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Le 100 architetture più spettacolari dal Duemila commentate da Gaggero & Luccardini

Pechino, Torri per uffici a Chaoyang Plaza (2017), Mad (Ma Yansong, Dang Qun, Yosuke Hayano)
Gaggero & Luccardini  |

C’è in giro una competizione fra gli architetti, che vengono incaricati spesso con l’unico scopo di lasciare il segno. Noi trattiamo la cosa in tono bonario, come fosse un invito a visitare il manufatto trovato. Però poniamo interrogativi che facciano almeno riflettere. La cultura globale e la contemporaneità dell’informazione giocano i loro ruoli. In ogni città si tenta di avere un qualche manufatto dalla forma epocale: matitoni, biscioni, rasoi, schegge, apribottiglie, supposte, caciotte, prismi incubotici e incombenti. L’estetica e il bello sono categorie obsolete. L’etica è superatissima; conta solo l’utile e si misura in denaro. Il bello è confuso con lo stupefacente. Le soluzioni più ostiche rivelano comunque genio e inventiva. Però impressiona la supponenza di molti, l’assenza di responsabilità per le generazioni future e in fondo la superficialità culturale. Viviamo lo stato di fatto. Non c’è spazio per la riflessione, tantomeno per la contemplazione. Ci capitano delle cose e le subiamo, quindi anche le forme delle case e delle città. Non conta l’insieme e nemmeno l’intorno.


New York, Vangelos Education Center (2017), Diller, Scofidio e Renfro
La cascata di spazi che si sviluppano intorno alla scala in ogni livello della torre, è la risposta al bisogno di «experiential dividend». Diller ha spiegato: «Abbiamo progettato l'edificio per supportare un modello di apprendimento informale in cui il lavoro e la vita sociale sono sfocati; gli studenti hanno molta libertà di selezionare ambienti con attributi che si rivolgono a loro». [Casabella n. 880, 2017]

ll progetto di Dsr sfrutta un'incredibile vista sul fiume Hudson e delle Palisades. L'edificio include anche una serie di soluzioni sostenibili tra cui vetri con inserti ceramici che diffondono la luce solare e altre per ridurre l'impronta di carbonio e le emissioni di gas a effetto serra. [archdaily.com]

D'accordo sulla bella vista, ma il contrario? Dall'Hudson e dalle Palisades saranno ugualmente contenti? Quale sia la relazione tra questo edificio e il modello di apprendimento informale resta un mistero sfocato.


Pechino, Torri per uffici a Chaoyang Plaza (2017), Mad (Ma Yansong, Dang Qun, Yosuke Hayano)
Ispirato ai tradizionali dipinti del paesaggio cinese, questo lavoro introduce una serie di forme e spazi naturali. Collegati da un atrio vetrato, le torri per uffici (due gemelli asimmetrici) appaiono come cime emergenti. I piccoli edifici commerciali posti alla loro base appaiono come rocce di montagna erose il cui posizionamento apparentemente casuale forma un giardino urbano appartato. Infine, i due appartamenti Armani a più piani a sud ovest presentano balconi sfalsati che incoraggiano la vita all'aperto. L'ambiente generale dello sviluppo è modellato da superfici lisce e curve che cercano di evocare l'emozione e la risonanza estetica della pittura a inchiostro tradizionale cinese. Il paesaggio si intreccia tra gli edifici con pini, bambù, rocce e stagni, tutti elementi del paesaggio orientale. [designboom.com]

Più che i dipinti con l'inchiostro di china qui noi vediamo «Alien», che si insinua in un banale quartiere pechinese fatto di anonimi casermoni. Ha il suo fascino questa coppia di monoliti scuri. Sembra il presidio che anticipa un'invasione.


San Sebastián (Spagna), Kursaal Auditorium e Centro Congressi (2000), Rafael Moneo
L'edificio celebra la potenza del paesaggio, un «incidente di geografia» secondo Moneo. Due stecche si allungano verso le onde laddove una frattura geologica (rocce e dirupo) interrompe la griglia ippodamica della città, si pone tra terra e mare come potente collegamento tra loro. Giacché il Kursaal è doppio, a due teste, fratturate in due prismi che si puntano per attirarsi meglio l'un l'altro, indispensabili l'uno per l'altro, un bell'esempio di frammentazione /attrito/contrazione. Tutto ciò poggia su strati di granito come le rocce che proteggono la baia dove sale la sabbia. [Tecnique Architecture]

«Un bell'esempio di frammentazione/attrito/contrazione». Mi domando come sarebbe un brutto esempio di frammentazione. In altri termini quand’è che si può dire che una frammentazione è brutta o bella? Ora è più semplice per l’attrito: indubbiamente quando brucia è brutto. Ma, per «contrazione» siamo punto a capo. La questione è a monte: brutto e bello devono essere aboliti, sono forme superate. Una cosa è o non è! Certo che se brucia è brutta.


Tbilisi (Georgia), Ministero degli Interni e sede centrale della Polizia di Stato (2009), De Lucchi, Freyrie e Pestalozza
Giace al centro di una larga «depressione» artificiale del pavimento. Questa depressione è stata studiata specificatamente per introdurre l'effetto della facciata trasparente che galleggia nell'aria e per evitare collisioni involontarie alla parte inferiore della struttura. (...) L'edificio centrale ha un asse con angolo a 45 gradi che modifica la distribuzione tradizionale e la tradizionale relazione tra spazio interno ed esterno. Questa inclinazione si adatta anche alla integrazione della facciata, seguendo la fluidità del nastro. [arketipomagazine.it]

Finalmente si capisce perché tanti edifici contemporanei galleggiano, vogliono «evitare collisioni involontarie alla parte inferiore della struttura». Almeno cosi viene dichiarato in questo caso. Illuminante e anche l’asse di 45 gradi dell’edificio centrale: modifica la tradizione distributiva e la relazioni tra interno ed esterno.


Tokyo, Mikimoto Ginza Tower (2005), Toyo Ito e Associati
In questa boutique Mikimoto, la flessibilità nella distribuzione di ogni piano è ottenuta con l'uso strutturale di pareti spesse solo 22 cm e composte da due strati di acciaio riempiti con cemento versato. Saldate insieme in loco, le pareti esterne sono rifinite con vernice rosa e sono perforate da una disposizione irregolare di finestre organiche, come se fossero tempestate di gioielli, nascondendo all'esterno l'esistenza dei vari piani e imponendosi come potente presenza urbana. [«The Japan Architect», Yearbook 2006]

Ognuno dei progetti di Ito viene condotto indipendentemente dall'ultimo. Una delle qualità uniche del suo lavoro è che non ha uno stile chiaramente identificabile. Si potrebbe descrivere il suo stile come l'equilibrio poetico tra il concettuale e il pragmatico. Il suo lavoro innovativo si esprime articolando sinteticamente il programma e risolvendo sistemi strutturali complessi in modo armonioso. In parole povere, Ito è in grado di controllare il suo ego alla porta e costruire veramente per le persone e l'ambiente, non per il suo portafoglio. Le sue opere hanno un senso di unicità e individualità e rimarranno per sempre portali di ispirazione senza tempo. [The neat blog, May 01, 2013]

È vero: questa scatola traforata è un'impresa tecnologica ma vuole essere anche un gioiello di architettura. Oltre al prodotto che vi si smercia, perle coltivate, conta la boutique che le esalta. È lo stesso meccanismo della boccetta di profumo.


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