Virtuosi ottomani del vetro

A Istanbul un nuovo museo con 1.500 pezzi dalle collezioni ottomane

Una delle sale del nuovo museo di Istanbul
Giuseppe Mancini |  | Istanbul

L’offerta museale della città dei Sultani si arricchisce di uno nuovo centro espositivo: il Beykoz Cam ve Billur Müzesi, museo statale del vetro e del cristallo di Beykoz, località sulla sponda orientale del Bosforo nota proprio per la produzione vetraria nel XIX e XX secolo.

È stato ricavato in un grande edificio a forma di U a uso rurale recentemente restaurato, parte della residenza di un pasha ottomano immersa in un parco: i pezzi in mostra sono quasi 1.500, provengono tutti dalle collezioni ottomane e in gran parte dal Palazzo di Dolmabahçe (di produzione sia ottomana, sia europea).

L’allestimento è stato curato dallo studio fiorentino Guicciardini & Magni Architetti, che ha impostato il percorso di visita, ha spiegato a «Il Giornale dell’Arte» l’architetto Marco Magni, su 12 sezioni cronologiche e tematiche.

In quella introduttiva viene spiegata l’arte del vetro attraverso un video e gli strumenti per la sua lavorazione; le successive mostrano capolavori selgiuchidi del XIII secolo, oggetti d’uso quotidiano tra piccole damigiane e suppellettili, un servizio in cristallo per la mensa imperiale, la ricostruzione del giardino d’inverno con fontana centrale, esempi di virtuosismo come un pianoforte interamente in cristallo e una carrozza con intarsi multicolore.

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