La Dichiarazione di Roma dei ministri del G20 cultura

Pubblichiamo integralmente il testo che i ministri e le delegazioni internazionali hanno approvato all'unanimità

Il G20 Cultura tenutosi all'interno del Colosseo
Redazione |

Preambolo
Noi, Ministri della Cultura del G20, in occasione del nostro incontro a Roma del 29 e 30 luglio 2021, sotto la Presidenza italiana del G20 2021; Tenendo presente la Dichiarazione di EXPO Milano del 31 luglio 2015 e la prima riunione congiunta dei Ministri della Cultura tenutasi il 4 novembre 2020, a margine della Presidenza saudita del G20; In linea con gli obiettivi della Risoluzione 74/230 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite su Cultura e sviluppo sostenibile adottata dall’Assemblea Generale il 19 dicembre 2019; Approfittando del momento globale di dialogo politico sulla cultura e lo sviluppo sostenibile, riflesso in particolare nel Forum dei ministri della cultura dell’UNESCO, nell’Anno internazionale dell’economia creativa per lo sviluppo sostenibile 2021 e nell’Anno dell’arte, della cultura e del patrimonio dell’Unione africana; leve per costruire «L’Africa che vogliamo».

Principi Fondatori:
1. Cultura e Settori Creativi come Motori per la Rigenerazione e una Crescita Sostenibile ed Equilibrata
1.1 Ricordando che la cultura ha un valore intrinseco, essa è una componente essenziale per lo sviluppo umano e svolge un ruolo fondamentale nel favorire la resilienza e la rigenerazione delle nostre economie e delle nostre società pesantemente colpite dalla pandemia di COVID-19. La cultura è la base per rilanciare la prosperità, la coesione sociale e il benessere delle persone e delle comunità;

1.2 Ricordando che i settori culturali e creativi rappresentano di per sé importanti motori economici e sono una fonte significativa di posti di lavoro e reddito; e che generano importanti ricadute per l’economia in generale, essendo motori di innovazione e fonti di capacità creative, facendo leva sulla crescita in altri settori politici;

1.3 Ricordando l’importanza dei diritti culturali sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e da altri strumenti globali e regionali sui diritti umani per un’efficace ripresa guidata dalla cultura, riconosciamo di valorizzare la diversità umana e culturale, l’accesso, la partecipazione e il dialogo culturale come prerequisiti per società più innovative, sostenibili, coese, resilienti, sicure e inclusive;

1.4 Riconoscere l’impatto sociale dei settori culturali e creativi, sostenere la salute e il benessere, promuovere l’inclusione sociale, l’uguaglianza di genere e l’emancipazione femminile, il capitale sociale locale, amplificare il cambiamento comportamentale e la trasformazione verso pratiche di produzione e consumo più sostenibili e contribuire alla qualità dell’ambiente di vita, a beneficio della qualità della vita di tutti;

1.5 Sottolineando l’importanza delle politiche in materia di occupazione, protezione sociale, innovazione e imprenditorialità, tenendo conto delle esigenze dei settori culturali e creativi, per sostenerli durante la crisi pandemica e lasciando libero il potere trasformativo della cultura per la ripresa;

2. Protezione del Patrimonio Culturale
2.1 Ricordando le risoluzioni 2199 (2015) e 2347 (2017) del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, rilevando che la distruzione e il traffico illecito di beni culturali sono reati gravi e costituiscono una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale;

2.2 Sottolineando l’importanza della ricerca e dell’azione comune e coordinata per rafforzare la salvaguardia e la promozione della diversità culturale e del patrimonio culturale in tutte le forme, mobili, immobili, materiali, immateriali e digitali, comprese le arti, le lingue e le pratiche culturali e le espressioni dei popoli indigeni e delle comunità locali, a beneficio delle generazioni future;

2.3 Riconoscendo che tutte le minacce alle risorse culturali, compresi il saccheggio e il traffico illecito di beni culturali e le minacce alla proprietà intellettuale, la distruzione o l’uso improprio del patrimonio culturale e delle conoscenze tradizionali dei popoli indigeni e delle comunità locali, lo sviluppo urbano e regionale incontrollato, il degrado ambientale, gli eventi causati dal cambiamento climatico, possono portare alla perdita di beni culturali insostituibili. Questo sconvolge le pratiche socio-culturali, violando i diritti umani e culturali dei popoli e delle comunità, colpendo la diversità culturale e privando le persone e le comunità locali di preziose fonti di significato, identità, conoscenza, resilienza e benefici economici;

