Un caro affettuoso saluto da Fabio Mauri

L’Accademia di Belle Arti dell’Aquila rende omaggio all’artista romano che vi ha insegnato Estetica per quasi vent’anni

Fabio Mauri
Silvano Manganaro |  | L'Aquila

«Un caro affettuoso saluto a tutti voi» è la frase conclusiva di una lettera che Fabio Mauri inviò nel 1983 ai suoi studenti dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila per informarli di una breve interruzione delle lezioni a causa di alcuni problemi di salute. In queste poche parole, che danno il titolo a una mostra che l’Istituzione aquilana ha organizzato per l’apertura del nuovo anno accademico, c’è l’essenza del rapporto che l’artista romano ha avuto con i suoi studenti e con l’Abruzzo.

Non molti sanno, infatti, che Mauri è stato professore di Estetica all’Accademia dell’Aquila dal 1979 al 1996, anno del suo pensionamento. Una presenza che ancora oggi aleggia per le aule e i laboratori; infatti, dopo 25 anni, molti suoi studenti sono diventati artisti e professori a loro volta, come Franco Fiorillo che ha gelosamente conservato la lettera di cui sopra.

È invece merito della direttrice Maria D’Alesio (curatrice della mostra) aver tenacemente voluto portare all’attenzione degli studenti e del pubblico i documenti e i progetti realizzati da Fabio Mauri nel capoluogo abruzzese, sfruttando l’inaugurazione dell’anno accademico e quella di un nuovo padiglione (a lui titolato) che permetterà, dal 2022, di avere ulteriori spazi per la didattica in aggiunta a quelli della struttura principale progettata da Paolo Portoghesi.

Il 26 novembre, all’interno del Teatro dell’Accademia (riaperto al pubblico dopo anni di chiusura in occasione del Festival Performative01, organizzato in collaborazione con il MaXXI L’Aquila lo scorso settembre), oltre alla cerimonia di rito con la presenza delle autorità, un intervento di Achille Mauri dal titolo «Santo No». Sempre nel teatro, sono esposti documenti, bozzetti, video e costumi di scena legati a Gran Serata Futurista (organizzata a L’Aquila nel 1980 e poi ripetuta a Roma, Milano e Venezia).

Nel nuovo padiglione, grazie alla generosità dello Studio Mauri, sono esposte una serie di opere, ulteriori documenti inediti, video, fotografie nonché una straordinaria maquette della mostra «Fabio Mauri. Opere e Azioni 1954-1994» realizzata alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna. Chiude l’esposizione la riproposizione dell’installazione realizzata nel 2000 per il Castello Cinquecentesco dell’Aquila dal titolo «Celestino V – Una storia moderna». È possibile visitare la mostra, tramite appuntamento, dal 26 novembre al 22 dicembre.

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