È proprio il Sileno di Poussin

Il restauro di «Il Trionfo di Sileno» della National Gallery, a lungo oggetto di dubbi sull’autenticità, ha confermato che l’opera è l’originale del pittore francese

Nicolas Poussin, «Il Trionfo di Sileno», 1636 © The National Gallery, London
Giovanni Pellinghelli del Monticello |  | Londra

Il restauro di «Il Trionfo di Sileno» della National Gallery di Londra (1636), a lungo oggetto di dubbi in merito all’autenticità, ha confermato che l’opera è effettivamente l’originale di Nicolas Poussin ritenuto per secoli perduto. Il che porta a 14 le opere autografe di Poussin conservate alla National Gallery, una delle principali raccolte al mondo di dipinti dell’artista.

Il quadro celebra Sileno, compagno di Dioniso dio del vino: Sileno, vecchio nudo troppo ubriaco per stare in piedi, siede accasciato su un trono sostenuto da due compagni e con una gamba appoggiata sul dorso di una tigre. Attorno a lui fauni e ninfe bevono e danzano mentre a destra un pastore (il cui fisico idealizzato e muscoloso rivela lo studio di Poussin di statue dell’antichità classica) seduce una satiressa; sullo sfondo due centauri attaccano un asino e il flautista al centro fissa l’osservatore invitandolo a unirsi al baccanale.

Il dipinto fu commissionato fra il 1635 e il 1636 dal cardinale de Richelieu (1585-1642) per il suo castello nel Poitou e, con i suoi pendant coevi («Il Trionfo di Pan» anch’esso alla National Gallery e «Il Trionfo di Bacco» al Nelson-Atkins Museum of Art di Kansas City), ornava un tempo il Cabinet du Roi. In un momento imprecisato prima del 1741 le tre scene di baccanale furono sostituite da copie (ora al Musée des Beaux-Arts di Tours) e portate in Inghilterra.

Fu solo a metà del XX secolo che sorsero dubbi sull’attribuzione alla mano di Poussin del «Trionfo di Sileno» (tra i primi dipinti a entrare nella National Gallery Collection nel 1824, ovviamente come autografo). La finitura irregolare, la vernice scolorita, la tavolozza opaca e la grossolanità di alcune figure, soprattutto a confronto con la purezza di finitura e composizione dei due Trionfi di Pan e di Bacco, indussero a ipotizzare che l’opera fosse una copia dal perduto originale tanto che a partire dal 1946 venne definita «da Nicolas Poussin».

Il restauro ha cancellato ogni dubbio: il dipinto è tornato luminoso, i colori brillanti, alcune figure chiave, come il satiro inginocchiato e la satiressa sulla destra, appaiono perfettamente coerenti a figure analoghe negli altri due Trionfi. Sono stati perfino svelati i pentimenti di Poussin durante la composizione e trovati miscele e componenti estremamente simili a quelli usati nel «Trionfo di Pan». Ciliegina sulla torta: gli scienziati del Nelson-Atkins Museum of Art hanno dimostrato che la tela dei tre dipinti proviene da un’unica partita.

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