2.4 Riconoscendo i contributi delle azioni coordinate transnazionali e delle collaborazioni pubblico-privato per proteggere meglio e garantire una gestione del rischio più efficiente e sostenibile del patrimonio culturale materiale e immateriale, nel quadro dell’Accordo di Sendai per la riduzione del rischio di catastrofi;

2.5 Riconoscendo che un’efficace prevenzione dei rischi trae vantaggio dall’integrazione di considerazioni culturali, compresi i principi e gli standard di conservazione, le salvaguardie ambientali e sociali, l’accessibilità e l’inclusione in tutte le politiche con potenziale impatto sulla cultura e sul patrimonio culturale;

2.6 Riconoscendo la necessità di rafforzare e sviluppare modelli e strumenti di gestione efficaci, sostenibili, inclusivi e coordinati per la protezione del patrimonio culturale a rischio, collegando il soccorso a breve termine, la manutenzione e la conservazione preventiva con misure a più lungo termine e combinando le abilità e le competenze della protezione civile e degli attori del patrimonio culturale, sostenuti da iniziative di sensibilizzazione del pubblico;

3. Affrontare il Cambiamento Climatico attraverso la Cultura
3.1 Preoccupati per l’aumento della frequenza e dell’intensità dei rischiosi eventi legati al cambiamento climatico e per il loro impatto sul patrimonio culturale;

3.2 Riconoscendo che la cultura, incluso il patrimonio culturale tangibile e intangibile, la creatività, le lingue dei popoli indigeni e delle comunità locali, il buon senso e i sistemi di conoscenza, l’artigianato e i materiali tradizionali, specialmente quelli usati dalle donne indigene e locali, offrono un grande potenziale per guidare l’azione per il clima e lo sviluppo sostenibile e contribuire significativamente alle soluzioni per il clima. La mitigazione, l’adattamento e le considerazioni culturali guidate dalla cultura possono far leva sull’Azione per la responsabilizzazione climatica verso un futuro inclusivo e sostenibile, prospero per il clima e positivo per la natura, tenendo conto delle diverse circostanze nazionali e contribuendo agli obiettivi dell’Accordo di Parigi.

3.3 Riconoscendo l’importanza di inserire più saldamente l’azione per il clima all’interno delle politiche culturali, anche sostenendo le attività culturali che evidenziano e affrontano le questioni climatiche e accogliendo con favore gli sforzi di tutti gli organismi internazionali e intergovernativi pertinenti, in particolare UNESCO, ICCROM, ICOM, ICOMOS, nel garantire un ancoraggio più solido della cultura all’interno dell’UNFCCC e altri sforzi globali sull’azione per il clima e nelle politiche e piani nazionali;

4. Costruire Capacità attraverso la Formazione e l’Istruzione
4.1 Riconoscendo la necessità di rafforzare le sinergie tra cultura e istruzione per colmare gli attuali divari di competenze e migliorare il riconoscimento delle qualifiche e delle competenze. Sottolineando la necessità di dotare i professionisti della cultura e della creatività di nuove capacità, tra cui quelle creative, digitali, tecnologiche, manageriali, di accessibilità, di mediazione e ambientali per superare le profonde incertezze del panorama operativo post-COVID-19 e contribuire a costruire società ed economie più sostenibili, resilienti e inclusive;

4.2 Riconoscendo l’importanza di coinvolgere le giovani generazioni e le persone appartenenti alle comunità indigene e locali nella salvaguardia e nella conservazione del patrimonio culturale materiale e immateriale, anche investendo in istruzione, formazione, sensibilizzazione e creazione di posti di lavoro sostenibili, consentendo così processi di rigenerazione guidati dalla cultura;

4.3 Riconoscendo i benefici di un migliore collegamento dei sistemi scientifici, educativi e professionali, per promuovere l’inclusione, la trasmissione intergenerazionale della conoscenza e la multidisciplinarietà e per facilitare la funzionalità incrociata e le sinergie tra i processi decisionali e le politiche culturali, sociali, ambientali ed economiche. Sottolineando la necessità di integrare l’istruzione e la formazione culturale attraverso le discipline e i settori per garantire che i metodi e gli approcci basati sulla cultura siano utilizzati in contesti più ampi;

4.4 Riconoscendo la capacità essenziale della cultura di innovare e nutrire le nazioni e le società, espandendo gli investimenti nella R&S culturale per la convergenza di scienze umane, scienza, tecnologie, cultura, arte e creatività;

