Quattro secoli dentro e fuori l’Emilia

Il 29mo «Incontro con la pittura» di Fondantico ruota intorno al «San Filippo Neri» del Guercino

Il «San Filippo Neri» del Guercino (particolare)
Stefano Luppi |  | Bologna

Una delle più antiche (si svolge da 29 edizioni) occasioni per aggiornarsi sulla produzione artistica emiliana dal Quattro all’Ottocento, realizzata con la consueta consulenza di Daniele Benati, è «L’incontro con la pittura» della galleria Fondantico, curato dalla titolare Tiziana Sassoli.

Quest’anno la mostra, intitolata «Storie d’arte. Dipinti e disegni dal XV al XIX» si svolge fino al 23 dicembre (con probabile proroga fino a gennaio) e raccoglie una quarantina tra dipinti e disegni, lavori appunto di produzione emiliana ai quali si aggiungono opere del milanese Zanetto Bugatto, del veronese Bernardino India, di Francesco Noletti detto il Maltese, del danese Bernard Keil detto Monsù Bernardo.

Presenti inoltre il valsoldese Paolo Pagani, una delle personalità più eccentriche e vitali della stagione tardobarocca tra Veneto e Lombardia e Paolo de Matteis, presente sulla scena napoletana che elaborò un linguaggio tra Arcadia e Rococò.

Ma il quadro centrale lungo il percorso è senz’altro la tela del Guercino raffigurante «San Filippo Neri», commissionata al grande pittore dal ferrarese Valentino Pellegrini nel maggio del 1640.

Dell’artista di Cento sono presenti inoltre alcuni disegni cui si aggiungono dipinti di Carlo Bononi, Elisabetta Sirani, Domenico Maria Canuti, Domenico Maria Fratta, Vittorio Maria Bigari, Antonio Basoli, Luca Ferrari, Marcantonio Franceschini, Pietro Paltronieri detto il Mirandolese e Giuseppe Galli da Bibbiena.

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