Pipilotti Rist a emissioni zero

Per la sua prima mostra in West Coast, l’artista svizzera classe 1962 trasforma gli spazi del MoCA di Los Angeles in un surreale giardino allucinogeno

Pipilotti Rist, un frame dal video «Open My Glade (Flatten)», 2000 © Cortesia dell’artista, di Hauser & Wirth e di Luhring Augustine
Federico Florian |  | Los Angeles

Per la sua prima mostra in West Coast, l’artista svizzera Pipilotti Rist (1962), trasforma gli spazi del MoCA di Los Angeles in un surreale giardino allucinogeno. Nota per le sue proiezioni ipnotiche, in cui sogno e realtà si mescolano e confondono, la Rist crea installazioni audiovisuali immersive che inglobano lo spettatore, tramutando lo spazio museale in un grande «salotto pubblico», come ama dichiarare l’artista.

Cuore della personale losangelina è l’opera «Pixel Forest» (2016), composta da migliaia di luci al led sospese al soffitto, i cui colori mutano al ritmo delle proiezioni adiacenti. Attorno a tale foresta elettronica, si succedono una serie di spazi semidomestici decorati con piante e dotati di finestre, creando ambienti di collegamento tra una casa e un giardino immaginari.

I muri si dissolvono sotto il flusso dei video e delle immagini in movimento, che gli spettatori (o meglio gli «ospiti») possono contemplare comodamente seduti su grandi cuscini o stesi su letti oversize. «Anziché considerare il video come un mezzo per documentare la realtà, Pipilotti Rist lo usa per vagabondare nei territori della psiche, afferma la curatrice Anna Katz. In un’epoca di isolamento sociale il suo lavoro tonifica lo spirito, incoraggiando i nostri corpi a relazionarsi fisicamente con la tecnologia e lo spazio del museo».

«Pipilotti Rist: Big Heartedness, Be My Neighbor» è visitabile dal 12 settembre al 6 giugno ed è la prima mostra a emissioni zero mai organizzata dal museo americano.

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