4.5 Evidenziando il ruolo dell’educazione e dell’interpretazione del patrimonio culturale per promuovere l’apprezzamento e il rispetto della diversità culturale, dei significati del patrimonio culturale e delle tradizioni e conoscenze culturali attuali, facilitando la conservazione, la salvaguardia e la trasmissione di valori e know-how condivisi alle generazioni future;

4.6 Riconoscendo il ruolo di musei, biblioteche, archivi, monumenti e siti del patrimonio culturale, istituti di conservazione, università, centri culturali e creativi e persone appartenenti a comunità indigene e locali e altre istituzioni culturali come chiave per sviluppare l’istruzione e l’apprendimento comprendendo appieno l’interpretazione e la trasmissione inclusiva della cultura e del patrimonio culturale e collegando le azioni locali agli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite;

5. Transizione Digitale e Nuove Tecnologie per la Cultura
5.1 Riconoscendo la crescente importanza dell’ambiente digitale nella trasmissione di contenuti culturali e creativi, in cui la trasformazione digitale è una forza trainante per lo sviluppo dei settori culturali e creativi, consentendo l’accesso a nuovi pubblici, promuovendo la diversità e l’inclusione, favorendo la produzione e il trasferimento di conoscenze interculturali e lo sviluppo di mercati culturali globali;

5.2 Riconoscendo l’importanza di creare un ecosistema digitale sano e sicuro, che includa sistemi di difesa per proteggere gli utenti dai rischi posti dalla falsa informazione, dalla disinformazione, TRADUZIONE NON UFFICIALE dall’incitamento all’odio e dai danni online; che favorisca la creazione e la promozione di contenuti, informazioni e notizie online di natura linguistica e culturale diversa; e che affronti la pirateria online, garantendo al contempo garanzie per un’equa remunerazione dei creatori e degli interpreti e preservandone i diritti, compresa la libertà artistica;

5.3 Sottolineando la necessità di superare i divari digitali che sono stati aggravati dalla pandemia di COVID-19, consentendo l’accesso alla cultura attraverso strumenti digitali supportati da un’educazione all’alfabetizzazione mediatica e all’informazione, tenendo conto dei diritti di proprietà intellettuale dei creatori e degli interpreti di contenuti culturali;

5.4 Riconoscendo che la cultura e il patrimonio culturale beneficiano dell’innovazione delle tecnologie più avanzate e che la digitalizzazione, la modellazione 3D, l’intelligenza artificiale e la realtà virtuale/aumentata sostengono la conservazione, la protezione, la ricerca, la conservazione, il restauro e la promozione della cultura e del patrimonio culturale e facilitano la cooperazione tra gli istituti di conservazione, la ricerca e le comunità scientifiche;

5.5 Ricordando che le tecnologie satellitari e l’economia spaziale contribuiscono al monitoraggio e alla protezione del patrimonio culturale a rischio e che il sostegno alla costruzione delle conoscenze attraverso una raccolta e condivisione dei dati sicura e volontaria, in linea con le leggi e le norme nazionali e internazionali, è particolarmente importante per monitorare gli impatti multiformi del cambiamento climatico, in particolare sfruttando le nuove tecnologie che contribuiscono all’adattamento al clima e all’azione politica.

Chiede le seguenti azioni:
6. Affermiamo il ruolo trasformativo della cultura nello sviluppo sostenibile, aiutando ad affrontare le pressioni e i bisogni economici, sociali ed ecologici. A questo proposito, chiediamo il pieno riconoscimento e l’integrazione della cultura e dell’economia creativa nei processi e nelle politiche di sviluppo, coinvolgendo tutti i livelli della società, comprese le comunità locali, come un motore e un facilitatore per il raggiungimento degli Obiettivi stabiliti nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile.

7. Esortiamo i Governi a riconoscere la cultura e la creatività come parte integrante di agende politiche più ampie, come la coesione sociale, l’occupazione, l’innovazione, la salute e il benessere, l’ambiente, lo sviluppo locale sostenibile e i diritti umani.

8. Raccomandiamo di includere la cultura, il patrimonio culturale e il settore creativo nelle strategie nazionali e internazionali di recupero post-pandemia, riconoscendo che gli scambi culturali internazionali dipendono da forti attori culturali e creativi in tutti i paesi.

