Giorno per giorno nell’arte | 7 dicembre 2021

57,5 milioni di euro di ristoro alle compagnie delle Grandi Navi per le perdite | Il restauro della Madonna con il Bambino di Antonio Rossellino | Michael Steinhardt riconsegna 180 antichità rubate dal valore di 70 milioni di $ | Slitta al 1° giugno 2022 la tassa di accesso a Venezia | La giornata in 19 notizie

Particolare della Madonna con il Bambino del Rossellino di Ferrara
Redazione |

Il 3 dicembre il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco e con il ministro del Turismo Massimo Garavaglia, ha firmato un decreto che prevede l’erogazione di contributi alle compagnie di navigazione e agli operatori del terminal che avranno perdite a causa dello stop imposto al transito delle grandi navi da Venezia. I ristori ammontano in tutto a 57,5 milioni di euro. [Finestre sull’Arte]

A Ferrara il 6 dicembre è stato presentato il restauro della Madonna con il Bambino di Antonio Rossellino, del 1461, opera della chiesa di San Domenico che si trova attualmente in deposito al Museo della Cattedrale. Le operazioni prenderanno avvio in gennaio e saranno raccontate sui canali social dei Musei di Arte Antica della città. [Ansa]

Il procuratore distrettuale di Manhattan Cy Vance Jr. ha annunciato che Michael Steinhardt, uno dei più grandi collezionisti d’arte antica del mondo (che tra l’altro ebbe a che fare con la phiale di Caltavuturo), ha riconsegnato 180 antichità rubate dal valore di 70 milioni di dollari. È stato inoltre colpito dal divieto a vita di acquisire antichità. I pezzi sono stati contrabbandati illegalmente da 11 Paesi. [Il Sole 24 Ore]

Slitta al primo giugno 2022 l’entrata in vigore della tassa di accesso alla città di Venezia e alle isole minori per il turista mordi e fuggi, ossia per coloro che non sceglieranno di pernottare in laguna. Il provvedimento, elaborato nel 2019 ma mai applicato a causa della pandemia, è stato inserito nel bilancio di Previsione 2021-23 del Comune. Molte le esenzioni tra cui quelle prioritarie di residenti, pendolari, abitanti della città metropolitana e veneti, anche se per quest’ultimi potrebbe essere necessaria comunque la prenotazione attraverso l’apposita app utilizzata per il pagamento. L’ingresso a numero chiuso dovrebbe poi esser regolamentato da controlli a bordo dei singoli mezzi di trasporto e da tornelli in diversi punti strategici. Le cifre si aggirano da un minimo di 3 euro al giorno fino a un massimo di 10 a seconda del periodo, dei giorni festivi o legati a particolari momenti e ricorrenze in grado di richiamare grandi flussi. In media, il costo di accesso durante l’anno si attesterebbe sui 6 euro mentre le multe oscillano tra i 50 e i 300 euro, stando sempre a quanto deliberato nel 2019. Una prima sperimentazione dell’ingresso a numero chiuso potrebbe concretizzarsi già con i primi grandi eventi in calendario il prossimo anno, come il Carnevale. Il turismo resta insomma per la città lagunare un «male necessario», amaramente rimpianto in tempi in cui la città era rimasta deserta, poi divenuto nuovamente emergenza quando Venezia è stata ripresa d’assalto anche dal cosiddetto turismo di prossimità. [Veronica Rodenigo]

L’associazione ambientalista Greenpeace si è rivolta al Tribunale amministrativo di Parigi richiedendo i dettagli degli accordi di partenariato tra il Museo del Louvre e l’azienda petrolifera Total. [Le Figaro]

Una fondazione con sede a Buffalo (NY) intitolata al magnate degli sport americani Ralph C. Wilson Jr. (deceduto nel 2014) metterà a disposizione di alcuni musei di Detroit e dello Stato di New York 200 milioni di dollari. [ArtNews

