Il mondo è dei vegetali

A Lussemburgo 200 fotografie sulla natura dall'immenso Archive of Modern Conflict

Dr. Conrad Theodore Green, «Agaricus Sylvaticus (Blushing Wood Mushroom)», prima del 1930 © Courtesy Archive of Modern Conflict
Monica Poggi |  | Lussemburgo

Con più di 8 milioni di immagini, oggetti, manufatti e libri, l’Archive of Modern Conflict è una delle più grandi collezioni private del mondo dedicate alla fotografia. Nata a Londra nel 1992 e inizialmente incentrata su materiali relativi ai conflitti degli ultimi secoli, oggi si presenta come un insieme vasto e diversificato.

Al suo interno troviamo opere di alcuni dei più grandi fotografi del secolo scorso, ma anche fotografie utilitaristiche o vernacolari, in una commistione di differenti immaginari in grado di aprire nuove prospettive sul passato e sul presente della nostra società. Fino al 19 settembre al Mudam Luxembourg - Musée d’Art Moderne Grand-Duc Jean la mostra «Enfin seules» ne ospita una selezione di oltre 200 fotografie selezionate a partire da un focus sulla natura.

Con stampe che provengono dai diversi continenti, realizzate in un periodo che va dalle origini di questo linguaggio fino agli anni Settanta del secolo scorso, l’esposizione racconta, infatti, un mondo abitato solamente da vegetali. Cancellate tutte le tracce di vita umana e animale, ciò che rimane è un ambiente dove fiori, tronchi, alberi, felci, rocce, radici e piante occupano ogni possibile spazio vitale.

Questo aspetto è sottolineato anche dall’allestimento immersivo, dove le stampe ingrandite fanno da sfondo alle immagini incorniciate fondendosi con i giardini visibili dalle vetrate dell’edificio. Fra gli autori troviamo grandi nomi della storia della fotografia come Anna Atkins, Brassaï, Lee Miller, Willy Ronis e Josef Sudek, ma anche botanici, scienziati, astronomi e matematici, oltre a numerosi amatori. Tutte figure che hanno saputo raccontare il ricco mondo naturale dal loro specifico punto di vista.

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