9. Esortiamo i governi a garantire che i professionisti e le imprese culturali e creative abbiano il dovuto accesso all’occupazione, alla protezione sociale, all’innovazione, alla digitalizzazione e alle misure di sostegno al business.

10. Esortiamo i Governi a sviluppare e mantenere condizioni che pongano le basi affinché tutti gli attori culturali e creativi possano lavorare in un ambiente libero, inclusivo e sicuro, prevenendo ogni forma di discriminazione e lottando contro ogni tipo di discriminazione professionale e artistica nel settore culturale.

11. Chiediamo alle istituzioni culturali di fare continui progressi nelle aree dell’accessibilità, del Design for All e delle esperienze multisensoriali anche attraverso i mezzi digitali, per facilitare la partecipazione e l’impegno nella cultura e per promuovere nuove esperienze di apprendimento, pedagogie innovative e interpretazione attiva nel campo della cultura. Gli ambienti culturali dovrebbero essere progettati per permettere a tutti di svolgere un ruolo pieno e attivo nella vita culturale con pari opportunità.

12. Convinti che la cooperazione e il dialogo siano vitali nella lotta contro l’estremismo violento, esprimiamo la nostra più forte condanna della distruzione deliberata del patrimonio culturale tangibile e intangibile, ovunque essa avvenga, poiché colpisce irreversibilmente le identità delle comunità, danneggia i diritti umani e l’identità della comunità, cancellando le eredità del passato e danneggiando la coesione sociale. Sosteniamo le iniziative intraprese per proteggere il patrimonio culturale in pericolo e ripristinare il patrimonio culturale distrutto o danneggiato.

13. Riconosciamo che l’uso improprio e l’appropriazione indebita dell’arte e delle espressioni culturali delle comunità indigene e locali, compresa la produzione e la vendita di arte non autentica delle comunità indigene e locali, contribuisce alla distruzione e alla denigrazione del patrimonio culturale e della cultura indigena e locale, e incoraggiamo la comunità internazionale a proteggere la proprietà intellettuale e l’espressione culturale delle comunità indigene e locali.

14. Siamo convinti che gli sforzi multilaterali, con l’UNESCO al centro, siano cruciali per la salvaguardia e la promozione della cultura. In questo contesto, accogliamo con favore l’attivazione di meccanismi internazionali per un rapido intervento nelle emergenze finalizzati a proteggere e preservare il patrimonio culturale danneggiato o messo in pericolo da conflitti e disastri, anche nel contesto delle operazioni di mantenimento della pace delle Nazioni Unite, sulla base della risoluzione 2347 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, con la partecipazione di Task Force nazionali su invito dell’UNESCO.

15. Ribadiamo la nostra più profonda preoccupazione per il crescente saccheggio e il traffico illecito di beni culturali e le minacce alla proprietà intellettuale, anche attraverso piattaforme digitali e sociali, e altri crimini organizzati commessi a livello globale contro il patrimonio culturale e le istituzioni culturali. Chiediamo alla comunità internazionale di adottare misure forti ed efficaci, tra cui: (a) Ratifica degli accordi e delle Convenzioni internazionali rilevanti e avanzamenti nell’ulteriore sviluppo e nella migliore attuazione degli standard internazionali, in forte cooperazione con le organizzazioni internazionali pertinenti, tra cui UNESCO, ICCROM, ICOM, ICOMOS e UNIDROIT. (b) lo sviluppo e il rafforzamento di strumenti appropriati, evitando duplicazioni e ridondanze, per aumentare l’efficacia della collaborazione tra le forze dell’ordine e le indagini attraverso lo scambio volontario di dati e informazioni, il monitoraggio delle frontiere e delle case d’asta, gallerie, magazzini, zone franche e altre attività correlate, in forte cooperazione con INTERPOL, UNODC e WCO, anche attraverso sforzi di cooperazione bilaterale come i trattati di mutua assistenza legale.

16. Riconoscendo che il traffico illecito di beni culturali e le minacce alla proprietà intellettuale sono gravi crimini internazionali che sono collegati al riciclaggio di denaro, alla corruzione, all’evasione fiscale e al finanziamento del terrorismo, e che inoltre incidono fortemente sull’identità culturale di tutti i paesi, sottolineiamo l’importanza di strumenti mirati come pubblici ministeri dedicati, unità di polizia specializzate e banche dati di oggetti culturali rubati, aggiornate e interconnesse con INTERPOL, così come le organizzazioni doganali dedicate, per sostenere meglio le indagini transnazionali e il perseguimento dei reati di proprietà culturale e intellettuale.

