioni e attribuzioni. È il caso, ad esempio, del raro «Tabernacolo eucaristico» in terracotta invetriata, realizzato intorno al 1440 e ricondotto da Giancarlo Gentilini ad Andrea della Robbia. Tra le sculture spicca l’«Arianna addormentata» di Benedetto Cacciatori, in marmo del 1830 ca, replica del celebre modello antico con lo stesso soggetto, mentre tra i dipinti è la «Madonna col bambino e le anime del Purgatorio», assegnata a Giovanni Camillo Sagrestani e recentemente restaurata.

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