Alle radici con Nadar

Il CMC-Centro Culturale di Milano regala una rarità agli appassionati di fotografia (e di storia)

«Sarah Bernhardt» fotografata da Nadar (particolare)
Ada Masoero |  | Milano

Il CMC-Centro Culturale di Milano regala una rarità agli appassionati di fotografia (e di storia) con la mostra «Nadar. La curiosità dell’amicizia. Alle origini della fotografia» (dal 20 novembre al 20 dicembre, catalogo Nomos) curata, nei 200 anni dalla nascita, da Angela Madesani con Fulvio Magurno, fotografo e collezionista di Nadar, e Camillo Fornasieri, direttore CMC.

Nelle 70 stampe originali, héliogravures e documenti d’epoca scorre la Parigi del secondo ‘800, nella quale Nadar (Félix Tournachon 1820-1910) trovò la fama, da pioniere della fotografia (anche aerea: fu il primo a scattare foto da un aerostato) e da sensibile ritrattista di grandi scienziati, artisti, musicisti, letterati, politici del tempo, che riunì nell’impresa poderosa del «Panthéon Nadar».

In mostra ci seducono i ritratti di Delacroix (che gli chiese però di distruggere le lastre), Monet, Manet, Millet (nemmeno
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