Con de Chirico e Savinio Carena era Felice

Doppio appuntamento da Farsetti, il 3 e 4 dicembre, con un’ampia selezione di lotti di arte moderna e contemporanea

«La sposa fedele» (1944-45) di Alberto Savinio (stima 120-180mila euro). © Farsettiarte «Piazza d’Italia» (inizio anni Cinquanta) di Giorgio de Chirico (particolare; stima 200-280mila euro). © Farsettiarte «Chien dans la nuit» (1980) di Joan Miró (stima 60-90mila euro). © Farsettiarte «Natura morta» (1952) di Giorgio Morandi (stima 800mila-1,2 milioni di euro). © Farsettiarte
Arianna Antoniutti |  | Prato

Farsetti ha in serbo, per collezionisti e appassionati d’arte, un doppio appuntamento a Prato nel mese di dicembre: venerdì 3, a partire dalle 15.30, si tiene la prima tornata dell’asta di Arte moderna con la dispersione del catalogo di «Dipinti, disegni, sculture e grafica», mentre sabato 4, dalle ore 11, sono battuti i lotti di Arte contemporanea e, dalle ore 16, i lotti 501-598 di Arte moderna.

Il catalogo di Arte moderna è quanto mai ricco, con notevoli proposte nel settore della grafica, come la china e acquarello su carta «Passeggiando con il cane» (1912) di George Grosz, stimata 5-8mila euro, la matita su carta «Studio di nudo» (1922-24) di Alberto Giacometti (12-18mila), o la sanguigna con rialzi a biacca, ancora un nudo femminile, di Otto Dix del 1931 (6-9mila).

Di Ottone Rosai va in asta un nutrito corpus di disegni, realizzati fra il 1929 e il 1930 per la rivista «Il Bargello» (stime tra 3.500 e 9mila euro) e quattro dipinti, fra i quali «Interno di osteria» del 1927 ca (50-70mila) e «Incontro Mussolini D’Annunzio (Incontro a Gardone)» del 1933, olio su cartone applicato su tavola (60-80mila).

Senz’altro degno di nota è l’affondo sul Futurismo con opere come il bozzetto «Antiaustriaco» (1915 ca) di Giacomo Balla (28-38mila), o dello stesso artista, «Piedigrotta» (1913-15), olio e collage realizzato per l’omonima performance futurista del 1915 presso la Galleria Sprovieri. L’opera, dalla collezione di Léonide Massine, è stimata 450-650mila euro. Movimento e danza tornano, con le medesime dinamiche di forza centrifuga, in «Tango Argentino» (1913-14), inchiostro, tempera e pastelli di Gino Severini (350-500mila).

Non mancano poi fra i lotti i grandi nomi dell’arte europea come Paul Klee con «Noch eine Tierdressur» (1923), china su carta valutata 60-80mila euro, o l’olio di Joan Miró «Chien dans la nuit» del 1980 (60-90mila). Mentre fra le proposte d’arte italiana sicuramente spicca il magnifico olio su tela di Giorgio Morandi del 1952 (800mila-1,2 milioni).

Non meno esemplare della natura morta morandiana, per il Novecento italiano, è l’immagine della «Piazza d’Italia» di Giorgio de Chirico, e del pittore metafisico è qui in asta l’olio su tela, datato agli inizio degli anni Cinquanta, con quotazione 200-280mila euro. L’opera apparteneva al pittore Felice Carena, al pari della tempera su tela «La sposa fedele» (120-180mila), dipinta nel 1944-45 dall’altro dioscuro della pittura italiana, Alberto Savinio.

Nella selezione di arte contemporanea di sabato 4 dicembre, non sono meno numerosi i nomi di pregio del più recente panorama italiano: Michelangelo Pistoletto, con la serigrafia su acciaio inox lucidato a specchio «Arlecchino» del 1981 (65-95mila), Pier Paolo Calzolari con un «Senza titolo» della metà degli anni Settanta (25-35mila), o Fabrizio Plessi con la videoscultura «Up-down Video 1» del 2010 (45-75mila).

Fra gli esiti più rilevanti delle ricerche formali degli anni Cinquanta e Sessanta, si segnalano i due lavori all’incanto di Giuseppe Capogrossi: «Superficie 377» del 1955 (45-65mila) e «Superficie 737» de 1953 (40-60mila), mentre di Paolo Scheggi è battuto l’acrilico su tre tele sovrapposte «Intersuperficie curva-blu» (130-180mila). Realizzata nel 1967, l’opera figura nel catalogo ragionato dell’artista, pubblicato nel 2016 con la cura di Luca Massimo Barbero.

L’arte internazionale è infine rappresentata da opere come «T 1982-R27», grande acrilico su tela di Hans Hartung del 1982 (80-130mila), «Tabbuk» (1953-85) di Victor Vasarely, acrilico su tela la cui quotazione è di 60-90mila, e «Brume orange» (1969) di Arman (50-80mila), proveniente dalla Galerie Ileana Sonnabend di Parigi.

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