Plautilla Bricci l’architettrice

A Palazzo Corsini una rivoluzionaria della Roma del Seicento

«Ritratto di architettrice (Plautilla Bricci?)» (1655-60 ca), di pittore attivo a Roma alla metà del XVII secolo, Los Angeles, collezione privata (particolare)
Arianna Antoniutti |  | Roma

Inagurata il 5 novembre, prosegue fino al 19 aprile nella Galleria Corsini la prima mostra monografica dedicata a Plautilla Bricci (1616-post 1690). Il titolo «Una rivoluzione silenziosa» allude alla figura indubbiamente rivoluzionaria della pittrice e «architettrice» romana, unico architetto donna dell’Europa preindustriale.

L’intera produzione grafica e pittorica della Bricci, qui raccolta, ne ricostruisce il percorso artistico, iniziato nella bottega del padre pittore e proseguito grazie alla committenza di eminenti personaggi del tempo come l’abate Elpidio Benedetti. Per l’abate Plautilla progetta, a partire dal 1662, la Villa fuori Porta San Pancrazio, detta «Il Vascello», ed è proprio sull’atto notarile per i lavori della Villa che compare il termine «architettrice», coniato per l’eccezionalità del ruolo ricoperto dalla Bricci. Oltre a tele come il quadro d’altare «San Luigi IX di Francia» dipinto per la cappella di San Luigi (1676-80) nella Chiesa dei Francesi, cappella interamente progettata dalla Bricci per l’abate Benedetti, sono in mostra documenti inediti sulla vita dell’artista e i suoi progetti architettonici conservati presso l’Archivio di Stato di Roma. E ancora, un «Ritratto di architettrice», di collezione privata, attribuito a un pittore attivo a Roma nel terzo quarto del XVII secolo, e identificato come immagine di Plautilla Bricci.

Ce ne parla Yuri Primarosa, curatore dell’esposizione: «Il magnetico dipinto, riscoperto da Gianni Papi, ci tramanda con buona probabilità le vere sembianze di Plautilla: non si tratta infatti del ritratto di una nobile dilettante o di una semplice allegoria dell’architettura, bensì dell’effigie di un’architetta reale con gli strumenti del mestiere in mano, abbigliata con sobria eleganza secondo la moda romana di metà secolo. È la sola immagine di questo genere a essere giunta sino a noi dal Seicento, come pure altrettanto singolare è la storia di Plautilla, unica “architettrice” di professione del Barocco europeo. L’opera, non a caso, è esposta in mostra accanto alla “Ragazza col compasso” della Galleria Spada (riferibile a mio avviso alla fase matura di Angelo Caroselli), entrata nell’immaginario collettivo quale effigie ideale della Bricci dopo la pubblicazione, per Einaudi, del romanzo di Melania Mazzucco L’Architettrice (nel 2019, Ndr)».

Leggi anche: Pittrici del passato | Plautilla Bricci

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