La sontuosa celebrazione di Gio Ponti

Il libro oggetto costituisce un punto di riferimento, d’ora in poi, negli studi del celebre designer

Gio Ponti
Stefano Salis |

Personalità irripetibile e personaggio ancora da (ri)scoprire, Gio Ponti  ne ha davvero combinate di tutti i colori, nel mondo del design, dell’architettura, dell’arte. Fedele alla sua ammirazione per la figura del cristallo, ha mille sfaccettature, e tutte concorrono a formare un unicum che non ha paragoni nel Novecento italiano e internazionale.

Il volume costituisce un punto di riferimento, d’ora in poi, negli studi pontiani. Curato dal nipote, Salvatore Licitra, custode degli archivi del nonno, e impreziosito da un saggio di Stefano Casciani, il libro, pieno di foto inedite e spunti di riflessione, illumina angoli ancora oscuri del «pontismo» e getta prospettive per i futuri studi. Come si conviene a un libro di questa caratura, poi, per i bibliofili e maniaci più incalliti, c’è anche una versione in edizione limitata di mille esemplari.

In questo caso, a sorreggere il sontuoso volume c’è la fedele riproduzione di uno di quei tavolini realizzati, in prototipo, dall’artigiano Giordano Chiesa per la Villa Planchart nel 1954, autentico capolavoro del Ponti architetto. La bellezza del tavolino gareggia con quella del libro: a seconda di dove lo osservate, infatti, cangiano i colori delle lamine della griglia metallica interna. Col tavolino (firmato Molteni) anche 4 stampe in fine art di Ponti risalenti agli anni 1948-49 con altrettanti interni della linea transatlantica nella cui flotta si annoveravano il «Conte Grande» e il «Conte Biancamano», sogno in movimento di eleganza, benessere, arte e sublime artigianato italiano firmato, ovviamente, Gio Ponti. 

Gio Ponti
di Stefano Casciani, Lisa Licitra Ponti, Salvatore Licitra, 572 pp., ill. col. e b/n, Taschen, Berlino 2021, € 200. Edizione limitata € 3.000

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