La religiosità critica di Pessoli

Nei Chiostri di Sant’Eustorgio una serie di opere di soggetto religioso la cui drammaticità rimanda alle crisi dei nostri tempi

«Teste Cristiane Trittico» (2018) di Alessandro Pessoli, veduta della mostra «Testa Cristiana» ai Chiostri di Sant’Eustorgio (Sacrestia), Milano. Foto Andrea Rossetti «Cristo deriso#2» (2018) di Alessandro Pessoli, veduta della mostra «Testa Cristiana» ai Chiostri di Sant’Eustorgio (Sala Capitolare), Milano. Foto Andrea Rossetti «Bucaneve» (2008) di Alessandro Pessoli, veduta della mostra «Testa Cristiana» ai Chiostri di Sant’Eustorgio (Cimitero Paleocristiano), Milano. Foto Andrea Rossetti In primo e secondo piano «Testa cristiana-derisione» (2018) e «Lacrime e cera» (2018) di Alessandro Pessoli, veduta della mostra «Testa Cristiana» ai Chiostri di Sant’Eustorgio (Sacrestia e Cappella Portinari), Milano. Foto Andrea Rossetti «Testa Cristiana #2, #3 e #1» (2018) di Alessandro Pessoli, veduta della mostra «Testa Cristiana» ai Chiostri di Sant’Eustorgio (Cappella Portinari), Milano. Foto Andrea Rossetti «Figura che Torna» (2020) di Alessandro Pessoli, veduta della mostra «Testa Cristiana» ai Chiostri di Sant’Eustorgio (Cimitero Paleocristiano), Milano. Foto Andrea Rossetti
Matteo Mottin |  | Milano

Riflettendo sul titolo della personale di Alessandro Pessoli, «Testa Cristiana» splendidamente allestita fino al 12 dicembre nei Chiostri di Sant’Eustorgio, ci si chiede quale impressione potrebbe trarne un credente.

La mostra presenta infatti una nuova serie di sculture e dipinti a soggetto religioso realizzata per gli spazi del museo, a cui si accostano opere prodotte tra il 2008 e il 2010. Come evidenzia la curatrice Eva Fabbris nel testo in catalogo, dalla fine degli anni Duemila Pessoli inizia a inserire nelle sue opere elementi tratti dall’iconografia cristiana.

Nel 2009 alla 53a Biennale di Venezia presenta una sala con disegni a tema religioso, mentre nel 2012, nella personale «Fiamma pilota le ombre seguono» alla Collezione Maramotti, espone tre grandi tele ispirate al soggetto della Crocifissione: «È l’intensità drammatica che continua a sprigionare la Crocifissione che mi affascina, soprattutto quando nella vita si attraversano fasi di grandi cambiamenti o trasformazioni. La pandemia è uno di quei grandi eventi e imprevedibili cambiamenti. Mi rendo conto che nel 2009 avevo reagito allo stesso modo alla grande crisi economica producendo lavori che riguardavano l’iconografia cristiana», ha dichiarato Pessoli in un’intervista registrata durante il primo lockdown del 2020.

Si tratta di  opere pensate, prodotte ed esposte in periodi di crisi. L’etimologia della parola «crisi» riporta al verbo greco krino, «separare», e le opere in mostra rimandano in maniera concreta al concetto di separazione, essendo per lo più figure parziali, tronche, o rese con materie e colori che a una prima impressione suscitano un senso di attrito pur essendo abbinati dall’artista con armonia.

La delicatezza con cui Pessoli si approccia all’iconografia cristiana non risultano solo nelle composizioni e nei soggetti, ma anche nella scelta delle tecniche e dei materiali: in «Testa Cristiana-derisione» (2018) la realizzazione del volto di Cristo a spray su gesso permette all’artista di non toccare direttamente la superficie dell’opera, a suggerire una rispettosa distanza dalla sacralità del soggetto; in «Figura che torna» (2020), il corpo disteso di Cristo è in cera rossa e legno, mentre il fiore che sboccia dalla corona di spine è in acciaio dipinto; «Edicola#1» (2018) è un «monumento funebre impermanente» strutturato come una soglia evidenziata da un drappo di seta (nella mitologia greca la farfalla è allegoria dell’anima).

Nell’ospitare questo progetto il Museo di Sant’Eustorgio e il Museo Diocesano Carlo Maria Martini rispondono coraggiosamente a quanto auspicato da Paolo VI nell’omelia agli artisti del 7 maggio 1964 in cui, sotto la volta della Cappella Sistina, propose di rinsaldare la frattura creatasi nei secoli tra Chiesa e arte.

© Riproduzione riservata « Edicola #1» (2018) di Alessandro Pessoli, veduta della mostra «Testa Cristiana» ai Chiostri di Sant’Eustorgio (Cappella Portinari), Milano. Foto Andrea Rossetti
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