Educare è sbalordire: i libri del Sacro Romano Impero

Alla Morgan Library 70 manoscritti esemplificano lo splendore delle arti decorative dell’epoca

Particolare della coperta dell’Evangeliario di Lindau, 880 ca
Viviana Bucarelli |  | New York

Settanta manoscritti provenienti da collezioni di ogni parte degli Stati Uniti raccontano, per la prima volta nella storia museale statunitense, il Sacro Romano Impero dal IX al XVI secolo, nella mostra «Splendore Imperiale: L’arte del libro nel Sacro Romano Impero», che la Morgan Library and Museum presenta fino al 23 gennaio.

I manoscritti erano nel Medioevo veicoli di conoscenza e oggetti d’arte preziosissimi, strumenti di riti e cerimonie, di diffusione di riforme e cambiamenti nonché di propaganda politica. «Furono concepiti, sottolinea Jeffrey F. Hamburger, professore di arte e cultura tedesca ad Harvard e cocuratore della mostra, con l’intento di incantare, sbalordire e, al contempo, istruire chiunque avesse il privilegio di vederli. E, mi sentirei di dire, continuano a farlo tutt’oggi».

Organizzata cronologicamente, la mostra è incentrata su quattro temi: «Reti imperiali» mette a confronto il regno degli imperatori della dinastia carolingia con quella ottoniana; «Monasteri imperiali» illustra la produzione dei monasteri e i legami con la committenza aristocratica e «Città imperiali» conduce il visitatore in uno straordinario itinerario tra la Vienna, la Parigi, la Praga e la Colonia dell’epoca.

Particolare attenzione è riservata all’influsso di Dürer e dell’Umanesimo sull’intera produzione. Tra i pezzi in mostra, lo spettacolare Evangeliario del 980 ca, interamente vergato in oro su pagine dipinte di viola. Il committente è ignoto ma si sa che nel XVI secolo il manoscritto appartenne a Enrico VIII re d’Inghilterra.

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