Christian Rosa, star emergente dell’arte contemporanea di origini brasiliane, già accusato di aver venduto falsi dipinti di Raymond Pettibon, è stato arrestato in Portogallo ed è in procinto di essere estradato negli Stati Uniti. [artnet.com]

Presso la città di León, in Spagna, sono stati localizzati 18 accampamenti romani per l’esercizio militare, dei quali sette in ottimo stato di conservazione. Erano i siti militari dove si formavano i legionari. [El País]

Il Parco archeologico di Ercolano sarà aperto in via straordinaria l’8 dicembre. I visitatori potranno ammirare, oltre alle domus, anche l’area dell’antica spiaggia. [Ansa]

Il libro Lavoro culturale e occupazione, curato da Antonio Taormina per FrancoAngeli, illustra l’evoluzione del lavoro nei settori culturali e creativi alla luce delle attuali trasformazioni per immaginarne il futuro. [AgCult]

Si è tenuta la «Giornata Nazionale delle Famiglie F@Mu al Museo», in cui si è illustrato un database, realizzato in collaborazione con Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura e costruito nel corso degli ultimi anni, sul rapporto tra famiglie, bambini e musei. [AgCult]

Il ricercatore Marco Dal Pozzolo intervista Mélanie Deveault, direttrice dell’area educazione e benessere del Musée des Beaux-Arts di Montreal, sulla frequentazione dei musei da parte del pubblico. [AgCult]

Dacia Maraini scrive sulla mostra di Antonietta Raphaël in corso alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma che la scrittrice ha visitato. [Corriere della Sera

Si tiene l’8 dicembre in Villa Necchi Campiglio (Fai) a Milano, la consegna del Premio Silvia Dell’Orso per il 2020 (cancellato a causa del Covid-19) e per il 2021. Vincitrice 2020 è Melania Mazzucco, per il libro «L’architettrice», dedicato a Plautilla Bricci (1616-1705); per il 2021, Giovanna Brambilla, per il saggio «Soggetti smarriti. Il museo alla prova del visitatore», sul tema del rapporto musei-pubblico. Il Premio (alla dodicesima edizione), unico in Italia destinato a chi s’impegna nella comunicazione rigorosa dei temi relativi ai beni culturali, è stato istituito dall’Associazione Culturale Silvia Dell’Orso, presieduta da Paolo Cavaglione, alla memoria della giornalista e saggista (1956-2009), costantemente impegnata sul fronte della divulgazione di tematiche legate al patrimonio culturale, artistico e ambientale. [Ada Masoero]

Per celebrare il ventennale della Convenzione 2001 per la protezione del patrimonio culturale sommerso, il 9 dicembre il Ministero della Cultura organizza una Conferenza internazionale dal titolo «Sunken memories. The protection of the underwater cultural heritage». [Onuitalia.com]

Il 9 e il 10 dicembre si tiene a Pisa, presso il Palazzo della Carovana, un convegno sulle «Le mostre d’arte moderna nelle gallerie private in Italia. I due decenni cruciali, 1960-1980)», organizzato da Monia Manescalchi del Laboratorio di Documentazione Storico Artistica della Scuola Normale Superiore di Pisa. Tra i relatori Giorgio Zanchetti, Francesco Guzzetti, Maria Teresa Roberto, Lara Conte, Daniela Lancioni, Elisa Francesconi, Laura D'Angelo, Laura Calvi, Davide Colombo e Barbara Cinelli. È possibile seguire in diretta il convegno sul canale Youtube della Scuola Normale Superiore.