17. Incoraggiamo anche il rafforzamento del dialogo, la cooperazione strutturata intersettoriale e interdisciplinare e le sinergie tra gli attori del patrimonio culturale e della gestione del rischio di catastrofi a livello locale (comprese le persone appartenenti alle comunità locali e indigene), nazionale, regionale e internazionale, compresi ICCROM, ICOM e ICOMOS, per proteggere il patrimonio culturale e combattere il traffico illecito di beni culturali. Ciò include la condivisione delle conoscenze, il progresso verso standard comuni e la costruzione delle capacità dei diversi soggetti TRADUZIONE NON UFFICIALE coinvolti, tra cui le dogane, i mercati d’arte, i musei, le autorità di polizia e gli operatori della protezione civile e militare, nonché l’avvio di attività quali le campagne educative e la promozione dei musei.

18. Riconosciamo l’opportunità presentata dalla 26a Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico (COP26) e dagli incontri preparatori (Pre-COP 26) che si terranno a Glasgow (UK) e Milano (IT) per aumentare la consapevolezza dell’importanza dell’azione globale sul cambiamento climatico e dei suoi impatti sul patrimonio culturale e sulla diversità culturale. C’è anche la necessità di costruire una maggiore resilienza dall’impatto dei cambiamenti climatici e dei disastri legati al clima e di sfruttare meglio il potenziale delle soluzioni basate sulla cultura per l’azione sul clima.

19. Riconosciamo il ruolo della cultura e il suo potenziale nel portare a soluzioni per affrontare il cambiamento climatico. Ci sforzeremo di costruire società resilienti, di facilitare una ricerca mirata e una maggiore cooperazione scientifica sugli effetti reciproci dei cambiamenti climatici e della cultura, di integrare le dimensioni culturali nelle politiche sui cambiamenti climatici, e di integrare le considerazioni culturali nell’agenda globale sul clima, anche attraverso l’implementazione di principi e standard internazionali di conservazione e tutela, tenendo in considerazione le diverse circostanze, sensibilità e priorità nazionali. Invitiamo le Parti dell’Accordo di Parigi a considerare l’inclusione della cultura e del patrimonio culturale nelle loro comunicazioni sull’adattamento.

20. Riconosciamo inoltre l’importanza di mobilitare la società a livello locale per raggiungere la sostenibilità urbana e contribuire agli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Le azioni da prendere in considerazione possono includere la promozione del riuso adattivo e, dove possibile, l’adattamento sensibile degli edifici storici per aiutare a conservare l’energia e ridurre le emissioni nel settore dell’edilizia e la riduzione dell’impatto di carbonio delle istituzioni culturali, degli eventi e delle pratiche culturali e di altre attività creative.

21. Riconosciamo l’importanza dell’azione e dell’imprenditorialità guidate dai giovani nei campi legati alla cultura e all’innovazione e accogliamo con favore le iniziative guidate dai giovani per aumentare la consapevolezza del valore delle risorse culturali per società più sostenibili, inclusive e resilienti, come la campagna di sensibilizzazione Y20. Invitiamo la comunità internazionale a promuovere l’inclusione dei giovani nei processi decisionali e il loro ruolo come responsabili del cambiamento. Incoraggiamo anche lo sviluppo di iniziative mirate per i giovani, con il sostegno dell’internazionale, rafforzando le sinergie tra la cultura e l’educazione per sviluppare competenze creative che sono fondamentali per migliorare l’innovazione e rispondere alle esigenze di competenze in rapida evoluzione nel mercato del lavoro, in particolare per i giovani più lontani dalle opportunità, sostenendo anche l’inserimento professionale, lo sviluppo personale e l’autorealizzazione.

22. Incoraggiamo la comunità internazionale ad elevare le conoscenze, le storie e le voci delle loro popolazioni, comprese quelle delle persone appartenenti alle comunità indigene e locali, riflettendole nelle loro istituzioni culturali e promuovendo lo sviluppo, l’istruzione e i percorsi lavorativi per migliorare l’autodeterminazione e le opportunità professionali per loro nel settore culturale.

23. Incoraggiamo gli investimenti nella formazione tecnica e professionale nell’occupazione legata alla cultura - sia in contesti formali che informali - per adattare le competenze del lavoro verso una transizione digitale ed ecologica sostenibile, comprese le conoscenze nell’artigianato e nei materiali tradizionali. In questo quadro, l’educazione formale, non formale e permanente e le conoscenze delle comunità indigene e locali sono fondamentali per raggiungere un cambiamento di trasformazione efficace a lungo termine verso la sostenibilità ambientale.

