Con Mariette dentro la tomba di Ptahemuia

Proseguono le ricerche nella necropoli di Saqqara originariamente scavata dal grande archeologo francese del quale si ricorre il duecentenario della nascita

Un dettaglio della decorazione dipinta nella tomba di Ptahemuia a Saqqara
Francesco Tiradritti |  | Saqqara

L’11 febbraio di 200 anni fa nasceva a Boulogne-sur-Mer Auguste Mariette (1821-81), ricordato come il fondatore del primo Servizio delle Antichità egiziano e al quale va attribuito il merito di avere dato una vera regolamentazione alla ricerca archeologica in Egitto. Tra le prime iniziative dell’egittologo francese vi fu quella di un’intensa attività di scavo in vari siti con particolare attenzione alla regione intorno al Cairo.

La necropoli di Saqqara divenne così oggetto di ricerche sin da subito, come dimostra una fotografia scattata nel 1859 da uno dei suoi assistenti, Théodule Devéria (1831-71), che riproduce l’entrata della tomba del tesoriere Ptahemuia, vissuto intorno alla metà del XIII secolo a.C. Esplorato e pubblicato proprio da Mariette, del sepolcro dell’importante funzionario, di cui il Museo Nazionale di Edimburgo conserva una statua, si erano perse le tracce. Scavi eseguiti da una missione dell’Università del Cairo hanno di recente riportato alla luce parte della sovrastruttura che, come nel caso di molti altri monumenti funerari contemporanei, era realizzata in mattoni crudi con elementi in pietra (come l’entrata fotografata da Devéria).

Archeologi egiziani diretti da Ola el-Gazy hanno annunciato di avere al momento liberato dalle sabbie i resti di un ambiente le cui pareti erano intonacate e dipinte. Resti della parte inferiore della decorazione mostrano una processione di portatori di offerte che si dirigono con alcuni animali verso due gruppi di macellai intenti a sacrificare altrettanti vitelli. Interessante è la tendenza alla bicromia rosso-blu che caratterizzerà le opere delle epoche successive.

Nel corso degli scavi sono state recuperate alcune colonne in pietra calcarea. Il prosieguo delle ricerche potrebbe anche ritrovare la piramide di mattoni crudi un tempo sormontata dal pyramidion (cuspide) a nome di Ptahemuia, attualmente conservato nel Museo del Cairo delle cui collezioni era entrato a fare parte già nel 1860 proprio a seguito delle ricerche di Mariette a Saqqara.

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