Mostre che aprono
Al Mav-Museo Archeologico Virtuale di Ercolano dall’8 dicembre al 9 gennaio sono in mostra circa 50 fotografie del Vesuvio, scattate dalla metà dell’800 fino al 1944, data dell’ultima eruzione. La rassegna «Il formidabil monte. Il Vesuvio nelle fotografie degli archivi Alinari» è realizzata con la Fondazione Alinari per la fotografia. Alla metà dell’800 il Vesuvio diventa uno dei soggetti più richiesti come souvenir dai viaggiatori, che si rivolgono a fotografi d’oltralpe, alcuni dei quali stabiliscono a Napoli fiorenti atelier fotografici. La mostra racconta anche della presenza del Vesuvio nei cataloghi sull’Italia realizzati dai fiorentini Brogi e Alinari, della fotografia come ricerca artistica e sperimentazione tecnica, degli scatti anonimi degli amatori e delle immagini di reportage che documentano le eruzioni e i loro effetti nel territorio. [Olga Scotto di Vettimo]

Mostre che chiudono
Il legame tra il Palazzo Cicogna, in corso Monforte 23 a Milano, e l’arte è, da sempre, strettissimo: sede fino al secolo scorso della collezione della nobile famiglia lombarda, ha poi ospitato lo studio di Lucio Fontana (e tuttora la Fondazione a lui intitolata) e gallerie come Christian Stein, Giangaleazzo Visconti, Matteo Salamon e Lorenza Salamon. Da alcuni mesi è giunta nel palazzo milanese anche Longari Arte che, in occasione dell’evento «Arte e collezionismo a Palazzo Cicogna», presenta fino al 17 dicembre «Dialogo senza tempo», un progetto in cui l’antiquariato di alta epoca, per cui i Longari sono famosi sin dagli anni ’50 (Nella Longari era un’interlocutrice privilegiata di Federico Zeri), s’intreccia col design di Marta Sala. Nel nuovo spazio dedicato alle mostre temporanee della galleria, le sculture e i dipinti preziosi dei Longari si confrontano con gli arredi contemporanei di Lazzarini & Pickering per Marta Sala Éditions e con la grandiosa tela «Cronogramma», 2008, di Renata Boero, presentata dalla Galleria Vavassori, che esibisce anche lavori di Daniele Milvio e, negli spazi della galleria, un grande dipinto di Emil Michael Klein. [Ada Masoero]

«Law, che non è né semplicemente minimalista, né pienamente radicato nell’iconoclastia del concettualismo, sembra aver occupato una posizione intermedia e unica all’interno della costellazione di artisti contemporanei internazionali del dopoguerra», scrive Douglas Fogle in un suo saggio, preziosa introduzione al lavoro dell’artista britannico Bob Law (Brentford 1934-Penzance 2004), i cui lavori sono esposti per la prima volta a Napoli alla Thomas Dane Gallery (fino al 18 dicembre), in associazione con Richard Saltoun. La personale, che raccoglie i nuclei principali della sua ricerca dal 1950 al 2000 (tra cui «Chairs», serie che attraversa l’intera produzione), evidenzia le tensioni che muovono nel tempo le indagini di Law: il potenziale e il valore trasformativo attribuito al «niente» e al «nulla», la necessità di «avvicinarsi alla verità invece che alle illusioni», l’atteggiamento interlocutorio volto al superamento, non alla negazione, dell’Espressionismo astratto. Nei «Field Drawings» degli anni ’50, rifiutando il tradizionale genere del paesaggio, Law si pone fisicamente e psichicamente nel mondo che lo circonda (il paesaggio della Cornovaglia), sviluppando una serie di ideogrammi, destinati a definire, a partire dal 1958, un campo visivo vuoto, delimitato da una cornice, che funge da teatro intimo e da schermo recettivo delle proiezioni soggettive. Una riduzione del segno, nutrita di una densa forza concettuale, tradotta negli anni ’70 sulle grandi tele delle serie «Mister Paranoia» e «Nothing to be Afraid of». Negli anni ’60 l’indagine sulle possibilità poetiche del vuoto conduce ai «Black Paintings», ottenuti dalla sovrapposizione di strati di vernici acriliche, che restituiscono una qualità cromatica del nero mossa e avvolgente. Questa ricerca rigorosa e radicale, che si articola pure nelle piccole sculture in bronzo, trova nella sua ultima produzione, «Castles», nuove aperture, orientando la riflessione sui colori primari. [Olga Scotto di Vettimo]

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