24. Riconoscendo il ruolo delle organizzazioni internazionali pertinenti, in particolare l’UNESCO e l’ICCROM, esploreremo la creazione di una rete G20 di istituti di formazione alla gestione aziendale culturale, per rafforzare le capacità manageriali dei professionisti della cultura per promuovere lo sviluppo economico e sociale guidato dalla cultura;

25. Incoraggiamo la cooperazione, la ricerca, la condivisione di informazioni, strumenti e prodotti sull’uso delle nuove tecnologie digitali e delle infrastrutture e reti tecnologiche finalizzate alla protezione, allo studio, alla conservazione, alla digitalizzazione, alla promozione e all’accesso al patrimonio culturale, inclusi il telerilevamento avanzato e la relativa ICT ( informazione e comunicazione tecnologica) e tecnologie digitali, l’intelligenza artificiale, i sistemi di osservazione della terra e l’uso del riconoscimento della somiglianza delle immagini, per ottenere soluzioni economicamente efficaci per la prevenzione e la gestione dei rischi. Incoraggiamo la promozione di azioni transnazionali e collaborazioni pubbliche/private finalizzate allo sviluppo tecnologico e digitale, facilitando l’accesso universale e la partecipazione alla cultura, come motori di crescita.

26. Riconoscendo l’importanza della digitalizzazione per la conservazione, l’accesso, il riutilizzo e l’educazione, incoraggiamo la cooperazione transnazionale e lo sviluppo di politiche che facilitino la missione di musei, biblioteche e archivi di preservare il patrimonio culturale per le generazioni presenti e future nell’era digitale.

27. Sosteniamo la revisione e l’adattamento delle politiche culturali, anche nel contesto digitale, per favorire la creazione e l’accesso a diversi contenuti culturali, promuovere gli status, i diritti e le condizioni di lavoro degli artisti e dei creativi online e offline, compresi i loro diritti di proprietà intellettuale, e garantire una giusta remunerazione dei creatori e delle persone appartenenti a popoli indigeni e comunità locali.

28. Chiediamo l’adozione di garanzie per assicurare un ecosistema digitale sano per proteggere gli utenti dai rischi causati dalla disinformazione, dalla falsa informazione, dai discorsi di odio, dai pericoli online e dalla pirateria, per promuovere la fiducia reciproca tra tutti gli utenti, compresi gli artisti e i creatori.

29. Riconosciamo l’importanza del turismo culturale sostenibile per affermare il valore della cultura come risorsa per il dialogo e la comprensione reciproca tra le persone, per la conservazione e l’apprezzamento della diversità culturale, la conservazione del patrimonio culturale e la sostenibilità delle comunità locali. Incoraggiamo la gestione sostenibile dei siti del patrimonio culturale, la maggiore partecipazione dei settori culturali e creativi e delle comunità locali nello sviluppo del turismo e una migliore protezione in caso di flussi turistici importanti.

30. Accogliamo con favore l’adozione dei Termini di Riferimento del Gruppo di Lavoro Cultura del G20 e incarichiamo il Gruppo di Lavoro Cultura del G20, con il supporto dell’OCSE, dell’UNESCO e di altre Organizzazioni Internazionali pertinenti, di costruire una solida base di prove riguardanti il contributo della cultura e dei settori creativi alla crescita sostenibile ed equilibrata, per informare l’azione politica a livello internazionale, nazionale e locale.

31. Chiediamo al Gruppo di Lavoro Cultura del G20 di lavorare su raccomandazioni e azioni volte a promuovere il contributo della cultura e del patrimonio culturale nell’affrontare il cambiamento climatico e promuovere un’azione culturale incentrata sul clima.

32. Noi, Ministri della Cultura del G20, presenteremo questa Dichiarazione Ministeriale al Vertice dei Leader del G20 del 2021 e sosterremo l’introduzione della Cultura nel workstream del G20, dato il suo forte impatto economico e sociale a livello nazionale e globale. Ringraziamo la Presidenza italiana per la sua dedizione e leadership per tutto il 2021 e chiediamo che l’eredità tracciata oggi sia perseguita sotto la Presidenza indonesiana del G20 e oltre.

© Riproduzione riservata
Altri articoli di Redazione