«Dune»: una maledizione da 3 milioni di dollari

Niente Nft dall’adattamento cinematografico di Alejandro Jodorowsky del romanzo fantascientifico di Frank Herbert. Nonostante l’acquisto milionario all’asta, Spice DAO rimane senza copyright

 Il raro libro che descrive  l’adattamento (non riuscito) del regista Alejandro Jodorowsky di «Dune» di Frank Herbert, comprato da Spice DAO da Christie’s per 3 milioni di dollari
Gabriella Angeliti |

Non è un buon momento per Spice DAO, società attiva negli NFT. L’azienda ha speso 3 milioni di dollari per il raro libro che descrive nel dettaglio l’adattamento (non riuscito) del regista Alejandro Jodorowsky dell’epico romanzo di fantascienza di Frank Herbert, Dune, pubblicato nel 1965. Il libro è stato messo in vendita il 22 novembre da Christie’s a Parigi con una stima di 25mila-35mila euro che ha centuplicato il suo valore, raggiungendo i 2,6 milioni di euro (3 milioni di dollari), sborsati da un gruppo anonimo identificato come Spice DAO, i cui membri credevano, erroneamente, che l’acquisto garantisse loro il copyright del libro.

L’intenzione era di venderlo come Nft prima di bruciarne la copia fisica. L’obiettivo, dichiara Spice DAO, era di «creare una collezione di Nft tecnicamente innovativi e culturalmente dirompenti, i primi del loro genere», bruciare il libro sarebbe stata un’«incredibile trovata di marketing, registrata e digitalizzata», venduta anch’essa come Nft. Spice DAO avrebbe digitalizzato e reso pubblico anche il libro, prodotto una serie animata originale da lanciare in streaming e sostenuto ulteriori progetti derivati.

Su internet, però, esiste già una versione digitale gratuita del libro e l’acquisto, di fatto, non garantisce a Spice DAO i diritti di produrre opere basate sul suo contenuto. Un Nft, ad esempio, con tutta probabilità sarebbe accolto dalla Herbert Limited Partnership, i detentori del copyright di Dune, con una causa legale.

Si ritiene che esistano circa 10 copie del libro con le annotazione del regista franco-cileno per il film. Il libro è diventato molto noto dopo l’uscita di «Jodorowsky’s Dune», il documentario del 2013 che racconta l’ambiziosa, ma sfortunata epopea della pellicola, definitivamente scartata all’apparire dei megalomanici costi di produzione.

A metà anni ’70 Jodorowsky immaginò un film di 14 ore prodotto in collaborazione con Herbert. Fu scritturato addirittura Salvador Dalí, che chiese un compenso di 100mila dollari. Prima che il regista franco-canadese Denis Villeneuve rilasciasse il suo più che ben accolto adattamento l’anno scorso, «Dune» fu riadattato anche da David Lynch nel 1984, con recensioni tiepide, lo steso Lynch constatò che nel film ci fosse «qualcosa di sbagliato». Anche se mai realizzati, i progetti di Jodorowsky per Dune sono oggetto di culto per i fan di Herbert. Copie precedenti, distribuite a produttori e dirigenti negli anni ’70, sono state vendute per circa 25mila dollari.

Christie’s ha commercializzato il libro come «uno degli oggetti più leggendari nella storia del cinema di fantascienza e della cultura pop, una reliquia di un progetto maledetto che ha ispirato diverse generazioni e riunito alcuni tra i più grandi artisti dell’epoca». Spice DAO ha commesso un errore da 3 milioni di dollari, come avrebbe detto la Reverenda Madre di Dune: «La speranza offusca l’osservazione».

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